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Monday Night – Santi e Chaco, sueño hecho realidad!

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Il bello del calcio, uno dei motivi per cui appassiona tante persone, è lontano dai miliardi e dai riflettori. Uno dei motivi per cui ci si appassiona al calcio sono infatti anche le storie personali di alcuni giocatori. Mi sbaglio? Certo, il calcio romantico è morto, o almeno così potrebbe sembrare, ma non è del tutto vero. Ci sono storie che ancora ci danno ossigeno e ci fanno amare questo sport a prescindere da tutto. La storia del calcio è piena di figli d’arte come Chiesa, Maldini e tantissimi altri, ed addirittura può vantare intere dinastie, come quella del “Chicharito” Hernandez, nazionale messicano figlio e nipote di ex calciatori, tutti arrivati in nazionale. Ci sono poi alcuni fortunati che hanno addirittura giocato una partita assieme al proprio figlio, come ad esempio Rivaldo. Quella che andiamo a raccontare è la storia di Christian e Santiago Gimenez, ed anche loro hanno avuto il dono di giocare assieme, sebbene per pochi minuti. La storia di Santiago è appena iniziata, ma è già qualcosa di particolare e per raccontarne l’esordio in modo completo non possiamo fermarci all’evento in sé, dobbiamo parlare anche di loro, due giocatori che al pubblico italiano saranno decisamente sconosciuti.

Christian “Chaco” Gimenez

Partiamo dall’inizio, ovvero da Christian Gimenez detto “Chaco”, per la zona dell’Argentina da cui proviene. Classe 1981, dopo aver fatto la trafila nelle giovanili del Boca Junior, nel 1998 entra in pianta stabile nella prima squadra della formazione argentina, a 17 anni. Rimane col Boca fino al 2003 vincendo 4 Campionati Argentini (1998 1999, 2000 e 2003), 3 Coppe Libertadores (2000, 2001 e 2003) e 2 Coppe Intercontinentali (2000 e 2003). Dopo una parentesi non troppo fortunata tra Union de Santa Fe ed Indipendiente, a fine 2004 si trasferisce in Messico dove rimarrà fino al ritiro. Le prime due esperienze, con Veracruz e Club America, non sono così straordinarie, ma bastano per fargli vincere un Campionato Messicano (2005), una Coppa Campeon de Campeones (una sorta di Supercoppa di Lega sempre nel 2005) ed una CONCACAF Champions League (2006) con l’America.
A fine 2006 approda al Pachuca dove in tre stagioni segna 46 reti in 127 incontri, conquistando 2 Campionati Messicani (2006 e 2007), una Coppa Sudamericana (2006), 2 CONCACAF Champions League (2007 e 2008) ed una Super Liga Nordamericana (2007). E’ la sua consacrazione, ed il “Chaco” finirà la propria carriera proprio nel Pachuca, una delle tre formazioni più importanti della sua storia calcistica.
Il terzo club protagonista dell’epopea del “Chaco”, è il Cruz Azul. Gimenez arriva alla squadra di Città del Messico nel 2009 e vi si lega fino al 2018, quando poi tornerà al Pachuca per chiudere la carriera. Durante quel periodo collezionerà ancora una Coppa del Messico (2013) e 2 Concacaf Champions League (2013 e 2014), realizzando 62 reti in 257 presenze e diventando uno degli idoli moderni della tifoseria cruzazulina. E non poteva essere altrimenti per un centrocampista offensivo che ha sempre unito tecnica sopraffina alla “garra” classica degli argentini. Diego Armando Maradona lo convocherà in nazionale senza però farlo mai esordire, e così, presa la doppia cittadinanza, esordirà con la Tricolor Messicana, paese a cui ormai appartiene calcisticamente.

Sogno diventato realtà

Ma al Cruz Azul non è legata solo la sua completa maturità calcistica, bensì un evento indimenticabile. Come detto all’inizio, ci sono alcuni fortunati che possono dire di aver giocato assieme a proprio figlio, e Christian Gimenez è uno di questi. La data è quella del 13 Novembre 2016, il Cruz Azul affronta in amichevole il Pumas negli Stati Uniti, in un derby che per Gimenez prenderà una piega agrodolce. Al minuto 77 Santiago Gimenez, 15 anni, entra in campo per giocare assieme al padre Christian. La partita di Santi però, dura solamente quattro minuti, giusto il tempo di conquistare un rigore. Il portiere avversario infatti lo travolge causandogli la frattura della clavicola sinistra. Nonostante il chiaro momento emotivamente complicato, del rigore se ne incarica il “Chaco” che, forse in apprensione per il figlio, si fa ipnotizzare dal portiere e sbaglia. Un finale davvero amaro per un momento tanto felice. E Christian Gimenez teneva così tanto a quella giornata che decise di incidersela sulla pelle, col tatuaggio che vedete qui riportato… e si, Santi esordì col numero 349, ma questa è un’altra storia.

