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Festival Interlagos, passione verdeoro

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Giulia Giacomelli


Il motorsport è una realtà che unisce popoli e culture diverse in giro per tutto il mondo. Molte discipline e categorie che richiamano appassionati da ogni dove. Chi ama i motori non può resistere al richiamo naturale del ruggito che proviene dagli scarichi di un qualsiasi veicolo, a quattro o due ruote che sia. In Italia lo viviamo con estremo amore e affezione; basta pensare alle migliaia di tifosi che si muovono per i gran premi di Formula 1 o quelli di MotoGp, ma anche per le altre categorie che se pur meno, muovono un sacco di persone pronte a seguire i loro marchi preferiti, i loro piloti del cuore o semplicemente pronti a godersi lo spettacolo che offre la pista.

Una fiera a ritmo di Samba

Ma ci siamo mai chiesti come un evento motoristico venga vissuto dall’altra parte del mondo? In questo caso non parliamo di una gara, ma di una fiera. La più grande del Brasile, patria di passione sportiva da sempre e terra di piloti che hanno segnato la storia sulle quattro e sulle due ruote. Ecco le motociclette, sono uno dei veicoli più venduti nel paese verdeoro. Sarebbe strano a dirsi considerato che i più grandi idoli motoristici del paese vengono dalle auto, da Nelson Piquet a Ayrton Senna, passando per Emerson Fittipaldi, Rubens Barrichello e Felipe Massa. Eppure l’amore che ho visto e toccato con mano all’evento motoristico, a due ruote, più grande della nazione non si può capire a 360 gradi, se non vissuto in prima persona. Il Festival Interlagos 2023 organizzato dalla rivista specializzata sulle moto “Duas Rodasè la fiera più importante in Brasile per ogni appassionato. Non avendo una competizione regina per le due ruote sul territorio, il proprietario del mensile ha deciso di organizzare un evento in cui motociclisti e amanti potessero passare tre giorni vivendo della loro pura passione. Luogo più giusto non poteva essere scelto: l’Autodromo Josè Carlos Pace di Interlagos a San Paolo. Luogo di culto per le quattro ruote e nello specifico della Formula 1, il tracciato porta con sé cicatrici storiche che raccontano di imprese e leggende accadute tra le proprie curve e pendenze. In passato anche la MotoGP passava per il Brasile all’Autódromo de Jacarepaguá in Rio de Janeiro, almeno fino al 2004. Venne poi dismesso e raso al suolo in occasione delle Olimpiadi del 2016 per costruire il villaggio olimpico. Sul circuito carioca fece tappa anche la F1 per alcuni anni, ma dopo il tracciato di riferimento rimase quello di San Paolo. Sparito l’impianto di Rio, al territorio è rimasto Interlagos oltre a tanti piccoli circuiti privati in cui corrono le categorie minori.

Come cambia il circuito

In occasione del Festival, Interlagos è stato tirato a lucido. Non fraintendetemi il circuito rimane comunque appena fuori dalla metropoli brasiliana e quindi in un quartiere povero. Presenta infatti tutte le criticità legate a luogo oltre all’arretratezza delle sue infrastrutture erose dal tempo. Il corpo box però apparentemente moderno e di recente costruzione è stato preparato in grande stile. Nei box dove di solito alloggiano le vetture delle Scuderie di F1 sono stati allestiti gli stand delle case motoristiche più importanti al mondo. Da Honda a Yamaha, Kawasaki, Suzuki, BMW Motorrad, Ducati dalla nostra Motor Valley, Triumph, KTM e tanti altri oltre ai vari sponsor presenti nel retrobox, zona hospitality. Il marchio emiliano oltre a portare tutti i suoi modelli per esibirli al pubblico e in pista, ha colto l’occasione per presentare alla stampa e poi a tutti gli appassionati Sudamericani la nuova DesertX, ovvero l’adventure che andrà ad affiancare il già conosciuto Multistrada per ampliare la gamma di prodotti della casa di Borgo Panigale. Gli addetti ai lavori che hanno avuto l’onore di provarla garantiscono un alta performance anche sui terreni più impervi e ostici da affrontare. Che sia il primo segnale di un ingresso stile Dakar per Ducati? Secondo me, lo scopriremo molto presto. 

