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Bologna in cammino per Sinisa

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Alle ore 9 l‘Arco del Meloncello brulica di gente: è domenica 21 luglio.

L’appello l’ha lanciato Don Massimo Vacchetti, in settimana: un pellegrinaggio per il mister. Dove? Al Santuario della Madonna di San Luca, luogo di culto per i bolognesi. Per il mister, Sinisa Mihajlovic: un gesto di solidarietà e vicinanza, per la più grande delle battaglie.

L’iniziativa, presto diventata virale sui social, raduna una folla immensa: oltre ogni più rosea previsione. Don Vacchetti, alle 9 in punto, mette in chiaro che “l’intenzione originaria è di fede”, una parola che farà quasi da slogan alla mattinata. Fede come speranza, fiducia. Il motore immobile per affrontare le grandi prove. “Se non vi ricordate qualche parola del Rosario, fa lo stesso: l’importante, come noi bolognesi sappiamo fare, è portare rispetto”.

Il cordone parte, monopolizzando gli stretti portici: il serpentone si colora di rossoblù, come le maglie e i cappellini dei tanti accorsi all’evento. Fede sportiva e religiosa, per un giorno, s’incontrano, dialogando tra loro: dando vita a qualcosa di unico e speciale.

Bologna per il suo mister, il mister per Bologna: l’energia positiva creata dalla folla si spande per tutta la città. La salita è dura, l’alzataccia anche; ma in tanti, tantissimi, han voluto partecipare. Quasi a dare un segno, un piccolo contributo.

L’arrivo in cima, nel piazzale di fronte alla Basilica, è quello di un popolo stanco, ma felice: con Bologna riscopertasi casa, famiglia. Un’unica cosa con la squadra ed il suo allenatore. Viene srotolato lo striscione “Sinisa c’è”, proprio di fronte al Santuario. Don Vacchetti conclude il percorso, passando la palla ad Arianna Mihajlovic, la moglie del mister. “Vi ringrazio tutti”, dice commossa, ricevendo l’abbraccio della folla. Tante foto e sorrisi, disponibilità per chiunque.

Perchè è così che si fa, nelle famiglie: ci si aiuta l’un l’altro. La mattinata si conclude così, nel posto più suggestivo dell’immaginario bolognese: con un clima di rinnovata fiducia e speranza. Perchè Sinisa, a combattere la sua battaglia, non sarà mai solo: avrà anzi tutta una città, a sostenerlo. Il cammino è appena cominciato.

 

 

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