Bologna FC
I numeri di Roma-Bologna: non solo Lucumí
Il Bologna esce sconfitto dalla sfida contro la Roma. L’errore di Lucumì costa caro, ma, nei numeri, ci sono segnali positivi: ecco quali.
Il Bologna torna dall’Olimpico senza punti ma con la consapevolezza di aver retto il confronto con una Roma affamata e spinta dall’entusiasmo per l’arrivo di Gasperini. Lo 0-1 firmato da Wesley al 53’ pesa, soprattutto perché nasce da un errore individuale di Lucumì più che da una superiorità schiacciante degli avversari. Eppure, nelle pieghe della partita e dentro i numeri, i rossoblù hanno lasciato tracce di identità e di resistenza che fanno pensare a un percorso già ben delineato.
Roma-Bologna: questione di numeri?
Santiago Castro nell’abbraccio prepartita (© Bologna FC 1909)
Il possesso palla quasi in equilibrio (49 % a 51 %) racconta di una squadra che, dopo un primo quarto d’ora in apnea, ha saputo uscire con coraggio. Italiano ha scelto l’esperienza, chiedendo alla squadra di reggere l’urto iniziale e poi alzare il baricentro. Non a caso, proprio nel finale del primo tempo, il Bologna ha avuto due chance interessanti: il destro alto di Castro e il blitz Cambiaghi–Castro che avrebbe potuto cambiare la narrazione della serata.
Tuttavia, dal punto di vista offensivo i dati parlano chiaro: 10 tiri totali contro i 14 della Roma, con uno 0,58 di xG che testimonia poche vere palle-gol create. Eppure ci sono stati due episodi che hanno fatto tremare lo stadio: la traversa di Castro a inizio ripresa e la conclusione di Orsolini respinta da Svilar. Due lampi che non sono entrati nelle statistiche delle “grandi occasioni”, ma che hanno dimostrato la capacità del Bologna di colpire anche con pochi tocchi.
La solidità difensiva e il peso dell’errore
Se in avanti è mancata incisività, dietro il Bologna ha retto con ordine: ha vinto più contrasti complessivi (53 %) e più duelli aerei (54 %), mostrando una compattezza che ha spesso negato alla Roma la possibilità di attaccare con continuità. I 14 tackles riusciti e i 54 recuperi parlano di una squadra capace di lavorare senza palla, con la coppia Pobega–Freuler in grado di schermare bene la trequarti.
L’unico neo, enorme, è arrivato sull’episodio che ha deciso la gara: l’errore di Lucumì che ha regalato a Wesley il pallone dell’1-0. Una macchia individuale che non può e non deve rischiare di oscurare la prestazione collettiva.
Skorupski e la resistenza fino all’ultimo
Lukasz Skorupski (© Bologna FC 1909)
Fondamentale la serata di Skorupski, autore di 3 parate e di due interventi di livello che hanno tenuto il Bologna in partita fino alla fine: il volo sul tiro di Dybala e la chiusura su Dovbyk. Le statistiche dicono che il portiere rossoblù ha evitato 0,19 gol attesi e compiuto 2 grandi parate, numeri che pesano e che certificano la sua importanza.
Roma-Bologna: una sconfitta per ricordare la fame che porta a vincere
Il Bologna esce dall’Olimpico con la sensazione di aver perso più per episodi che per limiti strutturali. Ha tenuto quasi alla pari il dato dei passaggi (388 a 414), ha mostrato compattezza nei contrasti e ha avuto anche più corner della Roma (4 a 2). Certo, le statistiche offensive dicono che c’è da lavorare: solo 6 tiri in area contro gli 8 romanisti, e un numero ridotto di “tocchi in area avversaria” (10 contro 24).
Ma ciò che non deve mancare è il carattere, quel carattere che, la scorsa stagione – che ricordiamo, non è lontana – ha fatto sì che gli uomini di Italiano arrivassero ad alzare una coppa. Adesso, è vero, il capitolo è concluso, ma il libro deve essere scritto ancora e sempre con la stessa fame.
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