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Servus, Freunde!

Bayern a valanga sul Düsseldorf ma la maledizione Fortuna continua per Lewandowski: i Renani sono l’unica squadra, tra le attuali militanti in Bundesliga, a cui il polacco non è mai riuscito a segnare. Doppietta di Coman, Gnabry e Goretzka per i Bullen, rigore di Lukebakio per i Biancorossi mentre il Borussia Dortmund, ripresosi dall’indigestione bavarese, con la doppietta di Sancho regola il Magonza, cui non basta la rete di Quaison. RB Lipsia all’inglese sul Wolfsburg con Kampl e Werner e si registra la scorribanda esterna dell’Augusta sul campo dell’Eintracht Francoforte che passa in vantaggio con Paciencia ma viene rimontato dalla doppietta di Richter e dal gol di Grigoritsch. Corsari, di misura, anche il Borussia Mönchengladbach ad Hannover con Rafael ed il Leverkusen a Stoccarda con Havertz. L’Hoffenheim piega l’Hertha Berlino con un gol per tempo – Amiri nel primo, Nelson nel secondo – e il Werder Brema ha ragione del Fiburgo sul terreno amico: nell’ultimo quarto d’ora vanno a rete Klaassen e Selassié e quando accorcia Waldschmidt è troppo tardi. Al Max-Morlock Norimberga e Schalke 04 si dividono la posta: Kubo porta avanti i locali ad otto minuti dal termine ma passano nemmeno 120” che Nastasic impatta, per un risultato che fa molto più comodo agli Knappen.

 

RISULTATI

Norimberga-Schalke 04 1-1

RB Lipsia-Wolfsburg 2-0

Stoccarda-Bayer Leverkusen 0-1

Werder Brema-Friburgo 2-1

Hannover 96-Borussia Mönchengladbach 0-1

Borussia Dortmund-Magonza 2-1

Hoffenheim-Hertha Berlino 2-0

Fortuna Düsseldorf-Bayern Monaco 1-4

Eintracht Francoforte-Augusta 1-3

 

CLASSIFICA

Bayern Monaco 67

Borussia Dortmund 66

RB Lipsia 58

Eintracht Francoforte 52

Borussia Mönchengladbach 51

Hoffenheim 47

Werder Brema 46

Bayer Leverkusen e Wolfsburg 45

Fortuna Düsseldorf 37

Hertha Berlino 35

Magonza 33

Friburgo 32

Augusta 28

Schalke 04 27

Stoccarda 21

Norimberga 18

Hannover 96 14

 

Ogni Paese ha i propri miti calcistici ma, spesso, solo i più famosi o i più recenti sono conosciuti all’estero. Ad esempio, tutti conoscono Pelé mentre pochi ricordano Arthur Friedenreich, leggendario centravanti Paulista che in Brasile è ancor oggi venerato al pari di una divinità. Anche i Tedeschi, contrariamente a quanto l’immaginario collettivo li dipinga, sono molto passionali e legati alle proprie tradizioni e vivono questi sentimenti con riserbo e dignità. Ad esempio, il Bayern Monaco è una squadra che ha annoverato molti giocatori-simbolo nella sua storia, basti pensare agli anni ’70 quando i campioni dei Bullen costituirono anche per la Mannschaft solide basi sulle quali costruire le fortune europee e mondiali. Ma nella cosmopolita città bavarese nessuno ha dimenticato Josef “Pötschge” Pöttinger. Nato il 16 Aprile 1903, attaccante, cresce nella Monaco contadina (il Bayern, appunto), quella che sta cercando un posto al sole, e a 16 anni appena compiuti è già in prima squadra. Piedino d’oro e dribblatore inarrestabile, deve purtroppo fare i conti con numerosi infortuni fin dall’inizio della carriera ma questa fragilità non gli impedirà di togliersi parecchie soddisfazioni. Il 1926 è il suo anno d’oro: conquistato il torneo della Germania del sud, vince la Bundespokal, il 4 Ottobre a Colonia, contro la rappresentativa Westdeutschland che grazie anche ad una sua tripletta viene sconfitta 7-2. Arriva, come da copione, la convocazione in Nazionale e l’esordio è il 18 Aprile contro l’Olanda a Düsseldorf: 4-2 e tripletta. La stampa tedesca estasiata scriverà di debutto da sogno. Unico neo dell’annata, l’eliminazione al primo turno del campionato tedesco da parte del non irresistibile Fortuna Lipsia per 2-0: i sassoni infatti cederanno all’HSV al turno successivo con un tennistico 6-2. Ancora campione Süddeutscher nel 1928, inizia bene la fase finale eliminando Wacker Hallescher e SpVgg Sülz ma proprio gli amburghesi di Otto Harder faranno un boccone dei malcapitati Bullen imponendosi per ben 8-2 al Wedaustadion di Duisburg in semifinale. Nerz lo vuole all’Olimpiade di Amsterdam, dove gioca entrambe le gare contro Svizzera ed Uruguay: a fine carriera saranno 14 presenze e 9 reti con la Weißtrikot. Dopo un’ultima partecipazione al campionato tedesco, conclusa con l’uscita ai quarti, per mano del Breslauer, dopo una rocambolesca contesa finita 4-3 ai supplementari, appende le scarpe al chiodo per dedicarsi, con alterne fortune, all’attività di allenatore, sedendo anche sulla panchina della sua squadra, che guiderà nella prima stagione regolare post-bellica. Muore nella sua Monaco il 9 Settembre 1970.

(nella foto, il Bayern Monaco nel 1926: Josef Pöttinger è il terzo in piedi da sinistra)

Per domande, approfondimenti e curiosità potete venirmi a trovare su FUSSBALL, BITTE! o scrivere a fussballbitte@mail.de.

Friedl25

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