Bologna FC
Verso Milan-Bologna, Italiano: «Domani sarà una battaglia»
Il commento di mister Vincenzo Italiano alla vigilia della sfida del Bologna col Milan, valida per la terza giornata di campionato
Domani il Bologna scenderà in campo a San Siro per sfidare il Milan. Una partita che a tutta Bologna richiama dolci ricordi dell’Olimpico, di quella magica serata di maggio che si concluse con la Coppa Italia alzata verso il cielo dai rossoblù. Domani il Bologna proverà a ripetersi, mentre il Milan a rifarsi. Vincenzo Italiano, dopo la pausa delle nazionali, ha solo un obiettivo in mente: vincere e dare continuità alla vittoria contro il Como nella seconda giornata. Dopo aver diramato la lista dei convocati, l’allenatore del Bfc ha parlato in conferenza stampa.
Il prepartita di Milan-Bologna, parla Vincenzo Italiano
Ecco le parole di mister Vincenzo Italiano alla viglia di Milan-Bologna. «Nel mio calcio si aspettano ancora una decina di giorni per giudicare una squadra. Avevamo la necessità di inserire alcuni nuovi e la sosta della nazionale ci ha rallentati, con Heggem soprattutto. Rowe sta iniziando a entrare dentro al mondo Bologna e ai meccanismi in campo, ci sta mettendo molto impegno e sta iniziando a capire anche la lingua. Vedo anche intesa ed empatia coi compagni. Bisogna fare prestazione da subito, dopo 20′ a Roma l’abbiamo mostrato e col Como abbiamo fatto una buona prestazione. Domani ci aspetta il Milan, squadra con un obiettivo preciso impegnata solo nel campionato. Si va a San Siro, sarà tosta, dobbiamo fare una grande prestazione per fare punti quindi sarà una battaglia. Possiamo ancora crescere ed aggiungere qualità al nostro gioco».
«Vicino al Milan quest’estate? Il focus per me è Bologna, l’attenzione è qui, ho sempre detto che qui sto bene e si crescerà sicuramente, il club è ambizioso e la piazza con questo entusiasmo spinge tutti a dare il massimo. Se ci sono apprezzamenti verso il lavoro svolto fa piacere, ma si pensa a quello che è il Bologna. Ogni anno è sempre più difficile, squadre sempre più preparate e con la voglia di farde meglio dell’anno prima… La concentrazione per quanto ci riguarda è quella di essere pronti partita per partita. Tra poco inizierà un tour de force, in questo periodo molto impegnato dobbiamo dimostrare di essere una squadra che sa farsi trovare pronta».
«Il 14 maggio? Il Milan non avendo le coppe sarà un Milan che ovunque andrà avrà un obiettivo, che sarà il campionato. Dovranno sempre cercare di vincere. Mi aspetto un Milan pimpante, ogni volta che avrà la palla proverà a farci male. Essendo la terza di campionato dovremmo uscire almeno con la prestazione e con maggiori consapevolezze rispetto alle partite precedenti. Dopo quella inizieranno altri discorsi, è presto per vedere una squadra perfetta e senza lacune. Abbiamo fatto dle nostro meglio per accelerare l’ambientamento».
Vincenzo Italiano con la Coppa Italia (©Bologna FC 1909)
Milan
«Non penso si possa parlare di un Milan diverso dall’anno scorso, è la terza gara, servirà ancora tempo. Il Milan visto in queste partite a Lecce si è preso la rivincita della partita con la Cremonese, come tutte le altre squadre non è perfetto subito come non può esserlo nessuno. A livello qualitativo ha aggiunto corsa, esperienza, qualità e Palloni d’oro. Mi aspetto una gara difficilissima. Dobbiamo metterli in difficoltà e siamo chiamati a fare una grande partita. Mia auguro di poter parlare di una prestazione all’altezza».
«Bernardeschi titolare? Arriva da 3 anni di un calcio diverso, lo sa anche lui. Pronti, via, e ha testato tutto ciò che si era forse dimenticato, del calcio italiano. La Roma, il Como, tutte squadre con allenatori preparati con un nuovo modo di ragionare, lui deve fare uno switch seguendo ritmi e velocità che forse si è dimenticato. Lui è cresciuto di condizione e il suo mancino ci aiuterà tantissimo quando servirà. Quando tornerà a ragionare da giocatore italiano, tornerà a essere quello che ha vinto coppe, scudetto e un Europeo».
