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Verso Atalanta-Bologna, Dusi: «Gara molto importante: contro l’Inter, Gasperini ha preservato De Roon diffidato. Sartori gran lavoro, ma percorsi di crescita diversi tra le due squadre»

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Fonte immagine: Atalanta B.C.


Domani la gara tra Bologna e Atalanta. Rossoblù e nerazzurri si giocano una grande fetta di Europa, in una sfida ad alto coefficiente di difficoltà per entrambe. All’andata, il Bologna fu messo in difficoltà dall’Atalanta, che non capitalizzò il maggior numero di occasioni e venne punita nel finale. 

Al Gewiss Stadium di Bergamo sarà un’altra gara e per capire il momento della Dea, abbiamo intervistato Giorgio Dusi, giornalista di BergamoNews e La Gazzetta dello Sport, durante la nostra trasmissione 1000 Chiacchiere Rossoblù.

L’intervista pre Atalanta-Bologna a 1000 Chiacchiere Rossoblù

Ciao Giorgio, partiamo dalla stretta attualità. Dopo il 4-0 subito contro l’Inter, che gara ti attendi domenica? E soprattutto, a questo punto del campionato, possiamo dire che il Bologna è la principale competitor della Dea per un posto in Europa?

«Ciao a tutti. Le competitor sono tante, vedi la Roma, che ha cominciato a giocare a calcio e avendo  giocatori che sanno giocare sta facendo molto bene. È difficile capire che gara sarà. L’Atalanta arriva da una brutta sconfitta. L’ultimo ko di questo tipo lo ha vissuto col Torino e subito dopo ha vinto col Milan, facendo una partita di reazione emotiva. Al di là del tacco di Muriel e della prestazione positiva, quel che conta è che l’Atalanta ha dimostrato di avere la capacità di reagire a momenti come questo. Gasperini ha tutta la rosa a disposizione e questo può fare la differenza. Al di là del ko con l’Inter, la squadra arriva bene alla gara col Bologna».

Ma proprio quando ha avuto tutta la rosa a disposizione ha perso punti…?

 «Credo che giocare, di seguito, con Milan e Inter con l’infermeria piena o vuota non avrebbe cambiato nulla.. Il calendario ha fatto la sua parte, o meglio la decisione di mettere la gara in questa settimana. È curioso però che l’ultima sconfitta sia arrivata col Bologna 2 mesi fa. Lì la prestazione c’era stata. Potevano vincere entrambe poi Scalvini si è perso Ferguson… In generale, era dal 3-0 col Torino che non si vedeva un’Atalanta così rinunciataria. Credo che le scelte contro l’Inter che siano state condizionate dalla partita col Bologna: su tutte il fatto che Gasperini non abbia utilizzato De Roon, diffidato, preservandolo. Dice tutto sul peso che ha questa gara».

In avanti, viste le ultime parole del tecnico nerazzurro su Scamacca, come vedi il momento dell’attaccante romano?

«L’Atalanta non è costruita per avere un giocatore come Scamacca davanti. Ci hanno provato a costruirgli attorno una squadra e ha funzionato contro le piccole. Con le grandi, invece, ha sempre fatto fatica. La migliore tra le partite “toste” è stata quella con lo Sporting in casa. Prendendo Scamacca l’Atalanta ha fatto un acquisto che potremo valutare se solo tra 2 o 3 anni, non ora che ha fatto 6 mesi con 4 stop per problemi fisici. Una cosa è sicura: il contesto dell’Atalanta di Gasperini non è quello migliore per un attaccante così, perché tecnicamente non è Zirkzee. Soprattutto perché l’Atalanta la palla non la porta in area come vorrebbe Scamacca, specie adesso che Holm si è preso la fascia destra ma non è un crossatore. E Ruggeri, che sa crossare, vive un piccolo momento di fisiologico appannamento. E di tutto questo Scamacca ne risente e senza gol un attaccante si intristisce».

Tu segui costantemente anche la Bundesliga. Che opinione ti sei fatto di queste due stagioni di Posch?

«In Germania non mi stregava. Innanzitutto non faceva il terzino a quattro, ma il braccetto di una difesa tre. Mi dava sempre l’impressione di essere molle ed insicuro quando andava sull’uomo. In Italia, questo aspetto sembra essere completamente cambiato. Secondo me, il fatto di giocare terzino lo fa sentire più sicuro. Mi ha sorpreso, al di là dei gol dell’anno scorso che sono chiaramente un’anomalia. Poi c’è da dire che Serie A e Bundesliga come tatticamente e ritmi sono campionati molto diversi, quindi è possibile che abbia anche indovinato il torneo adatto a lui».

In questi due mesi in cui l’Atalanta ha fatto molto bene era invece assente Lookman, può essere titolare contro il Bologna?

«Gasperini è stato molto bravo a non far sentire la mancanza di Lookman. Ricordo che dopo l’ultima gara prima della Coppa d’Africa, in cui Lookman ha deciso Atalanta-Lecce, rispose: “Speriamo di non rimpiangerlo”. Dopo la Coppa ha avuto un problema alla caviglia, di natura traumatica. Ora sta bene, e io me lo aspetto titolare insieme a Koopmeiners e De Ketelaere».

Il grande ex della sfida sarà sugli spalti, Sartori. Visto il lavoro che sta svolgendo a Bologna possiamo paragonare il percorso rossoblù a quello della Dea?

«Ci ho pensato spesso a questa cosa, però vedo situazioni molto diverse. L’Atalanta aveva un allenatore con cui poteva realmente pensare di stare 7/8 anni. Io auguro al Bologna di poter fare questo percorso con Motta, ma la vedo dura (ride, ndr). Questo manda subito all’aria tutti i paragoni. Poi guardando gli acquisti che vengono fatti ci sono grandi differenze: Freuler, altro grande ex, è stato pagato 8 milioni, Beukema e Lucumí stesse cifre più o meno, Posch 5 milioni, Kristiansen non credo sia un calciatore “economico”, Ndoye è stato costoso, per Zirkzee ha sborsato poco meno di una decina di milioni. Ha fatto una serie di acquisti diversi da quelli che fece a Bergamo dove prese De Roon a mezzo milione, Gosens a 1,2, Toloi praticamente gratis. Poi ci fu il ciclo dei Gomez di rientro dall’Ucraina, Zapata, Ilicic che erano giocatori pronti. È un lavoro diverso, di qualità egualmente eccellente. E questo va solo ad aumentare i meriti di Sartori perché significa che sa costruire le squadre in modi diversi. Sono esempi di progetto tecnico fantastici, ma non paragonabili».

Grazie Giorgio! Alla prossima.

«Ciao, grazie, a presto».

 

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