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Calcio

La Bottega dei Talenti – Simone Pafundi

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Non sarà tra i protagonisti questa sera in Italia-Inghilterra. Ma Simone Pafundi, 17 anni lo scorso 14 marzo 2023, è la grande speranza del calcio italiano secondo il CT Roberto Mancini. L’ex tecnico di Inter e Manchester City nella conferenza di lunedì pomeriggio, presentando le convocazioni ha detto: “Quando faccio le convocazioni metto Pafundi e altri 29”. Il giovanissimo giocatore dell’Udinese ha già esordito in Nazionale maggiore lo scorso novembre nel finale della gara contro l’Albania.

Ma chi è Simone Pafundi?

Simone Pafundi nasce a Monfalcone, in provincia di Gorizia, il 14 marzo 2006. Simone nasce in una famiglia emigrata da Napoli nel Friuli-Venezia Giulia. Inizia a giocare a calcio da bambino nella scuola calcio dell’UFM Monfalcone. Nel 2014, passa nel Settore Giovanile dell’Udinese, in cui gioca tutt’ora e dove gioca anche il fratello Andrea Pafundi, classe 2004.

Simone arriva in Primavera già nella seconda parte della stagione 2020/21, quando ha appena compiuto 15 anni. Qui gioca nove gare nel campionato di Primavera 2 e serve due assist.
Durante la scorsa stagione è parte integrante della formazione primavera dei friulani e, pur saltando qualche gara per un problema muscolare, gioca 14 volte in campionato segnando 6 reti e servendo 7 assist, contribuendo alla promozione della Primavera bianconera nel torneo di Primavera 1.
Nell’ultima giornata della passata stagione, Gabriele Cioffi lo inserisce a 22 minuti dalla fine della gara dominata contro la Salernitana e Simone fa così il suo esordio nel massimo campionato.

In questa stagione inizialmente si è alternato tra Primavera Prima squadra, dove Sottil lo ha spesso tenuto con sé per fargli respirare il calcio “dei grandi”. Nella formazione giovanile conta in questa stagione, tra campionato e coppa di categoria 10 presenze, 3 gol e 6 assist. Mentre, con la prima squadra ha fatto due comparsate nel finale delle gare contro Torino e Sassuolo nel mese di febbraio.

Per il breve periodo di una gara ha fatto parte nel 2022 della Nazionale under 16, allenata da Zoratto. Già un anno prima nel 2021 aveva esordito nell’under 17 di Bernardo Corradi, con cui ha giocato 5 gare, 3 delle quali valide per le qualificazioni all’Europeo di categoria di questa primavera. In queste gare fa la differenza segnando 4 reti e servendo 2 assist senza giocarle nemmeno per intero.

A novembre, poi, la prima convocazione in Nazionale maggiore corredata dalla prima presenza: terzo più giovane azzurro della storia ad esordire in Nazionale e più giovane dal 1911.

166 cm, 64 kg, Simone è un giocatore brevilineo con grande potenza nelle gambe, grazie alle quali è imprendibile nello scatto, e ha un grande rapidità e agilità negli spazi stretti. Non è ovviamente dotato di grande forza fisica, ma sa resistere ai contrasti con grande furbizia. Inoltre, ha la capacità di leggere in anticipo i tackle avversari e difendere il pallone. Tuttavia, considerata l’età la struttura fisica e muscolare è ancora in fase di sviluppo.

Mancino naturale, sa usare molto bene anche il piede destro. È dotato di una tecnica sopraffina, con la quale gioca in maniera essenziale senza particolari arzigogoli. Rapidità, senso del calcio sono le sue armi, il suo dribbling è fulmineo, grazie ad una prontezza di riflessi e un gioco di gambe fuori dal comune. Come tutti i brevilinei, bravi tecnicamente e rapidi tocca il pallone tantissime volte nella conduzione rubando spesso il tempo all’avversario. Inoltre, sa spostare difendere il pallone con la sola presenza e conduzione del pallone, caratteristiche che gli permette di giocare e puntare gli avversari anche centralmente, senza paura di essere attaccato da entrambi i lati.

Trequartista naturale, ama svariare in zona centrale, con una leggera predilezione per il centrodestra, da cui può partire col piede preferito sull’esterno. Possiede un talento naturale per il dribbling e in ogni situazione è in grado di creare superiorità numerica. Ama fare percussioni palla al piede in tutte le zone del campo e legge molto bene le zone di pericolo dove poter ricevere e incunearsi palla al piede.

Non è assolutamente innamorato del pallone, anzi vede spesso la soluzione migliore nell’assist al compagno libero. Ha una buona visione di gioco, ma soprattutto un sinistro preciso, abbastanza potente e ben educato. Nelle categorie più alte del settore giovanile ha mostrato la sua abilità col mancino soprattutto nella fase della conclusione in porta, efficace, potente, precisa e spesso rasoterra. Tuttavia, è sicuramente in possesso di ottime qualità di rifinitura anche in verticale.

Davvero difficile oggi leggerne le reali potenzialità. Di certo è un giocatore di talento, che in varie occasioni ha mostrato un talento fuori dal comune. Tant’è che osservati e commentatori sono corsi anche troppo in avanti definendolo addirittura “il Messi italiano”. Una definizione esagerata, ma dovuta alle caratteristiche dello “scugnizzo” di Monfalcone.

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