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Meteore Rossoblu – Umar Sadiq

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1000 cuori rossoblu


Ci sono matrimoni che non s’hanno da fare, e altri invece si. Ci sono storie destinate a finire presto, altre che invece durano per tutta la vita.
Molte volte ci si trova a fare delle scelte che non si sa che cosa porteranno, non si sa se la scelta che si prenderà si rivelerà giusta o sbagliata.
Capita, a volte, purtroppo, di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.
E’ il destino.

Oggi, per la rubrica ‘Meteore Rossoblu’, parliamo di un giocatore che sicuramente in molti ricorderanno. Ma, forse, lo ricorderanno solamente perché sono passati solo pochi anni dal suo addio al Bologna, e quindi probabilmente non per il suo apporto alla squadra rossoblu.
La conseguenza potrebbe essere che fra qualche anno sotto le due torri in pochi si ricorderanno di Umar Sadiq.

Umar Sadiq è un calciatore nigeriano molto giovane, classe 1997. Attualmente gioca nel Partizan, in Serbia.
Il suo ruolo è quello del centravanti, e il suo piede migliore è sempre stato il destro. Ha dimostrato una discreta dote di finalizzazione sotto porta, aiutato anche da una discreta elevazione che gli consente di essere pericoloso sulle palle aeree.
Il limite principale dell’attaccante nigeriano, però, è sempre stato costituito dal suo carattere e dal suo comportamento. Questo limite gli ha causato un blocco della crescita dal punto di vista calcistico.

Iniziò la sua carriera nella Lavagnese, che nel 2013 militava in Serie D.
L’anno dopo passò allo Spezia, in Serie B; ma con la prima squadra non totalizzò alcuna presenza. Si distinse, però, nel campionato Primavera, segnando 26 gol e laureandosi capocannoniere.
L’ottimo campionato disputato con la Primavera dello Spezia attirò l’interesse della Roma, che nell’estate del 2015 prelevò il nigeriano in prestito con diritto di riscatto.
Piccola curiosità: indovinate chi era in quel momento il direttore sportivo della Roma?
Già, proprio lui, Walter Sabatini. E fu proprio lui a spingere molto per avere il nigeriano in squadra; lo voleva a tutti i costi.
Inizialmente Sadiq giocò nella Primavera, ma nel novembre del 2015 venne fatto esordire con la prima squadra, proprio contro il Bologna al Dall’Ara, subentrando a Iturbe. Con la prima squadra della Roma quell’anno totalizzò 6 presenze e 2 reti.
Tuttavia, Sadiq fu costretto a saltare ben 6 turni con la squadra della Primavera giallorossa, per aver dato una gomitata a un avversario nel derby contro la Lazio.

A giugno 2016 la Roma decise comunque di riscattarlo, mandandolo però in prestito al Bologna con diritto di riscatto e contro-riscatto a favore dei giallorossi, per una stagione.
Durante quell’estate di calciomercato, i rossoblu avevano già acquistato due ottimi prospetti quali Di Francesco e Verdi. Prelevando Sadiq – che comunque aveva fatto intravedere di avere buone qualità e ampi margini di miglioramento- il Bologna continuava nella sua intenzione di portare sotto le due torri prospetti giovani e interessanti. Anche se non mancarono acquisti di giocatori di grande esperienza come Blerim Dzemaili e Vasilis Torosidis, quest’ultimo arrivato proprio insieme a Sadiq dalla Roma.
C’era molta curiosità attorno al giovanissimo attaccante nigeriano, egli aveva molti estimatori. L’entusiasmo, quindi, non mancava.
Tuttavia, l’avventura di Umar Sadiq al Bologna cominciò subito male. Infatti, un infortunio alla caviglia sinistra, che lo accompagnava già da tutta l’estate, lo costrinse a stare fuori fino a circa metà ottobre.
Esordì con la prima squadra proprio a Roma, però contro la Lazio, nell’ottobre del 2016.
Tuttavia, il calvario per l’attaccante nigeriano era appena iniziato.
Dopo appena 20 giorni, subì un nuovo infortunio: questa volta una distorsione al ginocchio destro.
A fine novembre, poi, Sadiq fu costretto a operarsi di nuovo alla caviglia sinistra. Questa operazione gli comportò ben 2 mesi di stop.
Questi tre infortuni fecero sì che il giovane attaccante nigeriano saltasse quasi tutto il girone di andata.
A fine gennaio l’attaccante rientrò in gruppo. Tuttavia, neanche nel girone di ritorno riuscì a trovare molto spazio, ma questa volta non per problemi fisici.
L’allora allenatore del Bologna, Roberto Donadoni, non lo considerava ancora evidentemente pronto per fare la punta in Serie A. Inoltre, lo stesso nigeriano non era riuscito a creare un grande feeling con lo spogliatoio, né tantomeno con i tifosi rossoblu.
A fine campionato Sadiq totalizzò quindi appena 7 presenze con la maglia del Bologna e nessuna rete.
La società decise così di non esercitare il diritto di riscatto sul giocatore, che tornò a Roma per poi essere girato in prestito al Torino.

Quali possono essere state quindi le cause del mancato feeling tra Umar Sadiq e il Bologna?
Sicuramente una causa può essere attribuita agli infortuni che il nigeriano ha subito nel girone di andata, ma questi non possono essere un alibi.
L’attaccante ha avuto a disposizione tutto il girone di ritorno per dimostrare di essere un giocatore pronto per la Serie A, e in ciò non è riuscito. Mancava, quindi, molto probabilmente anche la fiducia da parte dell’allenatore, e anche da parte della società, che infatti a fine stagione non ha esercitato il diritto di riscatto, facendolo tornare a Roma.
Sicuramente, poi, la concorrenza in attacco nel Bologna era alta. C’erano infatti Di Francesco, Verdi e la punta Destro; tutti giocatori che invece si erano già dimostrati pronti per giocare in Serie A, sebbene Verdi e Di Francesco fossero anch’essi molto giovani.
Insomma, diversi fattori hanno fatto sì che l’esperienza di Sadiq sotto le due torri non sia andata come tutti si auspicavano. Il Bologna aveva forse fretta di crescere e non poteva permettersi di aspettare il giovane nigeriano.
Probabilmente, le cose sarebbero andate diversamente se Sadiq fosse arrivato nel Bologna di oggi. 
Sabatini lo ha sempre ammirato molto, e avrebbe sicuramente spinto per tenerlo e farlo crescere, come fa di solito con tutti i giocatori suoi pupilli. Poi, sicuramente Mihajlovic gli avrebbe dato una grossa mano, data la sua straordinaria capacità di migliorare e far esplodere i giovani (vedi Orsolini).
Tuttavia, con i ‘se’ e con i ‘ma’ si fa poca strada. 
Possiamo, a questo punto, aggiungere anche un po’ di sfortuna ai fattori che hanno fatto sì che non si creasse un particolare feeling tra Sadiq e Bologna?  Probabilmente si, ma ciò non può essere un alibi. Sadiq è forse venuto sotto le due torri nel momento sbagliato. 

Tuttavia, ad oggi l’attaccante è contento della sua scelta di andare a giocare nel Partizan, in Serbia, con il quale ha già totalizzato 11 gol in 22 presenze. 
Ha ancora molto tempo per dimostrare le sue doti; e chissà, magari, un giorno lo rivedremo in Serie A.

 (Fonti: Wikipedia, La Gazzetta dello Sport, Il Resto del Carlino)

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