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F2, Bahrain 2017 | La prima clamorosa vittoria di Leclerc

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fiaformula2.com

Ci sono vittorie che hanno un’importanza superiore alle altre, gare difficili da dimenticare non solo per chi le fa, ma anche per chi le guarda e si rende conto di aver assistito a qualcosa di sensazionale, quasi irripetibile. La corsa di cui stiamo per parlare, rientra sicuramente in questa categoria per importanza, svolgimento e anche per la rilevanza che il protagonista di questo racconto avrà, e ha tutt’ora, per tutti i tifosi della Ferrari: stiamo parlando della Sprint Race di F2 che si è corsa in Bahrain nel 2017, vinta da Charles Leclerc, all’epoca dei fatti pilota Prema Racing.

L’esordio di Charles

Il round del Bahrain fu il weekend di apertura per la neonata FIA Formula 2 Championship, che fino all’anno prima aveva il nome di GP2 Series. Per questa stagione, il team Prema Racing decise di attingere direttamente dalla Ferrari Driver Academy, decidendo così di ingaggiare gli esordienti Leclerc e Antonio Fuoco. Il pilota monegasco si presentò ai nastri di partenza come uno dei piloti da seguire più attentamente grazie alla vittoria del titolo della GP3 Series dell’anno precedente, successo ottenuto da rookie della categoria. L’attuale pilota Ferrari non deluse le aspettative mostrando fin da subito la sua più grande abilità, ovvero la velocità nel giro secco. Leclerc ottenne infatti la pole position all’esordio rifilando addirittura sei decimi al compagno di squadra Fuoco. In Feature Race, Charles raggiunse un buon terzo posto, dopo aver comandato per gran parte della gara e aver pagato nel finale un eccessivo consumo gomme, subendo così i sorpassi dei più esperti Nato e Markelov.

La Sprint Race

Per via della regola dell’inversione delle prime otto posizioni, Leclerc partì sesto nella Sprint Race del giorno seguente. Al via, grazie a un buono scatto, dopo pochi giri si trovò in terza posizione e dopo una safety car, dovuta ad un contatto a centro gruppo, continuò nella sua progressione superando in rapida successione Albon e Ghiotto, da questo momento cominciò ad allungare in modo significativo sui suoi inseguitori. Sembrava essere una gara già scritta, ma arrivò un colpo di scena: si scoprì infatti che Leclerc stava spingendo così forte perché il team Prema Racing aveva deciso sorprendentemente, a causa dell’alto degrado gomme del giorno precedente, di fare un pit stop verso fine gara per montare una gomma morbida nuova. Una scelta piuttosto inusuale visto che le sprint race, come da definizione, sono gare brevi, prive della sosta obbligatoria.

La grande rimonta

Charles rientrò ai box a 8 giri dalla fine, quando aveva ormai un vantaggio di oltre 9 secondi su Rowland, secondo in quella fase, e al rientro in pista si ritrovò 14°, molto lontano dalla testa. Vista la distanza dai primi, il pensiero comune fu che la strategia scelta dal team fosse completamente sbagliata, lo stesso Leclerc espresse le sue perplessità in un team radio subito dopo l’uscita dal pit stop. All’improvviso, la speranza sembrò tornare, il pilota Prema Racing cominciò a inanellare una serie di giri veloci consecutivi da capogiro girando svariati secondi più veloce dei primi. A due giri dalla fine si ritrovò incredibilmente in zona podio e, vista la situazione, sembrava difficile poter fare meglio, invece Leclerc riuscì a completare la sua rimonta proprio all’ultimo giro scavalcando Luca Ghiotto e andando incredibilmente a vincere la prima sprint race della stagione, grazie a questo risultato lasciò il Bahrain da leader della classifica.

Il resto della stagione

Questa bellissima vittoria, oltre ad entrare di diritto nella storia della categoria, lanciò Leclerc verso una marcia inarrestabile che lo portò a vincere il mondiale F2 al suo primo anno, proprio come fatto in GP3 series l’anno precedente. I dati di quella stagione furono incredibili: 7 vittorie, 8 pole position, 10 podi, 282 punti totali e titolo vinto con un round di anticipo a Jerez, numeri che gli valsero la meritatissima promozione diretta in F1, ingaggiato dal team Alfa Romeo, il resto è storia dei giorni nostri.

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