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Il Resto del Carlino – Calcio femminile: si passa al professionismo

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Proprio ieri, la Figc ha decretato il passaggio del calcio femminile al professionismo. Lo aveva in programma già da tempo Gabriele Gravina, presidente della Figc.
Il passaggio ufficiale avverrà il 1 luglio, ma questa sarà solo l’ultima di una serie di tappe che hanno portato in pochi anni il calcio femminile ad assumere tanta rilevanza.

Un primo passo importante è sicuramente stato l’ottimo cammino della nazionale femminile al Mondiale di Francia del 2019, quando il gruppo diretto dal ct Milena Bertolini arrivò fino ai quarti di finale, cosa che non succedeva da vent’anni (il Mondiale è stato poi vinto dagli Stati Uniti).
I numeri di quell’evento fanno capire la portata che ha avuto in Italia: 21 milioni di persone hanno seguito l’avventura delle azzurre al torneo.
In totale, in Italia ci sono stati quasi 25 milioni di spettatori.
Per capire ancora meglio la rilevanza assunta dal torneo, basta paragonarlo ai numeri che ha registrato l’Europeo Under 21, giocato sempre nel 2019: 20,6 milioni di spettatori, dato comunque importante, ma inferiore.
I numeri degli spettatori del Mondiale femminile non sono stati nemmeno così tanto inferiori a quelli della Serie A del periodo di ottobre 2018, che ha fatto registrare 30,2 milioni di persone incollate al teleschermo.
Se come esempio si prende la partita disputata dalla nazionale femminile contro il Brasile il dato è inequivocabile: 7,3 milioni di spettatori.
Ultimo dato preso in analisi riguarda non una partita del mondiale, ma una gara di Champions League femminile: la semifinale giocata dal Barcellona e dal Wolfsburg ha fatto registrare il record di 91.648 spettatori.

Stando a questi numeri, non si poteva certo far finta di niente. E’ ormai assodato come il calcio femminile stia assumendo sempre più importanza, giustamente meritata.

Questa tendenza è confermata non solo dal numero degli spettatori, ma anche dal numero dei tesseramenti: negli ultimi dieci anni, infatti, c’è stato un balzo del 66,5%.

Se si prende il caso a livello internazionale, le proporzioni aumentano ancora. Le ragazze della nazionale americana hanno posto un altro, fondamentale, tassello in questo percorso: si sono infatti aggiudicate la parità salariale con i maschi (oltre ad avere un rimborso di 24 milioni di dollari).

”Siamo stati la prima federazione in Italia a riconoscere l’importanza di questo movimento, la scelta è definitiva”. Così si è espresso Gravina in merito.

Il processo non è stato, però privo di intoppi. Nel Consiglio federale erano tutti d’accordo sul provvedimento, così come lo erano nel dipartimento femminile delle squadre di Serie A. Tuttavia, Casini, Marotta e Lotito hanno dato adito ad una discussione dal momento che si sono schierati contro le decisioni delle loro stesse squadre.
”E’ stato un malinteso”. Queste le parole di Lotito sulla questione.

(Fonte: Il Resto del Carlino – Paolo Franci)

 

 

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