Santiago Gimenez

Santiago Gimenez, per tutti Santi, è nato a Buenos Aires nel 2001 quando suo padre giocava nel Boca Junior, ma è cresciuto sia umanamente che calcisticamente in Messico, tanto che dal 2014 ha la doppia cittadinanza ed è stato convocato più volte con le nazionali giovanili messicane. Il Cruz Azul è casa della famiglia Gimenez, infatti Santi inizia a giocare proprio per la formazione di Città del Messico come punta centrale, ottenendo buoni risultati: 21 gol in 33 partite in Under 15, 17 gol in 25 partite in Under 17 e 21 gol in 53 partite in Under 20. L’esordio in prima squadra, l’abbiamo appena citato, arriva a 15 anni in una amichevole, ma anche quello in partite ufficiali arriva da giovanissimo, e dal 2018 è in pianta stabile nella rosa della prima squadra. Santiago è alto 1,82 m, ben dodici centimetri in più del padre, ed è decisamente potente, anche se forse ha meno fantasia del “Chaco”. Ma il futuro è suo, visto che a 19 anni l’allenatore del Cruz Azul ha deciso di puntare forte su di lui, dandogli l’occasione nel campionato di Clausura 2020, di essere titolare. Fiducia per ora ben ripagata visto che in 5 giornate ha segnato 2 reti decisive, nelle ultime due partite disputate dalla sua squadra. Sempre più spesso, si inizia a sentire anche il soprannome di “Chachito”, così come era avvenuto a suo tempo per Javer Hernandez, soprannominato “Chicharito” proprio perché figlio del “Chicaro” Hernandez.
Solo il futuro dirà se Santiago avrà una carriera lunga e positiva come quella di Christian, intanto il diciannovenne può vantare di aver vinto col Cruz Azul, seppur dalla panchina, una Coppa di Messico (2018) ed una Supercoppa di Messico (2019). Alcuni media messicani dicono che presto potrebbe partire per l’Europa, pare infatti che dopo le belle cose fatte vedere con la nazionale Under 20 sia seguito da Ajax, PSV e Betis Siviglia.

Buon Compleanno “Chaco”

Ma la storia non finisce qui, perchè il Dio del calcio a volte è davvero romantico. Forse il destino ha voluto farsi perdonare per il brutto scherzo dell’esordio, perché il primo gol in Lega MX (la Serie A messicana) di Santiago Gimenez è arrivato durante Toluca-Cruz Azul, finita poi 3-3. Nulla di troppo significatovo se non per la data: era domenica 2 Febbraio 2020 ed al secondo minuto della partita, Santi è stato il più lesto ad avventarsi su una respinta del portiere locale portando in vantaggio il Cruz Azul. Suo padre Christian, aveva compiuto 39 anni il giorno precedente. Un bel regalo, anche se in ritardo di un giorno. Ma non solo. Per motivi lavorativi, il “Chaco” non era presente alla prima rete da professionista del figlio, ma era presente sabato 8 Febbraio quando all’Azteca di Città del Messico suo figlio segnava il secondo gol nella massima serie (e primo gol davanti al proprio pubblico di casa), andando ad insaccare un rasoterra angolatissimo dal limite, arrivato dopo una bella combinazione. Il gol del momentaneo pareggio e che ha poi dato il via alla vittoria in rimonta, in 10 contro 11, del Cruz Azul contro il Pachuca, in quello che sicuramente è il derby del cuore del padre. E su Instagram un amico del “Chaco” lo ha ripreso mentre era in lacrime di gioia per il gol del figlio.

Chiudiamo l’articolo con due video, il primo mostra il gol di Santiago Gimenez contro il Pachuca, mentre il secondo alcuni dei migliori gol di Christian Gimenez… la qualità del secondo video non è eccelsa e rimangono fuori alcune reti davvero impressionanti, ma già queste aiutano a capire quanto fosse il talento del “Chaco”.

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