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Basket

Il campionato sospeso durante la seconda guerra mondiale

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foto Virtuspedia

 

 

 

Il massimo campionato di basket, nonostante la guerra, continuò fino alla chiusura del campionato 1942/1943. L’ultima giornata, in programma il 21 marzo si disputò il 4 aprile per l’impegno della Nazionale dell’aeronautica in Spagna. La Virtus perdendo a Venezia viene scavalcata in classifica di un punto dai lagunari: ancora una volta il primo scudetto è rinviato. Poi lo stop, ma l’amore per lo sport, per la pallacanestro e per la Virtus non fa fermare totalmente l’attività neppure nel momento della maggiore catastrofe bellica. Qualche amichevole nel 1944, tra le quali, il 5 aprile, un Virtus A – Virtus B, che rappresenta l’ultima gara disputata in Santa Lucia, altre quattro nel 1945 contro la squadra militare americana, poi, finalmente riprende l’attività ufficiale, anche se con un torneo, nominato Campionato Provinciale, che va considerato ancora alla stregua di torneo amichevole. Sei le squadre partecipanti, tre le mette in campo la Virtus con la formazione principale, poi la squadra B e quella C; poi la Polisportiva Cisponi, la Cassa di Risparmio e la compagine dei Ferrovieri Bologna. La due prime squadre della Virtus giungono in testa a nove punti nella fase eliminatoria, precedendo la Polisportiva Cisponi con sei, la Virtus C (con Battilani e Raoul Rapini, fratello di Gigi) con tre, la Cassa di Risparmio con due e i Ferrovieri fermi a zero. Virtus e Virtus B si affrontano allora si affrontano in finale il 15 giungo 1945 al Campo del Ravone. Vince la Virtus 30-29 con 9 punti di Marinelli e Dall’Orologio, mentre nella formazione B spiccano i 13 di Ranuzzi.  Ecco le formazioni di quella finale:

Virtus Bologna: Vannini, Dondi Dall’Orologio 9, Paganelli 2, Calza 4, Marinelli 9, Girotti 6, Bersani, Camosci)

Virtus Bologna B: Trancolin, Ferriani 1, R. Ranuzzi 13, Cherubini 7, Zucchini 2, L. Rapini 5, Dal Monte 1, Muci)

In campo ben  otto dei nove campioni d’Italia della stagione successiva, il 1945-46 del primo scudetto, Bersani, Vannini, Calza, Marinelli, Dondi Dall’Orologio, Girotti, Cherubini, Rapini, due, Ranuzzi e Ferriani, saranno scudettati nel 1946-47, Camosci nel 1947-48. Ben 11 dei 16 giocatori schierati quel giorno, conquisteranno almeno un titolo di campione d’Italia nei tre anni successivi (senza contare che la Virtus C schierava Battilani che sarà protagonista dei due scudetti degli anni cinquanta). Quattro giorni dopo, sullo stesso campo, un Pentathlon di cestisti: la classifica vede cinque giocatori delle V nere nei primi sei della classifica:

  1. Marinelli                                 26 punti
  2. giocatore non della Virtus
  3. Paganelli                                19
  4. Valvola                                   17
  5. R. Ranuzzi e Foschi                  14

 

A partire dalla stagione 1945/46 l’attività riprende a livello nazionale e per la Virtus sarà un periodo particolarmente felice con subito quattro scudetti consecutivi, anche se il campionato dell’immediato dopoguerra ha, per le V nere, un andamento molto tribolato: i dirigenti della Virtus furono sospesi perché sospettati di troppa vicinanza al regime e così l’inizio del torneo fu disputato dalla Fortitudo Sisma, nella quale si erano trasferiti i giocatori della Virtus. Questa squadra mista vinse il girone regionale emiliano comprendente anche Giovane Italia Reggio Emilia, Olimpia Ravenna e Libertas Ravenna, classificatesi nell’ordine. A primavera i dirigenti furono prosciolti, in tempo perché la squadra riprendesse come Virtus il cammino verso il titolo.

 

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