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RS – STADIO: Diego Perez atto II°, per rinascere insieme al Bologna – 18 set

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L’ultima volta che lo abbiamo visto in campo è stato quasi sei mesi fa: un errore che porta al gol dell’Atalanta e all’ennesima sconfitta di una stagione disgraziata e lui che nell’intervallo chiede il cambio per poi sparire e non tornare più. Fino ad ora.
Anche i guerrieri piangono, anche i guerrieri a volte possono rivelarsi umani, fragili, trovarsi in mezzo a situazioni più grandi di loro. Questo è quanto è accaduto a Diego Perez, che dal 29 marzo non ha più giocato una sola partita ufficiale, pur andando in Brasile ai Mondiali con l’Uruguay, voluto da Tabarez come capitano non-giocatore. Adesso “El Ruso” vuole tornare a sentirsi calciatore, a discapito delle 34 primavere e dei lunghi mesi di inattività: messi da parte i contrasti con Guaraldi, messi da parte i dubbi esistenziali, vuole tornare ad indossare la maglia rossoblù e sentirsi utile alla causa nonostante un contratto in scadenza ed un’età non più verdissima, smentendo chi sostiene che ormai sia un ex-calciatore e che abbia perso “l’animus pugnandi” che lo ha sempre contraddistinto. Diego Lopez, che sta tentando di recuperare un altro che come “El Ruso” si era trovato ai margini – Robert Acquafresca, tornato al gol contro il Pescara – è convinto di poterlo fare anche con il tenace mediano uruguaiano, che in Serie B potrebbe rivelarsi un valore aggiunto una volta recuperato fisicamente e mentalmente. 
Ecco quindi che Perez torna in gruppo, conscio di quel che può dare alla causa con il suo carisma e la sua esperienza. E pazienza se all’inizio qualcuno potrà non crederci, nel suo ritorno. Del resto, come è scritto nel sito a lui dedicato dai tifosi uruguaiani nello stile dei “Chuck Norris Facts”, “se la montagna non va da Maometto, El Ruso la spinge.”
Più chiaro di così… 

 

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