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Calcio

Il punto sulla Serie A – Genova sogna l’Europa, le milanesi sperano nella rinascita – 9 dic

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Appena qualche settimana fa Genova era sommersa dall’acqua: abitazioni in frantumi, negozi allagati e tanta rabbia per un disastro che si poteva evitare. I genovesi però non hanno mollato, si sono rimboccati le maniche e hanno incominciato a spalare via tutto quel fango che si era depositato lungo le strade. I motivi per sorridere erano davvero pochi, ma ecco che è venuto in soccorso il calcio. Perché in fondo il calcio è un gioco e serve proprio per divertirsi, per legarsi ad una squadra con passione. Gioire insieme a lei quando si vince, sostenerla quando si perde. E se i genovesi hanno ritrovato in parte il sorriso, il merito è anche di Genoa e Sampdoria. Qualche settimana fa nessuno avrebbe mai pensato di vederle così in alto in classifica, eppure ad oggi rossoblù e blucerchiati sono rispettivamente la terza e la quarta forza del campionato. Merito di due allenatori preparati come Gasperini e Mihajilovic che curano ogni minimo dettaglio e hanno dato un’identità alle proprie squadre. Il Genoa dopo aver battuto i Campioni d’Italia della Juventus, ieri si sono ripetuti battendo un’altra grande come il Milan e ora sognano i preliminari di Champions League. Certo, il campionato è ancora lungo ma se il Grifone giocherà ogni partita come ieri, sarà difficile togliergli il terzo posto. Gasp è stato abile ad assemblare un gruppo di giocatori con discrete qualità, proponendo un’idea di gioco che esalta le capacità dei singoli. Altrettanto ha fatto Mihajilovic con la Sampdoria che, con la vittoria di ieri in casa del Verona, è salita a quota 25 punti in classifica. I blucerchiati inoltre sono l’unica squadra, insieme alla Juventus, ad aver perso una sola volta in questo campionato. Con questi numeri, per Genova è lecito sognare.

 

Stato d’animo completamente opposto, invece, per le due milanesi. Nel giorno di Sant’Ambrogio sono arrivate due sconfitte, un record negativo: non accadeva infatti dal 1969. Entrambe stanno intraprendendo un percorso di rinascita, ma “Quanto è dura la salita” canterebbe Gianni Morandi in una delle sue canzoni. C’è tanto da lavorare. E possibilmente a gennaio bisogna intervenire sul mercato per cercare di sistemare un reparto sia nel Milan che nell’Inter: la difesa. I rossoneri prendono troppi goal sui calci piazzati (vecchio problema) e, a metà campionato circa, non si è ancora capito qual è la coppia di centrali titolari. Inzaghi, però, ha da risolvere anche la grana Torres. Lo spagnolo è desaparecido. Doveva essere il “top player” del Milan ed invece rischia di essere uno dei più grandi flop di Galliani. Menez alterna giornate da campione, ad altre in cui non si sa se sia in campo o meno. Raggiungere il terzo posto con queste premesse diventa dura, ma per fortuna del Milan, la matematica lascia aperta ancora la speranza. Se per i rossoneri la Champions sembra lontana, lo è ancora di più per l’Inter che si trova addirittura nella parte destra della classifica. Il cambio in panchina con l’arrivo di Roberto Mancini, non ha prodotto i risultati sperati. Ma è presto per emettere sentenze. L’ex allenatore del Galatasaray ha bisogno di lavorare e cercare di dare un’identità alla squadra. Forse non era tutta colpa di Mazzarri? Di sicuro non era solo colpa di Stramaccioni, congedato a fine 2013 da Massimo Moratti. Domenica sera Strama si è preso la “vendetta” con la sua Udinese ribaltando il risultato dall’1-0 al 1-2. In bocca al lupo a Mancini perché la sensazione è che non sarà facile riportare l’Inter ai livelli che gli compete.

 

Piccolo scossone nella lotta scudetto. Poteva essere il week-end giusto per la Roma per ridurre la distanza dalla Juventus e invece fino al 90′ di Roma-Sassuolo i punti di distacco erano passati da 3 a 4. I Campioni d’Italia hanno arrestato la loro corsa pareggiando per 0-0 in casa della Fiorentina, campo sempre ostico per i bianconeri. I giallorossi però non ne hanno approfittato. Il Sassuolo ha gelato l’Olimpico segnando due goal nel giro di pochi minuti con Zaza. Poi la squadra di Garcia, rimasta in dieci per l’espulsione di De Rossi, è riuscita a pareggiare il match allo scadere, grazie anche un rigore dubbio concesso a Gervinho per mani di Vrsaliko. La distanza dunque rimane invariata, la lotta scudetto rimane viva.

 

Detto di Genoa, Sampdoria e Udinese, in chiave terzo posto c’è da registrare anche il ritorno al successo della Lazio sul campo del Parma fanalino di coda. La squadra di Pioli è ora a un solo punto dal Napoli (che ha conquistato tre punti nelle ultime tre gare), che con l’Empoli ha compiuto l’ennesimo passo falso.

In fondo alla classifica è costata cara la sconfitta rimediata a Bergamo a Pierpaolo Bisoli. La dirigenza del Cesena ieri l’ha esonerato e chiamato al suo posto Domenico Di Carlo dopo il no di Davide Ballardini. All’ex allenatore di Chievo e Sampdoria il compito di agguantare una zona salvezza che ora dista cinque lunghezze e ha risucchiato anche il Cagliari. La squadra di Zeman al Sant’Elia proprio non sa vincere e ieri ha perso contro il Chievo di Maran che in Sardegna ha conquistato il suo quinto risultato utile consecutivo e in un colpo solo ha superato sia il Torino che lo stesso Cagliari.

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