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Emma Segattini: «Vincere a Imola è stato incredibile. Il mio sogno sono le Formula»

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Raquel Souza

 

 

I fine settimana come quelli dell’ACI Racing weekend servono per conoscere realtà e storie che non molto spesso finiscono sotto i riflettori. Per me quest’ultima gara dell’anno ad Imola è servita proprio a questo. Ho avuto il piacere di incontrare Emma Segattini, pilota di appena 18 anni che corre nella BMW M2 CS Racing Cup Italy. La giovane veronese è al suo secondo anno nella competizione e quest’anno a Imola è riuscita anche ad aggiudicarsi la sua prima vittoria. Emma è una ragazza che va ancora a scuola e cerca di conciliare la sua più grande passione con la vita di tutti giorni, non semplice per la sua età, ma sicuramente con la sua determinazione riuscirà ad arrivare lontano, seguendo il suo sogno.

Emma, da dove nasce la tua passione per le quattro ruote?

«La mia passione è nata molto spontaneamente, senza qualcosa di particolare. Nel 2017 ero presente ad una gara di go kart e mi hanno chiesto se volessi provare a guidarne uno. Sono salita su e da quel momento è stato amore a prima vista. Da quel momento poi ho avuto occasione di fare la mia prima gara grazie ad un amico di mio padre che conosceva un team, per il quale mi hanno fatto provare. Alla fine del test tutti erano contenti e da lì è iniziata la mia carriera di gare con i go kart».

«Nel 2018 e nel 2019 ho vinto il campionato femminile e sono arrivata seconda in quello maschile e dall’anno scorso invece c’è stata l’occasione di prendere parte a questo campionato con la BMW M2, fino ad oggi che è il mio secondo anno nella categoria».

Come riesci a conciliare la scuola con gli allenamenti e le gare?

«Frequentando la quinta superiore, ultimo anno di scuola, sicuramente non è facile. La preparazione per le gare e gli allenamenti necessitano di tempo. A volte faccio fatica anche perché il mio sport non è come gli altri, ha bisogno di un supporto e una comprensione diversa. Riesco ad organizzarmi abbastanza bene per cavarmela con i giusti risultati anche nella mia carriera scolastica».

Come è una tua giornata tipo?

«La mattina sono sempre a scuola, poi torno a casa e dopo mangiato non rinuncio mai alla mia mezz’oretta di riposo, altrimenti non riesco ad arrivare a sera con le giuste energie. Dopo mi dedico allo studio e alle ripetizioni di inglese per migliorarne la comprensione e il linguaggio, palestra per un’ora e mezza o due, circa tre volte a settimana e infine quando rientro a casa mi dedico nuovamente allo studio dopo cena, prima di addormentarmi».

Tornando ai motori, come è stato il passaggio dai go kart alle vetture a ruote coperte?

«È stato abbastanza complicato soprattutto per peso e velocità della vettura. I go kart sono molto fisici perché dopo dieci giri sei morto. Per questo sono un allenamento fondamentale per poi passare a categorie superiori, però questo tipo di macchine (riferendosi a quella che ha guidato in questa stagione, ndr) sono molto più difficili, in quanto hai una tensione mentale, oltre che fisica, ben più forte».

Emma Segattini in azione a Monza per la BMW M2 CS Racing Cup Italy – credits to BMW

A Imola hai conquistato la tua prima vittoria in Gara 1 della BMW M2 CS Racing Cup Italy. Quali sono state le emozioni?

«In realtà devo ancora realizzare che ho vinto. Il team per radio non mi aveva comunicato che il leader avesse 25 secondi di penalità, quindi quando sono arrivata al parco chiuso e mi hanno dato la notizia, stentavo a crederci. Per me e tutta la mia famiglia è stata una soddisfazione immensa».

La tua famiglia come vive la tua passione?

«Tutt’ora sono increduli del fatto che io ami i motori e voglia correre. Però mi stanno aiutando tantissimo e mi supportano al 100%. Anche dal punto di vista economico stanno facendo molti sacrifici per me e risultati come quelli raggiunti in questo weekend (la vittoria in Gara 1 a Imola, ndr) ci ripagano degli sforzi fatti. Sono molto contenti e sperano che io vada il più avanti possibile».

Segui il motorsport in televisione? Hai qualche idolo a cui ti ispiri?

«Potrebbe sembrare strano ma non guardo molte gare in tv. Preferisco praticarlo e guidare in pista. Il mio idolo è Charles Leclerc, mi piace tantissimo come pilota e come persona. Qualche tempo fa mi ha inviato anche un video e quando l’ho visto ero felicissima. Non ho avuto ancora modo di incontrarlo, ma spero in futuro ci possa essere occasione».

Ti piacerebbe in futuro provare altre vetture o altri campionati?

«Mi piacerebbe molto provare le monoposto, anche solo per togliermi lo sfizio di sapere quali risultati riuscirei a raggiungere, ma al momento mi va benissimo qualsiasi categoria o competizione. Ho voglia di correre e questa per me al momento è la priorità numero 1».

«Il mio sogno più grande sarebbe arrivare nelle a correre nelle formule minori, partendo magari dalla F4 a salire. Altrimenti il mio secondo più grande desiderio è che questa passione un giorno possa diventare il mio lavoro. Per me questo è sempre stato il piano A, nel caso non funzionasse non ho ancora pensato ad un piano B, ma nel caso mi piacerebbe entrare nell’esercito».

Emma Segattini quando ancora correva nei go kart. Il suo primo approccio con le gare motoristiche – credits to Raquel Souza

Hai altre passioni oltre alle gare motoristiche?

«Ho giocato a calcio a livello agonistico, ma poi ho dovuto lasciarlo perché non riuscivo a conciliarlo con il motorsport. Giocavo come centrocampista centrale, ma poi mi hanno spostato in difesa, diciamo che il mio gioco si basava molto sulla fisicità (ride, ndr). In generale sono molto sportiva mi piacciono anche la pallavolo e il tennis. Mi piace anche viaggiare, ho visto i fiordi in Norvegia e sono meravigliosi, ma per lo più preferisco rimanere a casa nella mia confort zone e nella routine che ormai ho acquisito come abitudine».

Come vedi la figura femminile nelle gare motoristiche?

«A me da sempre mi hanno vista come il punto debole della griglia. Nonostante questo io ho sempre continuato per la mia strada, non mi è mai interessato del pensiero altrui. Però noto che ti guardano con occhi diversi rispetto ai colleghi maschi. Ti può condizionare, però dopo un po’ ci impari a convivere. Penso inoltre che sia giusto che uomini e donne corrano nella stessa categoria, perché nessuno tra i due è inferiore all’altro».

Quali obiettivi avete per la prossima stagione?

«Al momento nulla di deciso, stiamo valutando. Tra le opzioni c’è sicuramente l’idea di provare a spostarsi all’estero per gareggiare fuori dall’Italia e fare esperienza internazionale».

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