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Marzocchi, sospensioni made in Motor Valley

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Marzocchimotor.com

Fin dagli anni Cinquanta, le sospensioni Marzocchi hanno equipaggiato alcune delle moto e delle auto più famose di sempre. Una classica storia di passione targata Motor Valley, che ha portato due fratelli da uno scantinato al tetto del mondo.

Una nuova era per le sospensioni

Siamo nella seconda metà degli anni Quaranta, quando la crisi direttiva e amministrativa della Ducati costringe l’azienda bolognese a una sostanziosa riduzione del personale; tra le maestranze costrette a lasciare Borgo Panigale ci sono i fratelli Simone e Guglielmo Marzocchi. Poco dopo, nel 1948, aprono a Bologna, nello scantinato di casa loro, la propria officina; è a questo punto che vengono contattati dai fratelli Ducati, ormai estromessi dalla loro azienda, che commissionano ai Marzocchi il progetto di una motoleggera da 105 cc. La moto, che prenderà il nome di Idroflex, è straordinariamente rivoluzionaria per le sue sospensioni elastiche teleidrauliche; sia la forcella che gli ammortizzatori posteriori sono infatti integralmente idraulici, una caratteristica inedita per le motoleggere dell’epoca. La Idroflex viene presentata al Salone di Milano del 1949, ed è immediatamente un successo; comincia quindi l’espansione della ditta dei fratelli Marzocchi, che fanno delle sospensioni idrauliche il loro marchio di fabbrica. 

La Idroflex, prima moto con sospensioni Marzocchi
La Idroflex, prima moto con sospensioni Marzocchi (source: marzocchimotor.com)

Si scende in pista

A partire dal 1952, i Marzocchi cominciano a produrre sospensioni per moto da competizione, attirando immediatamente le attenzioni di alcune delle più importanti case motociclistiche italiane, come Ducati e Mondial. In questo periodo, la produzione arriva a superare i 200 pezzi al giorno: la piccola officina allestita nello scantinato non è più sufficiente; i fratelli Marzocchi aprono quindi un nuovo stabilimento a Casalecchio di Reno, nel bolognese. 

Le sospensioni Marzocchi si dimostrano decisamente efficaci in pista. Nel 1957 Tarquinio Provini, in sella a una bialbero Mondial 125 cc, con sospensioni integralmente idrauliche targate Marzocchi, si aggiudica il titolo nel Campionato mondiale di categoria.

La nuova generazione

Negli anni Sessanta entra in scena la seconda generazione Marzocchi: fanno il loro ingresso in azienda Adriano e Paolo, rispettivamente figli di Stefano e Guglielmo. Negli anni successivi, la produzione viene orientata con decisione verso il settore sportivo; la scelta si rivela essere azzeccata: le moto con sospensioni Marzocchi dominano sui circuiti di tutt’Europa. In particolare, gli anni Settanta sono un periodo da ricordare. Prima è Johnny Cecotto su Yamaha Diemme, con sospensioni Marzocchi, a conquistare il titolo iridato nella classe 350 cc del Motomondiale; tre anni dopo alla guida di una Ducati 900SS, ovviamente con sospensioni bolognesi, è Mike Hailwood ad aggiudicarsi il Tourist Trophy sull’Isola di Man, nella categoria TT-F1. Una vittoria prestigiosa quanto inaspettata, che contribuì all’espansione del bicilindrico di Borgo Panigale in tutto il mondo. 

Mike Hailwood in sella alla Ducati 900SS
Mike Hailwood in sella alla Ducati 900SS (source: marzocchimotor.com)

Marzocchi-Ferrari: binomio vincente

Tra il 1981 e il 1984 la Marzocchi scese in pista anche in Formula 1, equipaggiando con i propri ammortizzatori le vetture di varie scuderie, tra cui la Tyrrell e la Lotus. La collaborazione più prestigiosa è sicuramente quella con la Ferrari. In particolare, nel 1982 la Ferrari 126 C2 equipaggiata Marzocchi trionfa nel Campionato costruttori; sfugge invece il titolo piloti, conquistato da Keke Rosberg dopo la tragica morte di Gilles Villeneuve e il grave infortunio occorso a Didier Pironi. L’ultima vittoria di una macchina del Cavallino con ammortizzatori bolognesi arriva a Zolder nel 1984, con Michele Alboreto che chiude davanti a tutti nel Gran Premio del Belgio. 

Didier Pironi alla guida della Ferrari 126 C2
Didier Pironi alla guida della Ferrari 126 C2 (source: marzocchimotor.com)

I cambi di proprietà e il ritorno nella Motor Valley

Fino ai primi anni Duemila, Marzocchi equipaggia alcuni dei brand motociclistici più importanti al mondo, tra cui Aprilia, Ducati, MV Agusta, KTM e Honda; il successo della casa bolognese la rende il fornitore di sospensioni più importante in Europa. Nel 2008 però, la Marzocchi va in contro a un’importante ristrutturazione dopo essere stata acquisita dal gruppo americano Tenneco; gli anni sotto il controllo della proprietà statunitense sono tutt’altro che floridi, e l’azienda attraversa un periodo difficile. La crisi arriva al culmine nel 2015, quando Tenneco decide di chiudere lo stabilimento di Zola Predosa, in cui nel frattempo la Marzocchi aveva fatto base dopo gli anni a Casalecchio di Reno. L’abbandono però è soltanto temporaneo: pochi mesi dopo infatti l’azienda viene ceduta al gruppo italiano VRM, che ricolloca la produzione nello stabilimento bolognese. 

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