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RdC – Gasperini e Donadoni: una stagione complicata – 23 apr

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Quel 19 febbraio sera rimarrà nella mente di molti tifosi rossoblù per aver compiuto l’impresa di aver fermato la corazzata bianconera (unica squadra nel panorama italiano ad avere compiuto l’impresa in un panorama di sconfitte avversarie). Anche Guardiola studiò il Dvd della partita Bologna-Juventus, per capire i movimenti della squadra futura campione d’Italia, prima del loro incontro in Champions League: insomma Donadoni aveva fino a lì compiuto un miracolo di tattica e strategia, rimotivando gente come Destro e trovando accorgimenti tattici come Rossettini sulla fascia destra che erano stati autentici toccasana per la remuntada rossoblù. Tanto da far assurgere agli onori delle cronache (e delle panchine altrui) il nome di Donadoni, accostato alla Nazionale e poi al Milan; da lì in poi il declino fino al 6 a 0 del San Paolo di martedì sera e la conferma definitiva del mister rossoblù sulla panchina del Bologna anche per la prossima stagione, dissipando dubbi e misteri ma non potendo cancellare gli ultimi due mesi di tentennamenti e dove la squadra era sembrata la brutta copia di quella brillante che aveva incantato le platee degli stadi italiani. Una storia di alti e bassi che assomigliava a quella dell’altro mister rossoblù del match di domenica, vale a dire  Gian Piero Gasperini che, mentre il Bologna andava ad espugnare San Siro contro il Milan, il suo Genoa,nel derby della Lanterna, perdeva 3 a 2, lambendo il terz’ultimo posto, scrive nel suo articolo odierno Massimo Vitali, con il popolo genoano ( e soprattutto la gradinata Nord) che chiedeva la sua testa. Oggi, due mesi dopo, a quota 43 punti, la frattura si è ricomposta e il Grifone è salvo con alcune giornate di anticipo. Entrambi i mister hanno la scadenza del contratto nel 2018: l’ipotesi più probabile è che, nei prossimi rispettivi ritiri di luglio, siano entrambi sulle loro panchine. Probabile ma non certa.

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