Fortitudo Bologna
Fortitudo metà Mian, metà Aradori: battuta Vigevano 83-66
La Fortitudo supera Vigevano al Paladozza: partita non bella, ma messi in saccoccia 2 punti fondamentali per la classifica

FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA 83-66 ELACHEM VIGEVANO 1955 (17-15;24-20;23-19;19-12)
Flats Service Fortitudo Bologna: Thomas 4, Bonfiglioli, Vencato 10, Aradori 24, Battistini, Bolpin 5, Panni 3, Cusin, Mian 24, Fantinelli 2, Freeman 11. All. Caja
Elachem Vigevano 1955: Leardini 15, Taflaj 6, Oggioni ne, Mack 16, Galassi 9, Stefanini 7, Andretta ne, Tedoldi ne, Rossi 5, Peroni 8. All. Pansa.
Vittoria serviva e vittoria è stata. Non bella, certamente, ma i 2 punti erano fondamentali. Vigevano paga la poca fisicità sotto al ferro, mentre la Effe ringrazia la sua coppia di guardie, Aradori e Mian, e archivia la pratica nell’ultimo quarto.
La cronaca di Fortitudo-Vigevano: primo tempo
Quintetti iniziali:
Fortitudo Bologna: Fantinelli, Bolpin, Mian, Thomas, Freeman.
Vigevano 1955: Leardini, Taflaj, Mack, Peroni, Galassi.
Ci vogliono 2′ e rotti alla Fortitudo per capire che è domenica, che si gioca e che, soprattutto, l’avversaria è Vigevano, portata in spalla a Bologna da un Taflaj che conosce bene l’ambiente della serata. Pari faticosamente rosicchiato agli ospiti a metà primo quarto, con l’aggiunta di un antisportivo, così così, a Mian. Qualche giocata ricorda più il minibasket della serie A2, Caja più nero di così poche volte si è visto dall’arrivo in biancoblù, alla fine dei conti serve un po’ della solita sfacciataggine di Aradori, qualche cosiddetta botta di fortuna e l’Aquila sfanga un avvio disastroso dignitosamente, chiudendo il primo quarto 17-15.
Al contrario della partenza, è la Fortitudo, adesso, ad avere più calma rispetto a un Vigevano spesso pasticcione. Cusin si rende protagonista con una stoppata degna dei tempi migliori, ma gli ospiti si svegliano progressivamente raggiungendo il 25-24: Caja chiama minuto e tutto il Paladozza si preoccupa della possibilità che il coach decida di schierare lo staff medico, tanta è la furia del tecnico pavese. Ha inizio il festival dei ferri, da un lato e dall’altro, con la Fortitudo che riesce faticosamente a tenere la testa avanti, sfruttando anche il buzzer di Mian, chirurgico sulla sirena, per il 41-35.

Alessandro Panni (©Valentino Orsini)
Secondo tempo
La Fortitudo continua a non giocare bene ma Vigevano fa peggio, per cui il tabellone rapidamente scavalla la doppia cifra di vantaggio in favore dei biancoblù. Si resta sintonizzati su un brutto basket e su una brutta partita, con leggerezze che fanno pensare a una C Gold più che a una serie A2 nella sua fase più calda. Meno male che Vigevano non ne approfitta, respinta anche da un Mian che risulta quasi un’oasi nel deserto, tanta è la leggerezza, a tratti, dei biancoblù. Ci mette il suo anche Aradori, Vigevano indietreggia ma non crolla: 64-54 con 10′ ancora da giocare.
La forbice si allarga poco a poco, con Freeman che piano piano sembra tornare in sé dopo aver lasciato giocare il cosiddetto “gemello” della Lega D del Lussemburgo. Diventa lento un aspettare che finisca in fretta, sperando di preservare il vantaggio faticosamente accumulato, complice lo smarrimento di Vigevano che, seppur duro a mollare, paga la poca fisicità sotto al canestro. Si resta ondeggianti sul +10, con Vigevano incapace di azzannare la tenera carne fortitudina, e la Fortitudo incollata solo a Mian, vero artefice dei 2 punti biancoblù insieme a Pietrone Aradori. A Vigevano non entra più nulla, l’Aquila non forza, fine dei giochi sull’83-66 con spazio anche per Bonfiglioli.
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