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Fortitudo: Best and Worst

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foto Ciamillo


Nel turno infrasettimanale di campionato la Fortitudo perde ancora una partita fondamentale nella sua rincorsa versa la salvezza. Nello scontro diretto contro una non imbattibile Cremona, la Effe esce sconfitta dal PalaRadi col punteggio di 82-74. Brutta partita della compagine di coach Dalmonte che, a differenza di Cremona, non dà mai l’impressione di essere una squadra affamata e vogliosa di conquistare una vittoria alla portata e che si sarebbe rivelata molto importante per il suo cammino. La retrocessione, alla luce della vittoria di Cantù a Brescia e del calendario, si trova ora a soli 2 punti di distanza. Lo scontro diretto che si terrà alla Unipol Arena nel penultimo turno contro la stessa Cantù, potrebbe risultare decisivo in un senso o nell’altro.

Best

Totè. Come nella partita del weekend contro Pesaro, il lungo italiano si conferma di gran lunga il migliore in campo. Dopo i 21 punti di pochi giorni fa, Totè migliora ulteriormente il suo high stagionale, realizzando tra l’altro il suo high in carriera in A1. Le statistiche parlano di 25 punti in 28 minuti di gioco con 22 di valutazione. Aldilà dell’ottima percentuale del 73% da 2 (11/15) e le mere cifre che parlano anche di 5 rimbalzi e 3 assist, ciò che lo differenzia dai suoi compagni è la voglia, l’approccio sui due lati del campo e la lucidità nelle scelte. Non a caso, a fronte di 22 palle perse di squadra, Totè non ne ha fatta risultare nemmeno una. Il classe ’97 è l’unico che pare davvero concentrato e con la giusta cattiveria agonistica nei minuti trascorsi in campo. Oltre a realizzare i primi 7 punti del match, che valgono il break iniziale nel primo quarto, è lui l’artefice del parziale iniziale di 2-14 del terzo periodo che rimette momentaneamente in partita la Effe dopo un orrendo secondo quarto che l’aveva fatta sprofondare a -11 all’intervallo. Leonardo dimostra di avere un’ottima tecnica individuale e un’ottima versatilità che gli permettono di fare canestro in ogni modo: pick and roll, movimenti spalle a canestro in post basso, ricezione in movimento dagli scarichi e alley-oop al ferro. Pur in una partita molto brutta per la sua squadra anche a livello difensivo, il lungo è riuscito a fornire il suo contributo a livello di intimidazione e di difesa del canestro. Le 2 stoppate rifilate agli avversari, di cui una veramente da highlights su Hommes sono un chiaro esempio di questo. La crescita di Totè rispetto a inizio stagione e le potenzialità che mostra di avere e di poter ulteriormente accrescere, unite a un’età ancora giovane e una corporatura importante, dovranno sicuramente essere una delle basi da cui ripartire nella costruzione del roster dell’anno prossimo.

Worst

Aradori e Fantinelli. Molti giocatori ieri hanno giocato al di sotto delle proprie possibilità, ma Pietro e Matteo sono quelli risaltati più degli altri. Se a Fantinelli, nonostante i tanti errori, l’impegno e la voglia non si possono rimproverare, lo stesso purtroppo non si può dire di Aradori. Pietro veniva da due partite non esaltanti ma positive a livello di produzione offensiva; in una serata per lui negativa al tiro (2 punti in 30 minuti con 1/6 dal campo), ciò che più indispone il tifoso biancoblu è l’atteggiamento avuto in campo. Difensivamente l’ala biancoblu ha limiti evidenti che si sono notati anche ieri, ma ciò che non deve mai mancare, aldilà di questi limiti, è lo spirito e la voglia perlomeno di provarci, cosa che ieri non si è vista. Fantinelli, aldilà della solita poca pericolosità offensiva (2 punti in 35 minuti), non è mai riuscito a far circolare in modo pulito il pallone e a mettere in ritmo i compagni. Il play biancoblu è parso confusionario e ha commesso troppi errori (la frittata con Hunt sulla rimessa è quella che più rimane impressa), ha perso 4 palloni e nonostante abbia sfornato 8 rimbalzi e 6 assist (sintomo del solito grande impegno), non è più il giocatore che a inizio stagione sembrava in netta crescita anche a livello di leadership. È lecito aspettarsi dal proprio play titolare un maggior contributo offensivo e una lettura migliore dei vari momenti della gara.

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