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IL GRILLO PENSANTE – Gioielleria rossoblu

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Damiano Fiorentini


Anche gli spettatori che gremivano l’imponente arena dell’Olimpico hanno dovuto constatare che superare l’attuale Bologna è impresa che sembra impossibile. La Roma di Mourinho ha dovuto pagare dazio ad una squadra che in questo finale di stagione non fa sconti a nessuno essendo uscita indenne anche dalle tane di Milan e Juventus, oltre ad aver affossato l’Inter nel drammatico recupero del Renato Dall’Ara.

Il posticipo domenicale è stato vibrante e combattuto ma il risultato è rimasto inchiodato fino alla bordata finale di Barrow che si è schiantata sulla traversa, chiudendo sostanzialmente il sipario su una contesa che certifica l’imponente crescita rossoblu. Alimentando anche qualche rimpianto per l’andamento altalenante della stagione.

 

L’altra buona notizia (la più importante) è che Sinisa Mihajlovic è stato dimesso dall’ospedale Sant’Orsola e che il ciclo di terapie a cui è stato sottoposto ha prodotto risposte positive; vederlo nuovamente al proprio posto in panchina nella trasferta di Venezia sarà meglio di segnare 10 gol, inoltre dalle parti di Casteldebole il vento sembrerebbe essere girato in direzione di un allungamento del suo contratto in scadenza a giugno 2023. Entro la fine del mese di maggio si dovrebbero captare indicazioni più precise, ci sono parecchi elementi su entrambi i piatti della bilancia ma la fiducia che patron Saputo ripone nel tecnico serbo potrebbe rivelarsi decisiva. Sarà sufficiente avere un po’ di pazienza e l’arcano verrà svelato.

 

Di certo l’allenatore del prossimo Bologna, indipendentemente da come si chiamerà, sarà preoccupato delle tante attenzioni che i gioielli della bottega rossoblu stanno calamitando.

Matias Svanberg, con un contratto in scadenza nel 2023 ed il rifiuto a rinnovare ad 1 milione di euro annuali, sembra da mesi il più probabile giovane sacrificabile per una remunerativa cessione in estate; tra un anno potrà svincolarsi a parametro zero ma il Bologna già nella scorsa sessione estiva rifiutò 15 milioni, difficile che se ne privi per una cifra molto inferiore ai 20 milioni. Napoli e Fiorentina sono avvertite, ed anche oltre Manica il messaggio verrà recapitato forte e chiaro ai club di Premier League interessati (West Ham, Everton e Tottenham).

Un altro pezzo pregiato dello scacchiere felsineo è Aaron Hickey (scadenza contratto 2024) la cui esplosione a soli 19 anni ha prodotti parecchi estimatori, Napoli ed Arsenal in testa con potenziali offerte da 20 milioni. Il nuovo DS difficilmente lascerà partire un giocatore che potrebbe diventare uno dei più forti laterali sinistri del panorama europeo e che, appena maggiorenne, ha timbrato 5 volte il cartellino nella sua prima stagione di Serie A. Almeno questa è la speranza.

Stesso discorso fatto per lo scozzese vale per Theate (che verrà riscattato con contratto fino al 2025), tanto bravo da riuscire a non far rimpiangere la partenza dell’idolo Tomiyasu ma anche da attirare i corteggiamenti di uno stuolo di ammalianti ammiratori: Juventus, Inter, Napoli e Roma ammiccano, si vedrà se qualcuno affonderà realmente il colpo.

Anche il sontuoso girone di ritorno di Jerdy Schouten (contratto fino al 2024) non è passato inosservato, dopo essere uscito da un tormentato infortunio si è ripreso con personalità il proprio posto in mezzo al campo e le sue prestazioni hanno fatto finire il suo nome sul taccuino di Napoli (che sembrerebbe interessato a tutto il Bologna), Milan, Roma e Fiorentina.

Sono tante le pedine rossoblu ad aver brillato in questa stagione ed il calciomercato all’orizzonte assume progressivamente i contorni di un’angusta gola, una sorta di Termopili dove la direzione sportiva sarà accerchiata e bombardata di richieste finalizzate a strappare da Bologna i migliori talenti che oggi indossano la gloriosa casacca che una volta tremare il mondo faceva. E per tornare a far tremare qualcuno sarebbe il caso di trattenere chi ha dimostrato di poter fare la differenza.

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