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REPUBBLICA: “È Kone, ma vale Ramirez: dall’anonimato alla ribalta” – 11 apr

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L’articolo di Luca Baccolini su Repubblica si apre con questa domanda “chi avrebbe mai scommesso quest’anno sui sei gol di Panagiotis Kone, terzo marcatore del Bologna dopo Alberto Gilardino e Alessandro Diamanti, addirittura secondo nel rapporto minuti giocati/reti, e a due soli passi dal bottino di Gaston Ramirez dell’anno scorso?”

Questa è la risposta: Pochi avrebbero osato, forse nemmeno lui stesso, che di gol, in un solo campionato, ne aveva messi assieme al massimo cinque: all’Iraklis, in Grecia. E in Italia non era mai arrivato a due. L’immagine del cavallo imbizzarrito che dribbla tutti e poi cicca il tiro sotto rete gli era così aderente, che era diventata una caricatura. Invece, a quasi 26 anni, che compirà il 26 luglio, scoprirsi cannoniere l’ha trasformato in una pedina insostituibile, proprio mentre Ramirez, in Inghilterra, fa discutere i tifosi del Southampton sul web: “Ma i Saints giocano meglio senza Gaston?”, si domandano perplessi.

Qui la nostalgia del Niño l’ha spazzata via il greco, il cui prezzo lievita come i suoi nuovi tatuaggi. Sarebbe una buona notizia, questa, ma diviene pessima, per paradosso, perché la metà del giocatore appartiene al Brescia. Ad ogni prodezza, come quella di sabato sera di testa (e sarebbe potuta arrivare la doppietta, con il gol annullato), il tassametro gira e Corioni esulta. “Sapevo che mi sarei pentito a lasciarlo partire – parola del patron bresciano -, ma in B non può restare un talento così. Lo valutavo 8 milioni quando me lo chiesela Lazio, mi aspetto di prenderne almeno 2-3 per la metà”.

 

Cifra difficile per il Bologna, che già a gennaio fu tentato, dagli agenti e dal Brescia, a risolvere la faccenda con 1,5 milioni. E quelle parole non sono neanche di ieri, ma di fine dicembre, quando Kone aveva segnato appena due gol in campionato e un altro, pur decisivo, in Coppa Italia.

Quant’è prezioso oggi? Sicuramente il doppio di quanto spese il Bologna il 31 agosto 2012 per la metà, ovvero un milione, cifra pattuita sulla base del valore di mercato del 2011, quando Kone arrivò in prestito la prima volta dal Brescia e fu concordato un riscatto totale a 2 milioni.

“Il giocatore sta benissimo a Bologna – assicura il suo agente Lorenzo Marronaro -. Sarebbe contento di stare qui un altro anno, ma sono discorsi inutili, perché la palla ora è nelle mani delle due società”. Che a giugno rischiano di dover duellare ancora alle buste, come fecero un anno fa con Diamanti. Con una differenza, rispetto ad allora: entrambi i club, oggi, hanno bisogno di monetizzare. Il Bologna, in particolare, per finanziare altre operazioni, come il (non certo) riscatto di Gilardino.

Per questo, non è da escludere che le due società possano trovare un accordo, se pacificate preventivamente da una cospicua offerta estera, un fronte che per il poliglotta Kone (che padroneggia cinque lingue e qui prende 806 mila euro lordi) si sta dischiudendo gol dopo gol. A sette giornate dalla fine, viaggia infatti alla media di una rete ogni 278 minuti (Diamanti segna ogni 344) e può puntare addirittura a superare Ramirez.

Che i due siano imparagonabili, tecnicamente e tatticamente, è un fatto. Ma è pur vero che Pioli, venduto Gaston e risolto il vuoto in attacco con Gilardino, chiese espressamente Kone come primo sostituto.

“Ha gamba, può darmi quegli strappi offensivi per far salire la squadra”, diceva il tecnico quando tutti a fine estate si domandavano perché fosse tornato il fin lì poco rimpianto Panagiotis. Carneade allora, idolo adesso. Forse troppo, per le casse del Bologna. Che un anno fa, ad ogni gol di Ramirez, vedeva girare vorticosamente il registratore di cassa. Ed oggi, ad ogni gol del greco, si fa i conti in tasca, con un sospiro dolceamaro. Ma il futuro di questa sorta di jolly offensivo è ancora tutto da scrivere.

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