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RdC – Bologna dove sei? – 10 gen

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Ci sono due date importanti per mister Donadoni da quando è sotto le Due Torri. La prima è il 19 febbraio 2016, l’ultima, più recente, è l’8 gennaio 2017, due giorni fa. In comune c’è lo stesso avversario affrontato: la Juventus. A febbraio dell’anno scorso il suo Bologna ha imbrigliato la macchina perfetta di Massimiliano Allegri, inchiodando sullo 0 a 0 il difficilissimo match del Dall’Ara. Quella Juve arrivava da ben 15 vittorie consecutive e quel pari portò i rossoblù al nono posto in classifica e l’allenatore alla corte del presidente della Figc Carlo Tavecchio, che di lì a poco gli avrebbe offerto la panchina azzurra, come scrive Massimo Vitali sulle pagine del Carlino odierno. Era un Bologna arcigno, deciso e grintoso quello che bloccò il filotto di successi dei bianconeri. Se uno si chiede che similitudine ci sia tra quella squadra e quella vista due giorni fa, la risposta è semplice: nessuna. 

Domenica sera si è vista allo Stadium una squadra spaurita, timida, insicura e che commette troppi errori, sia in fase di realizzazione che in quella difensiva. Da una sfida con la Juve all’altra c’è tutta l’involuzione della banda in rossoblù guidata da un mister che ormai non ha più il posto certo. Non si fanno processi contro un unico responsabile, questo è fuori dubbio, le cause sono tante: Destro non segna più, Verdi, che sembrava l’uomo in più ad inizio stagione è ormai fermo da tanto tempo, Sadiq è arrivato a Casteldebole già rotto e gli errori individuali in difesa si contano uno dopo l’altro; ma una risposta dal mister bergamasco deve arrivare perchè da quel lontano 19 febbraio ad oggi, il Bologna ha racimolato 28 punti in 30 partite (media 0,93) che si vale la salvezza, ma solo in questa serie A tecnicamente poverissima. Le scelte poi cominciano a fare fortemente discutere: come quella di dare fiducia a Oikonomou apparso impresentabile, o la decisione di far esordire dal primo minuto Donsah dopo 3 mesi, a discapito del motorino Nagy, che ogni volta che non è presente nel rettangolo di gioco qualcosa di brutto succede. 

Il tragitto per diventare grandi si allunga ancora, anche se il presidente continua ad essere, giustamente, fiducioso. A proposito di questo sono interessanti le parole che Saputo ha rilasciato alla “Domenica Sportiva” : “Con quello che stiamo costruendo verrà il giorno in cui un grande giocatore vorrà venire a Bologna”. Vietato dubitare delle parole del nostro chairman. 

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