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Il 16 ottobre 1993 la Virtus vince il terzo derby in 35 giorni

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Foto Virtuspedia


1993, non è ancora il tempo delle sbornie da derby, quando si arrivò nel 1997-98 a giocarne dieci, sei l’anno dopo, otto nel 2000/01, spesso anche ravvicinati; quindi i tre che si giocarono tra il 12 settembre e il 16 ottobre 1993 rappresentavano all’epoca una novità. Si comincia con gli ottavi di Coppa Italia e l’andata è in casa della Fortitudo. Sontuoso primo tempo delle Vu nere, 31-47 al 18’30, poi la F piazza un parziale di 5-0 e chiude il tempo 36-47; continua la rimonta nella ripresa, opera il sorpasso e al 34′ è sul 72-67, con un parziale a cavallo dei due tempi di 41-20. Reagisce la Virtus, guidata da Moretti, 24 punti con 7 su 10 dal campo e 7 su 8 dalla lunetta: parziale bianconero di 3-16 e Virtus di nuovo al comando 75-83. La Fortitudo non ci sta e finisce con un 6-0, fissando il punteggio sull’81-83. Vince la Virtus, ma la qualificazione resta da giocarsi nel ritorno, quattro giorni dopo, quando troviamo una Virtus straripante: per le Vu nere è una cavalcata trionfale. 20-4 al 10′, con la Fortitudo che ha segnato un solo canestro dal campo con Esposito, l’unico a provare a limitare la disfatta, ma ottimamente marcato da Danilovic e, soprattutto, Morandotti; 35-12 al 15′, 56-23 all’intervallo, più 40 nella ripresa con un libero di Brigo, più 44 al 36′, sul 93-49 e più 41, 101-60 alla sirena, massimo distacco mai registrato in una stracittadina. Tutti i giocatori della Knorr su ottimi livelli, una citazione per Savio, 4 su 5 e un’azione da 5 punti. Strapotere bianconero, tecnico e fisico, ben evidenziato anche dai 24 rimbalzi offensivi. Esattamente un mese dopo, il 16 ottobre 1993 si gioca la quarta giornata di campionato. Coldebella, Moretti e Binelli sono reduci dalla nazionale: Gus si è infortunato in una prova da sforzo e non può giocare il derby; Moretti gioca una stracittadina deludente, un po’ meglio Coldebella, ma la settimana azzurra è stata deleteria. Parte fortissimo la Filodoro, 38-26 al 16′; primo vantaggio Virtus 50-52 al 28’30”, dall’arco lo firma Danilovic. La squadra di Scariolo torna avanti 64-59 e a 6’28” dalla fine sul 66-62, Morandotti e Carera sono già scesi per falli, Bucci affianca Brigo a Levingston, ma gli avversari non ne approfittano e invece di servire Comegys e Gay, tirano a salve da fuori e la Buckler fa subito un parziale di 6-3, poi si porta avanti 73-69 con Danilovic dalla lunetta. La Fortitudo segna un altro canestro, la tripla di Esposito (29 punti) a 2’48” dalla sirena, poi arriva una lunga serie di errori. Danilovic sbaglia l’1+1 (comunque per lui 14 su 18 dalla linea del tiro libero, 4 su 8 da due e 3 su 6 da tre, per 31 punti totali), ma dall’altra parte prima e dopo commettono lo stesso errore Casoli due volte, Comegys e Dalla Mora; a 1’51” dalla fine c’era stato il sorpasso di Gay, ma l’arbitro Reatto aveva annullato fischiando il quinto fallo a Dan. A non fallire i liberi a 8″ dalla fine è Brunamonti conducendo le Vu nere al sofferto successo 72-75. La Virtus vincerà poi anche il derby di ritorno completando il poker.

Piccola nota personale: quando scrivo di storia sportiva, lo faccio basandomi su tanti anni di ricerche accurate, ma per quanto riguarda gli ultimi cinquant’anni inserisco molto spesso anche ricordi vissuti di persona. Non è il caso di quel 16 ottobre 1993: non ero presente al Palasport, ero al mio matrimonio. 

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