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Vocabolario Rossoblù – Bologna rimandato… a settembre

Il calcio d’agosto, per quanto nel finale del mese presenti i primi appuntamenti ufficiali, richiede pazienza. La squadra rossoblù è apparsa in difficoltà, ma a mister Italiano va dato tempo

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(© 1000 Cuori Rossoblù)

Rimandato: solitamente, in questa rubrica, ci avvaliamo del significato lessicale della parole scelta per commentare la gara del Bologna. Questa volta utilizziamo un significato di uso comune, nel gergo scolastico. Rimandato, come a scuola, quando hai un debito e sei andato male durante l’anno. Per la bocciatura è troppo poco, ma devi mostrare di aver recuperato.

È un Bologna rimandato, non bocciato, è agosto d’altronde i punti contano, ma non come a novembre. I rossoblù visti ieri sono la brutta copia di quelli che tutti i tifosi avrebbero sognato e voluto. Non c’è però da mettersi ulteriore ansia. La pressione di voler far bene c’è e ci sarà sempre ed è quella che spinge una squadra, un gruppo come i rossoblù, a non crollare anche dopo una prima mezz’ora come quella che ha giocato la Roma sulle ali dell’entusiasmo.

Rimandato a settembre

Troppo brutto per essere vero, troppo presto per trarre conclusioni. Il Bologna visto nella prima uscita ufficiale è apparso sfilacciato, poco organizzato. Il richiamo di Italiano dopo l’OFI Creta è servito a ricompattare la squadra almeno dietro (se non fosse stato per l’errore individuale di Lucumí e l’incomprensione con Vitik, probabilmente, un pareggio sarebbe stato il risultato più probabile), ma ora c’è da ricostruire tutto il resto. L’intesa tra giocatori, la coesione. In una settimana qualcosa potrà cambiare, ma è difficile immaginare di trovare un Bologna completamente rivoluzionato sabato contro il Como. Più probabile che serva qualche altra settimana. E la pausa Nazionali di settembre cascherà a pennello. Anche perché a quel punto la rosa sarà al completo.

Il calcio d’agosto, anche ufficiale, conta relativamente

Abbiamo visto un brutto Bologna. L’anno scorso non era andata diversamente. Forse con un anno di lavoro alle spalle si sarebbe potuti ripartire meglio. Ma è il momento di mettersi a lavorare, rimboccarsi le maniche e migliorare. Ci sono ampi margini di miglioramento. Non è il momento dei processi, ma delle reazioni. Perché il calcio d’agosto, quello di inizio stagione, conta poco o relativamente poco.

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