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STADIO: Tutti i perché della crisi – 06 apr

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Il Bologna non va più: è fiacco, imbolsito, appagato, non convince e – di conseguenza – non vince. Furio Zara, sulle pagine di “STADIO” in edicola, analizza il momento decisamente non buono dei rossoblù cercando di individuare i motivi di una crisi che se ancora non significa che la squadra rischi qualcosa (Destro e compagni hanno sempre un margine di +8 dal Palermo terz’ultimo) certo non piace a tifosi e dirigenza né rispecchia i desideri di Donadoni, che intendeva utilizzare il finale di stagione per capire chi possa rientrare nel progetto futuro e chi no. È andata decisamente male: il Bologna perde da tre gare e non vince da sei, periodo nel quale ha segnato la miseria di un gol; è mancato il salto di qualità, figlio di un calo mentale e anche fisico importante a cui Donadoni dovrà porre rimedio, senza che nessuno dimentichi che la squadra che è stata affidata al tecnico bergamasco non era nata benissimo già in estate, debuttando in campionato con Crimi e Mancosu titolari e stentando enormemente nelle prime uscite. Insomma, forse Donadoni aveva abituato tutti fin troppo bene, ma resta da capire il perché di un calo importante e che potrebbe continuare con un calendario che certo non sembra sorridere ai rossoblù: le trasferte di Roma e Napoli sono dietro l’angolo. Cosa fare dunque? Il primo problema è la latitanza in zona-gol: Destro e Giaccherini hanno realizzato quasi il 60% dei gol totali della squadra, con il primo che si è saputo rifare dopo una partenza orribile con Rossi e il secondo che spesso è volentieri è stato il grimaldello per aprire le gare più ostiche, avendo segnato 5 dei suoi 6 gol quando ancora il punteggio era sullo 0 a 0 e dando sempre un gran contributo di dinamismo e pericolosità in avanti. Spento Destro e calato Giaccherini ecco il vuoto: Mounier ha segnato appena 4 reti, l’ultima delle quali due mesi fa, e dietro i titolari mancano delle riserve di qualità. Conseguenza questa di un mercato, quello di gennaio, dove il club ha forse peccato di presunzione puntellando la rosa con tre elementi che finora hanno deluso profondamente, e cioè Floccari, Zuniga e Constant, delusioni vere e che potevano essere intuite come tali visto il loro passato recente. Sparito completamente Crisetig – che potrebbe dare il cambio a un Diawara in evidente calo – Zara incita Donadoni a tentare di utilizzare alcune delle carte meno utilizzate: Ferrari, Oikonomou, lo stesso Crisetig, Pulgar, ragazzi che potrebbero cambiare l’inerzia attuale e magari dimostrare se potranno avere o meno un futuro in rossoblù.

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