Federico Bernardeschi (© Bologna FC 1909)
Infortuni. «Non ci voglio perdere ulteriore tempo, si fa di tutto per stare attenti, togliendo sedute, facendo riposare giocatori con carichi importanti… Lo scorso anno Ndoye lo mettemmo a fare il jolly fuori dal campo, si stirò… Di Immobile non avevamo avuto avvisaglie, idem Holm, sono tutte situazioni messe in preventivo e dappertutto lo vedo accadere. Alcuni giocatori sono più predisposti ad avere problemi, altri no. Rischiamo di perderci il sonno su questo argomento, ma le stiamo provando tutte».
La Coppa Italia e i nuovi
La partita a San Siro di un anno fa quanto fu importante perdere per poi vincere la Coppa? «Lo scorso anno mi ricordo ancora le conferenze post Milan, ci diedero tante informazioni per non ricommettere gli errori della gara di campionato, che perdemmo per 2′ di blackout. In Coppa Italia ogni gara è una storia a sé, si gioca con un’attenzione diversa e gli stessi errori non gli abbiamo fatti. Fabregas? Ha detto che non giochiamo mai partite belle da vedere, ognuno ha le sue idee. La cosa importante è rispettare gli avversari, quando hai la palla però devi metterli in difficoltà. Il Como lo abbiamo messo in difficoltà, e sono convinto che tra qualche mese saremo ancora più bravi. Quando parlo di calcio coi miei colleghi impazzisco, si perde anche del tempo a capire come uno ragiona. Ogni volta che parliamo traggo sempre qualcosa di importante».
Chi sta impressionando dei nuovi? «Tutti quanti hanno grande voglia di capire i meccanismi e mettersi dentro la struttura di gioco, abbiamo preparato anche delle clip per quanto riguarda i vari reparti. Hanno la voglia di capire subito dove sono arrivati, ogni giorno. Oggi con Rowe mi sono fermato a fine allenamento per limare aspetti che chiedeva. Modric? Palloni d’Oro, Champions League, un grande campione d’esperienza e si è visto anche in queste partite. Ha ancora voglia d’incidere e di essere protagonista. Si deve limitare tutto quello che può essere un riferimento per lui, quando riceverà palla non bisogna farlo ragionare. Arriviamo con grande umiltà a San Siro perché dobbiamo battagliare».
Heggem e Castro
Heggem e Castro, in che condizione sono? «Santi è guarito totalmente, prima non riusciva ad esprimersi, farsi male in quel modo depotenzia tantissimo. Il dolore è sparito e lui è tornato a essere il giocatore che avevamo ammirato prima. Lui ha tanta disponibilità, si coinvolge facilmente. Heggem è una bella sorpresa, in pochi giorni ha disputato una partita strepitosa. Grande attenzione e concentrazione, lui è il difensore che abbiamo ammirato col Como. La nazionale ha rallentato il lavoro, ma si è confermato un difensore che ci ha lasciato davvero molto contenti. Lui è un soldato, un applicato. Piano piano metteremo a posto tutte le cose» continua Italiano.
Odgaard invece come sta? «Jens è reduce da un intervento importante, le prime settimane è andato come un treno, ha avuto poi alti e bassi. Alti e bassi, ma lo conosciamo: lo scorso anno ha fatto grandissime prestazioni poi altre gare dove poteva fare meglio. Bisogna adattarsi ed essere sempre bravi dal punto di vista tattico a modificarsi. Quando dobbiamo lavorare in un certo modo lui c’è. In quella zona ho pensato a Lewis Ferguson, ma il centrocampo è una posizione che gli piace tanto. Io continua a vederlo in mezzo al campo».
Odgaard in allenamento (© Bologna FC 1909)
Ferguson e Lucumi
Ferguson, 2 da titolare in nazionale, ma domani? «Di solito gli allenatori hanno paura quando i giocatori vanno in nazionale, ma vedere giocare Ferguson 180′ ci ha dato una grande mano. Veniva da un infortunio al polpaccio, cosa sempre pericolosa, come per Leao. Ci ha fatto piacere vederlo giocare e crescere di condizione. Il percentuale sta molto meglio rispetto a qualche settimana fa. Quando tutti sono al 100% sono giocatori di altissimo livello, ma ci possono essere momenti dove non sei al top della forma, con alti e bassi. Tocca a me coinvolgere tutti e capire i momenti, cioè quando qualcuno può farti vincere le partite».
Lucumi è un “nuovo acquisto”? «Quelli sono stati giorni che nell’arco della carriera capitano a tutti. Mi interessa l’ultimo nostro colloquio a fine mercato, dove da professionisti veri andiamo ad affrontare tutte le situazioni. Ha capito che dobbiamo fare un grande campionato per il Bologna e per lui, che andrà al Mondiale. Adesso tutto si è concluso ed è tornato Jhon, che deve essere un punto di forza per questa squadra. Un giocatore come lui deve vedere che qui tutti lo apprezzano e dare solo il massimo».

Jhon Lucumi (©Bologna Fc 1909)
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