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Calcio

100 storie del Football dei pionieri: 70-Mosforth, 69-Onzari, 68-Ben Barek

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70 – Billy Mosforth
Nei primissimi anni del football, tra il 1870 e il 1890, Billy Mosforth veniva considerato il miglior giocatore d’Inghilterra, e quindi del mondo. Atleta a tutto tondo, molto quotato anche nella corsa a ostacoli, era un vero asso del pallone, che sapeva padroneggiare con grande maestria in dribbling portentosi che, uniti alla sua straordinaria velocità di base, gli permettevano di percorrere a volte l’intera lunghezza del campo per poi segnare senza che alcun avversario potesse intervenire per evitarlo. La sua fama si sparse per tutta Sheffield, e in un’epoca in cui non esistevano contratti né i calciatori ricevevano compensi ufficiali finì per essere la stella di ogni squadra della città: Mosforth divise la sua carriera tra le varie squadre di Sheffield, accettando sempre la migliore offerta e rivelandosi sempre decisivo: il suo senso per gli affari lo portò in un’occasione a cambiare squadra poco prima del fischio d’inizio di una partita, e successivamente a diventare la stella dei “The Zulus”, squadra girovaga che percorreva l’Inghilterra fingendosi formata da zulu, popolo africano ai tempi in guerra con gli inglesi. Smise di giocare proprio in coincidenza con l’inizio del primo campionato inglese e dopo aver stabilito numerosi record: primo giocatore a giocare e segnare sia con lo Sheffield Wednesday che con lo United, record-man di presenze (9) con l’Inghilterra ai tempi e primo giocatore ad essere “sostituito” quando ancora tale regola andava inventata. Più di tutto, però, rimase negli occhi di chi lo vide giocare la straripante fisicità che abbinava ad una tecnica eccellente, che lo portò a inventare il “tiro a giro”, oggi gesto tecnico del tutto comune ma al tempo novità assoluta e sensazionale.

 

69 – Cesáreo Onzari
Ala sinistra argentina dall’eccellente qualità tecnica, Onzari crebbe nel General Mitre insieme al futuro campione del mondo (con l’Italia) Luis Monti, distinguendosi per la completezza che gli permetteva di superare quasi qualunque avversario e di effettuare precisi cross come tremendi tiri che finivano immancabilmente in gol. A lungo bandiera dell’Huracán, in cui formò una prima linea temibile insieme a Loizo, Spósito, Stábile e Chiesa, giocò con “Los Quermeros” dieci campionati nell’era dilettantistica del calcio argentino e uno, il primo, nell’epoca professionistica. Quattro i titoli vinti, ma alla storia questa ala di grande talento passerà per un gol in particolare, siglato il 2 ottobre 1924 contro l’Uruguay, quando beffò il portiere Mazàli segnando con un tiro scoccato direttamente da calcio d’angolo. Fu questo il primo gol conosciuto (un altro era stato segnato pochi mesi prima nella seconda serie scozzese) realizzato in questo modo, e visto che l’Uruguay aveva da poco vinto le Olimpiadi fu noto come gol olimpico.

 

68 – Larbi Ben Barek
Primo calciatore africano ad ottenere fama e successi in Europa, Larbi Ben Barek si distinse da giovanissimo come un talento assoluto, sapendo unire una fisicità eccezionale ad una padronanza tecnica che lo rese assolutamente incontrastabile per gli standard marocchini, portandolo quindi appena ventenne a giocare in Francia nel Marsiglia e poi, con la fine della Seconda Guerra Mondiale, nello Stade Français, dove continuò a distinguersi come del resto anche con la maglia della Nazionale, visto che ai tempi il Marocco era un protettorato francese. Centrocampista completissimo, capace di impostare l’azione come di concludere implacabilmente, fu in seguito anche stella dell’Atletico Madrid, conducendolo alla vittoria di due campionati spagnoli prima di un ritorno a Marsiglia. Idolo di gioventù di Pelé, il brasiliano ne prese il soprannome (“La perla nera”) e una volta ebbe a dire: “Se io sono il Re del calcio, allora Larbi Ben Barek ne é stato il Dio.”

Puntate precedenti:

– 100 (Morley), 99 (Gardner), 98 (Duarte)
– 97 (Thorpe), 96 (Ramsay), 95 (Doig) 
– 94 (Delaunay), 93 (McCrum), 92 (Brodie)
– 91 (Koch), 90 (Poole), 89 (Hutton)
– 88 (Hanot), 87 (Hermanos Céspedes), 86 (Massa)
– 85 (Bosio), 84 (Fuchs), 83 (Laurent)
– 82 (Savage), 81 (Unzaga), 80 (Powell)
– 79 (Pasteur), 78 (Luigi Amedeo di Savoia), 77 (Ottaway)
– 76 (Alcantara), 75 (Sami Yen), 74 (Kilpin)
-73 (Fossati), 72 (“Pichichi”), 71 (“Fratello Walfrid”)

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