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Radio Casteldebole – Donadoni “In campo con umiltà coscienza e consapevolezza” 8 apr

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Arriva la Roma di Spalletti e Roberto Donadoni si prepara a fronteggiare una delle big del nostro campionato. Durante questa stagione è mancato di fatto il “colpaccio” contro una delle “grandi” con il suo Bologna che non ha mai ribaltato un pronostico pre-partita “E’ la verità, questo è mancato soprattutto con le grandi, con le squadre più forti che stanno marciando con un ruolino importante. Per un motivo o per l’altro siamo sempre rimasti al di sotto di quella che potevano essere l’ambizione di contrastare queste squadre – dice il condottiero rossoblù – Ma questa non sarà l’ultima partita, abbiamo altre grandi da affrontare oltre a quella di domani e dovremo mettercela tutta per sovvertire questo trend negativo nei confronti delle squadre importanti. Le qualità tecniche fanno ovviamente emergere la differenza e noi dovremo essere superiori a livello agonistico ed è quello che cercheremo di fare domani.”

Settimana, quella appena passata, che ha visto Mattia Destro lavorare in maniera differenziata, come anche Adam Masina alle prese con qualche fastidio “Mattia ha avuto un problemino ad inizio settimana poi si è allenato anche ieri durante la giornata di riposo nella quale lui ha fatto terapie. Voglio valutarlo in questo ultimo allenamento ma ci conto e mi auguro che ci siano anche le motivazioni in più per dimostrare in questo finale di campionato tutto il suo valore e le sue capacità. Non deve fare niente di straordinario solo metterci impegno e disponibilità. E questo è fondamentale.” Per quanto riguarda invece Adam Masina il mister continua dicendo “Devo valutare Adam che ha avuto un po di lombalgia. Vediamo la sua reazione di questa mattina e cosa mi riferiranno i nostri medici e questo sarà motivo di valutazione riguardo alla partita di domano. La squadra è senza particolari problemi tranne per Da Costa che ieri aveva qualche linea di febbre e ci regoleremo. ”

Restando a parlare di motivazioni e obiettivi invece si va a toccare anche l’argomento Dzemaili che, a fronte di un punteggio a garanzia di salvezza raggiunta, potrebbe anticipare la sua partenza direzione Montreal come detto anche da Saputo. Un evento che potrebbe provocare un effetto “fine scuola anticipato” inducendo quindi a un rilassamento “I discorsi che ha fatto il presidente sono leciti. E’ lui che manda avanti tutta la famiglia Bologna e può permettersi di fare questi discorsi. Ci sono anche dati oggettivi che lui ha motivato. Vediamo quale sarà l’esito delle partite finali e prenderemo in considerazione tutti i ragionamenti che giustamente lui ha fatto. Credo sia stato molto chiaro ma noi andiamo avanti tranquillamente. Ora Dzemaili pensa a far ancora goal domani e continuare con questo suo trend positivo così come la squadra dovrà essere brava ad accompagnarlo. Quello che verrà lo valuteremo di volta in volta. 

Prima della partita di Firenze lo stesso mister aveva definito questo ultimo periodo come importante per il futuro di alcuni suoi giocatori. A Firenze le cose cono sono andate purtroppo bene e considerando prestazione e risultato entrambi negativi si potrebbe concepire il tutto come una sorta di appello di fine stagione “Non è quella partita che fa la differenza. Ogni partita è la somma di valutazioni precedenti, ogni partita che arriva da la possibilità di modificare certe valutazioni soprattutto in positivo – si augura il tecnico – e non in negativo. Terremo conto di queste cose e tireremo una linea dando un giudizio per quello che sarà il futuro compatibilmente con ciò che sarà fattibile.”

Considerando la scorsa partita può sorgere anche il dubbio riguardo al giocare sempre con i migliori o a fare rotazione nel finale di stagione “Una cosa non esclude l’altra. – sostiene il tecnico – Se vogliamo fare meglio dell’anno scorso dobbiamo mettere in campo la migliore squadra possibile ma i questo è giusta fare la considerazione sul dare spazio a chi è tra virgolette sotto osservazione per fare valutazioni definitive. Però non è che  possiamo permetterci di stravolgere le carte ogni volta anche perché gli avversari sono di un certo peso. Per rendere la vita difficile a loro dobbiamo essere il meglio possibile.”
E su un eventuale cambio modulo anche considerando la possibilità di defezioni dice “Se non ho un giocatore rispetto ad un altro è chiaro che la scelta debba essere un po modificata in funzione del modulo. A volte devi modificarlo anche in funzione dell’avversario. Questa è stata però una settimana nella quale ho lavorato molto di più su noi stessi che non sull’avversario. Sappiamo la Roma com’è e il suo valore e noi dobbiamo essere convinti e certi delle nostre capacità. L’ho già detto in passato che non mi piace lavorare in funzione di chi ti trovi davanti perché questo dei porta nella condizione di subire. Mi piacerebbe che fossero gli altri ad adattarsi a noi. Dobbiamo avere umiltà coscienza e consapevolezza. Noi indipendentemente dal modulo dobbiamo andare in campo con una carica e una voglia superiore.”

Roberto Donadoni chiede un atteggiamento diametralmente opposto a quello mostrato in campo a Firenze dove la squadra si è forse espressa in maniera timorosa. Un atteggiamento dettato forse dalla tranquillità acquisita “Dobbiamo ricordarci che i ragazzi sono fatti di carne e ossa. In campo ci va in uomo con le sue parure e incertezze. La sfera mentale è molto più indecifrabile bisogna essere bravi a lavorare su questo.”

Se Donadoni è certo della propria permanenza a Bologna dall’altro lato del fiume abbiamo un Spalletti dal futuro molto più incerto. Una situazione che forse potrebbe portare un vantaggio ai rossoblù nonostante il tecnico felsineo la veda in maniera differente “I giocatori della Roma domani scenderanno in campo per fare propria la partita con un allenatore che li ha portati a 6 punti dalla prima.”

Tutti abbiamo ancora meglio occhi l’esultanza, forse eccessiva, di Mattia Destro dopo aver segnato il rigore alla sua ex squadra. Era in giocatore forse diverso allora e che in questo anno si è un po’ perso e che deve ritrovarsi “Ci vuole rabbia, ci vuole cattiveria nel senso positivo del termine. Se non ci metti quella rabbia diventi una persona normale e i giocatori non sono normali. Deve scattare la molla. Mattia ha dei concorrenti in squadra – alludendo al fatto che essendo titolare fisso senza una vera e propria concorrenza diretta possa sentirsi più tranquillo ndr –  quindi se la gioca con gli altri. Il sentirsi tranquillo non vuol dire che si sia accontentato. Deve cercare le motivazioni in se stesso.” 

In conclusione di conferenza il tecnico bolognese spende anche qualche parola per Francesco Totti e ad esplicita richiesta su cosa consiglierebbe di fare al capitano giallorosso non esprime un vero e proprio parere dicendo “Gli consiglierei di fare ciò che si sente tenendo in considerazione del tempo che scorre. Deve fare valutazioni differenti rispetto a quelle di 10 anni fa. Tutti quelli che sono prodi di consigli non conoscono però il Totti attuale, il ragazzo, l’uomo che è ora e i consigli lasciano il tempo che trovano. Lui deve solo fare quello che si sente di fronte a una carriera impressionante he ha avuto e sta ancora avendo. Lui sa qual è il lieto fine che deve essere scritto e questo non potrà dirglielo assolutamente nessuno.”

Di seguito la conferenza stampa di questa mattina

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