Bologna FC
Speciale Mondo Primavera: A tu per tu con Diego Di Cecco – 28 mag
Tecnica, rapidità d’esecuzione, un polmone in più degli altri, la determinazione e la fame di chi vuole diventare grande, grandissimo. Diego Di Cecco è senza dubbio tra i prospetti più interessanti sfornati in tempi recenti da una cantera rossoblù mai così florida. Cresciuto a pane e Bologna fino alla scorsa estate, quando è stato girato in prestito secco al Piacenza in Serie D, il terzino classe 1996 ha confermato alla prima esperienza con i “grandi” le qualità mostrate indossando la maglia della Primavera, con la quale, nonostante un fisico minuto, era solito giganteggiare sull’out di destra rendendosi prezioso a suon di cross e sovrapposizioni. Le sue 34 presenze, peraltro tutte di alto livello, maturate nella stagione appena conclusa hanno contribuito a rendere trionfale la cavalcata degli emiliani nel Girone B, chiuso a +16 dal Lecco secondo.
Diego, cominciamo dalla fine, ovvero dal prestito al Piacenza. Una soluzione che con il senno di poi possiamo definire ottimale.
Certo, non posso che essere soddisfatto. Sono stato il terzo giocatore più utilizzato dell’intera rosa e per questo ringrazio mister Franzini per avermi offerto la possibilità di dimostrare quanto valgo. Anche la società mi ha supportato parecchio in questa stagione iniziata bene e finita ancora meglio grazie alla vittoria del campionato. Penso che questo Piacenza non solo sia la squadra più forte della Serie D, ma anche di molte di Lega Pro.
In che cosa ritieni che questa esperienza ti abbia migliorato?
Giocare con i “grandi” ti migliora sia sotto l’aspetto tecnico che mentale. Quando ti trovi in un settore giovanile ciò che importa veramente è imparare a giocare, mentre qui contano solamente i tre punti. Cambiando gli obiettivi, cambia anche il giocatore.
In Primavera ti abbiamo apprezzato come terzino destro, ma nel corso dell’ultima stagione hai talvolta cambiato ruolo. Dove pensi di esprimerti meglio?
Ho ricoperto diversi ruoli: terzino destro, terzino sinistro, esterno alto e quinto di centrocampo. Devo dire, però, che il ruolo che preferisco è proprio quello di quinto.
C’è un campione a cui ti ispiri?
Il mio punto di riferimento è il terzino Marcelo del Real Madrid.
Facciamo un passo indietro. Come si è svolto il percorso che ti ha portato al Bologna Primavera?
Fino alla prima media ho giocato nella società del mio paese, il Basca Galliera Calcio (lo stesso club in cui ha mosso i primi passi Adam Masina, ndr). Poi feci un provino a Casteldebole e l’esito fu positivo, così fui inserito nella squadra dei ’95, nel settore giovanile. Da lì è cominciato il mio cammino fino alla Primavera. A mister Colucci devo moltissimo. Il ricordo più bello di tutti? Le due partite contro la Juventus: una la vincemmo, l’altra no anche se a detta di tutti lo avremmo meritato.
A giugno scadrà il pre-contratto che ti lega ai colori rossoblù. Quali sono i tuoi progetti e le tue speranze per l’immediato futuro?
Ancora non so nulla, dico la verità. Naturalmente mi piacerebbe molto avere un contratto con il Bologna. Allo stesso tempo, però, devo ammettere che non mi dispiacerebbe affatto rimanere a Piacenza e giocarmi le mie carte in Lega Pro. Qui mi sono trovato davvero bene.
Il Bologna tende ultimamente a puntare sui ragazzi cresciuti nel proprio vivaio, come dimostrano gli esempi dei vari Masina, Ferrari, Tabacchi e Sarr. Anche Diego Di Cecco merita una chance?
Il penso di sì. Sono un ragazzo umile ma credo anche in me stesso e confido nelle mie capacità. Se mi venisse concessa una possibilità, anche piccola, ce la metterei tutta per sfruttarla alla grande.
Dal futuro prossimo a quello più lontano: come ti vedi tra qualche anno?
Non voglio porre limiti alle mie ambizioni. Il mio obiettivo si chiama Champions League.
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