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Finisce la stagione della Fortitudo: Trapani vince 58-64 e va in LBA

Gara 4 è di Trapani che al Paladozza conquista la promozione in A dopo 32 anni. La Fortitudo esce comunque a testa altissima

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Alberto Conti (©Valentino Orsini/Fortitudo Pallacanestro)
Alberto Conti (©Valentino Orsini/Fortitudo Pallacanestro)

FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA-TRAPANI SHARK 58-64

(16-13;12-17;12-14; 18-20)

  • Fortitudo Bologna: Braccio ne, Sergio 3, Conti 20, Bolpin 3, Panni, Kuznetsov ne, Fantinelli 7, Giuri, Freeman 15, Ogden 4, Morgillo 2, Taflaj 4. All.Caja
  • Trapani Shark: Notae 8, Horton 4, Alibegovic 25, Imbrò 8, Mian, Pugliatti ne, Mollura, Mobio 2, Marini 7, Rodriguez 2, Pullazi 3. All.Diana.
  • Le statistiche complete
  • Arbitri: Dionisi, Pellicani, Foti.

“CHE SARA’, SARA” canta la Fossa dei Leoni, applausi alla Fortitudo che saluta tra gli applausi del proprio pubblico una stagione giocata comunque alla grande e fermatasi ad un passo dal ritorno in Serie A.

Gara 4 sorride progressivamente a Trapani capace di restare a contatto nel primo tempo e trovare dei punti pesantissimi nel finale, quando il fiato della Flats Service corto. Gli ex Virtus Alibegovic e Imbrò fanno la differenza mentre solo Conti, tra i biancoblu, riesce a tenere il passo offensivo dei granata.

La cronaca di Fortitudo-Trapani

Quintetti iniziali:

  • Fortitudo: Fantinelli, Bolpin, Conti, Ogden, Freeman.
  • Trapani: Notae, Imbrò, Mollura, Alibegovic, Horton.

Primo tempo

L’ultimo ballo della stagione al Paladozza è elettrico fin dai primi possessi. I canestri in transizione si alternano agli errori di frenesia, non permettendo a nessuna delle due formazioni di mettere la freccia in anticipo.

Conti si rivela il più “in palla” tra i biancoblu mentre Ogden continua ad essere limitato dalla mano “ricucita”. Parziale di 14-8 dopo 6′, incrementato da Freeman dalla media e difeso dallo stesso numero 33 sotto le plance difensive.

Trapani, rimane viva, trascinata dai soliti volti noti, protagonisti dei successi granata nella serie. Sebbene Bologna, come da regola di queste Finals, entri prima in gara, bastano pochi possessi agli ospiti per tornare a contatto e chiudere il primo quarto a -3 (16-13).

Ritmo ugualmente alto nel secondo periodo ma punteggio a rallentatore. E’ ancora Conti a rimettere in moto l’attacco della Fortitudo, Pullazi fa lo stesso per conto degli Shark. I biancoblu, però, sembrano avere più cartucce da sparare. Sergio dall’arco firma il +5 (23-18) che, unito alla palla persa trapanese, infiamma (se può surriscaldarsi ancor di più) l’atmosfera del “Madison” bolognese.

Notae e compagni accusano il colpo e decidono di puntare sulle maglie strette in difesa. L’attacco resta infatti un problema che nemmeno i viaggi in lunetta riescono a sbrogliare. Quando Mobio, sempre a cronometro fermo, riesce a muovere il punteggio granata (25-18), mancano, infatti, 3′ all’intervallo.

Si trattano di punti preziosissimi perché sbloccano sia Notae che Alibegovic nel periodo. Due triple che significano sorpasso operato in appena un minuto (25-26). Per l’ex Virtus è una faccenda personale e continua a spingere sull’acceleratore offensivo, saltando in testa a Ogden e alzando il livello di gioco sul parquet. Impatto momentaneo di Freeman post time-out, ma è ancora Alibegovic a dettare il ritmo: si torna negli spogliatoi sul 28-30.

Secondo tempo

L’approccio migliore nella ripresa è quello di Trapani. Notae realizza il +5 (30-35) mentre si conferma la serata “no” di Ogden al tiro, il quale solo ai liberi riesce a muovere le sue statistiche personali.

Il punteggio si conferma bassissimo, tanto da esultare come a un gol quando la palla a spicchi centra il bersaglio. Taflaj lo centra dai 6,75 metri ma gli uomini di coach Diana mantengono un gap di vantaggio relativamente tranquillo (rapportato alla partita). 35-39 a 4′ dalla fine del terzo periodo.

Fantinelli prova a riportare ordine e raziocinio nella manovra della Fortitudo. Freeman segue le sue direttive e chiude il ferro ad Alibegovic, Conti segna la bomba del pareggio (40-40) con più di 1′ sul cronometro. Nuovo vantaggio siciliano con cui si chiude il terzo quarto: 40-44 a 10′ dalla fine.

Possono essere gli ultimi 10 minuti della stagione oppure quelli che porteranno la serie all’ultimissimo atto.

Marini gela il Paladozza con la bomba del +7 (40-47) ma è ancora una volta Conti a rispondere con la stessa moneta e a tenere a galla la Effe. A questo punto si lotta su ogni pesantissimo pallone. Pesa un po’ meno per Alibegovic, capace di realizzare da 8 metri con la mano di Ogden a coprire la parabola.

48-51 a 6′ dal termine, le difese si fanno più asfissianti e conseguentemente gli attacchi si bloccano. E’ sfida aperta sotto le plance tra Freeman e Horton, ma anche tra Ogden e Alibegovic (autore di un’altra tripla fantascientifica).

Il nervosismo sale, la reazione fortitudina è affidata alle penetrazioni di Freeman che, però, dalla lunetta è poco preciso e non permette alla Fortitudo di scendere sotto i 5 punti di svantaggio (50-55) a 3’30” dalla sirena. Non lo permette il 33 ma il 21. Capitan Fantinelli mette a referto il -3 ma sono soprattutto la tripla di Bolpin, in una bolgia senza eguali, e il sottomano di Conti a far si che il tabellone segni 57-57 a 1’38” dalla fine della gara.

A questo punto, non della partita, ma dell’anno, ogni imperfezione è fatale. Un possesso sbagliato lascia all’altro ex Virtus Imbrò la palla della tripla che non solo vale il +5 (57-62) con 40” da giocare ma può valere anche la promozione. Così è: l’1 su 2 ai liberi di Freeman sentenzia la fine dei giochi. L’ultimo time-out è l’anticamera alla passerella finale tra strette di mano e più di un pizzico di delusione biancoblu.

Trapani vince 58-64 e conquista la promozione in LBA dopo 32 anni, la Fortitudo cede le armi ed esce dal campo tra gli applausi del Paladozza, consapevole della grande stagione disputata.

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