Invece sulla terrazza invece erano pronti tutti gli stand dei vari produttori di pezzi di ricambi come filtri d’aria oppure aziende specializzate nella customizzazione delle moto. In pit lane ogni casa costruttrice aveva delle moto di serie dalle stradali alle adventure da far provare con i test ride ai loro clienti oppure a qualche rider che decideva di pagare un prezzo più alto per il biglietto. Una presa di contatto incredibile, se si considera che l’opportunità era quella di girare con una moto lì presente o la propria su uno dei tracciati più belli al mondo, almeno a mio avviso.

Ducati DesertX, la nuova adventure presentata dalla casa della Motor Valley ad Interlagos – credits to Giulia Giacomelli

Un sogno con vista San Paolo

Una volta varcati i cancelli ti lasci alle spalle la povertà del quartiere e ti prepari a sognare lungo le discese e le salite infinite tra i cordoli verdi, gialli e bianchi classici di Interlagos. Ti incammini lungo il tunnel che porta all’edificio centrale del circuito e poi appena ti affacci alle balconate vedi all’orizzonte i grattacieli di San Paolo, che si ergono sulle colline appena sopra l’autodromo. In lontananza puoi scorgere anche il vecchio tracciato che veniva usato prima di essere accorciato. Per l’occasione nel parcheggio che solitamente viene usato durante le gare stagionali è stata allestita anche una pista da motocross per le due gare di MX brasiliana che si sono svolte nel weekend. Durante il Festival durato da giovedì 22 giugno a domenica 25, con il primo giorno riservato solo ai media, hai la possibilità di conoscere un sacco di persone e addetti ai lavori. Vedere la disponibilità di un popolo pronto ad accogliere gli appassionati provenienti da tutto il Sudamerica, con qualche eccezione Europea oltre a poter gustare la cucina locale, variegata e molto buona. Nel pieno inverno brasiliano, che per noi potrebbe essere tranquillamente primavera inoltrata per temperatura percepita e sole a catinelle, puoi anche avere la fortuna di conoscere due personaggi iconici delle due ruote locali e internazionali come Alex Barros e Cesar Barros. Persone disponibili con tutti che vivono di motori e prima di essere piloti sono loro i veri appassionati. Le moto più guardate e cercate sono quelle di piccola cilindrata al contrario del vecchio continente. In strada ronzano sciami di moto che ti sorpassano a destra e sinistra senza troppi timori. Bambini, ragazzi e adulti fanno la fila per farsi la foto con una Yamaha R3 da corsa, che compete nella R3 Cup brasiliana, campionato più che seguito nella terra verdeoro. Basta che sia una moto da corsa e poi qualcuno ci vuole la foto in sella, oppure capita che un bimbo di pochi anni ti venga a chiedere come si diventa piloti di motocross perché vuole saltare con la moto sulle montagne di terra.

Cosa mi porto via dal Festival?

Interlagos mi ha regalato gioie ed emozioni che mi porterò sempre dietro. Vivere così da vicino un ambiente in cui si vede una passione così forte mi mancava da tempo. Forse quella pura passione che in Europa o a casa nostra ci stiamo un po’ dimenticando dietro a polemiche inutili e tuttologi pronti a puntare sempre il dito. Quella con cui un bimbo sognante si poggia sulla sella di una moto da corsa e simula i movimenti di un pilota durante una gara. Quella che forse ci farebbe bene riscoprire dentro ognuno di noi. Un’esperienza unica vissuta dall’altra parte del mondo, in attesa di tornarci presto, perché ad Interlagos si respira amore, tifo, storia e cultura.

Muito obrigada a todos, fue um prazer Interlagos!

La Panigale V4S, prodotto di punta di Ducati, esposta al Festival di Interlagos 2023 – credits to Giulia Giacomelli

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