Bologna FC
Lo sapevi che – Da Bologna a Bucarest, si chiude un cerchio
Un solo minuto in rossoblù, poi l’oblio. Dieci anni dopo il Bologna lo ritrova da avversario, chiudendo un curioso cerchio europeo. Ma non solo…
Domani sera a Bucarest il Bologna ritroverà l’Europa e, con lei, una sfida inedita: quella contro lo Steaua Bucarest, attualmente FCSB, erede della storica Steaua. Per le due società sarà il primo confronto ufficiale nelle competizioni UEFA, ma non la prima volta che le loro strade si sfiorano.
Un filo sottile, infatti, le unisce già da più di dieci anni — e ha un nome e cognome.
Estate 2013: l’arrivo di Denis Alibec a Bologna
Nell’estate 2013 il Bologna di Pioli cerca un colpo giovane in attacco e guarda in casa Inter, dove un ventiduenne aveva appena terminato l’esperienza nel vivaio nerazzurro. Arriva in prestito con discrete aspettative: fisico, tecnica, prospettiva.
Ma l’avventura rossoblù dura poco e resta ai margini. In Serie A, il suo nome compare solo una volta — 6 dicembre 2013, contro la Juventus: un solo minuto in campo. Prima e dopo, settimane di tribuna o panchina, quasi sempre fermato da problemi fisici.
Le sue uniche apparizioni vere arrivano in Coppa Italia, nei primi due turni contro Brescia e Siena: 30 minuti totali, zero gol, un’esperienza che scivola via senza lasciare traccia.
A gennaio l’Inter interrompe il prestito e lo cede all’Astra Giurgiu: un ritorno in Romania che, paradossalmente, segnerà l’inizio della sua rinascita.
Dall’Astra all’FCSB: la rinascita romena
Da lì in poi, la carriera di Alibec diventa un giro d’Europa. Astra Giurgiu, Steaua/FCSB, Kayserispor, Atromitos, Muaither SC in Qatar e ancora Farul Constanța, fino al nuovo trasferimento del luglio 2025 proprio all’FCSB, a costo zero.
In tutto, 5,14 milioni di euro di valore trasferimenti e un curriculum pieno di ritorni, viaggi e seconde occasioni.
Nel frattempo, in Romania è diventato un attaccante maturo, capace di guidare l’Astra al titolo nazionale e di indossare più volte la maglia della nazionale. Un percorso che, visto oggi, assume quasi i contorni di un cerchio che si chiude: l’uomo che dieci anni fa passò inosservato a Bologna torna protagonista contro quella stessa maglia, ora da avversario.
Un legame sottile tra Emilia e Romania
E in fondo, è questa la bellezza del calcio europeo: le traiettorie che si incrociano, i destini che si ritrovano. Bologna e FCSB non hanno mai condiviso un campo europeo, ma il legame esiste — discreto, curioso.
Dal 2004 al 2016 altri giocatori rumeni, come Valentin Năstase e Deian Boldor, hanno indossato la maglia rossoblù, mantenendo vivo quel filo che unisce l’Emilia alla Romania calcistica.
Domani, quel filo tornerà a tendersi su un prato europeo: rosso e blu da una parte, rosso e blu dall’altra, e in mezzo una storia minore che racconta quanto sia piccolo, a volte, il mondo del pallone.
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