Fortitudo Bologna
Hic Sunt Leones – Sinfonia di sogliole siamesi
La vittoria su Cividale regala il primo posto in classifica alla Fortitudo, ma il tempo per riposare è poco: mercoledì si gioca con l’Urania Milano
Hic Sunt Leones (S2, E4) – Sinfonia di sogliole siamesi, direbbe Gatto Silvestro alla tabellata di Moore durante Fortitudo-Cividale. Il canestro che poi, in sostanza, è valso alla Effe game, set match. E sì, potremmo stare qui a questionare di millesimi di secondo, dello spessore dei polpastrelli di Moore e di quante treccine dell’americano stanno dentro ad un singolo codino. Arbitro fischia, il canestro è buono, anche se, ovviamente, le lagnanze di Cividale sono più che giustificabili. Un po’ di vento a favore, però, fa bene anche alla notoriamente scalognata causa Fortitudo.
Lee Moore, suo il tiro decisivo contro Cividale (©Fortitudo Pallacanestro)
Hic Sunt Leones – Giovani leve
Quella con i friulani è una gara dei chissà se: chissà come sarebbe finita la gara, se Cividale avesse avuto negli istanti finali il pallone per pareggiarla o addirittura vincerla. Chissà come sarebbe andata se gli ospiti avessero avuto a disposizione Freeman, chissà se ci fosse stato anche Mazzola. E chissà se addirittura la Effe avesse avuto il lusso di avere a disposizione tutti, Anumba e Benvenuti compresi. Chissà, sì, ma quando si vince, solitamente, si pensa più a come è andata rispetto a come sarebbe potuta andare.
Giocare in Fortitudo vuol dire entrare dentro una macchina del tempo? Forse, visto che quanto si è visto ieri sera lascia pensare questo. Rispetto alla timida partita di Supercoppa Sarto sembra ormai un adulto, anzi, un leader, uno di quei papà che se la pentola scotta la toccano per controllare se brucia. Insomma, quella robina buona buona che altro non può fare che deliziare il palato di un Paladozza intero, completamente innamorato del suo nuovo giovane pupillo. E se da quel lato c’è roba raffinata, da sotto le plance il buon Moretti ha fatto vedere l’altro lato della medaglia, quello brutto, sporco e cattivo. Il diamante grezzo ha sì avuto qualche problema di falli nel corso della gara, ma è anche vero che tenere a galla da solo o quasi il reparto lunghi non è roba per tutti.
Insomma, strano a dirsi ma le sorprese più gradite sono quelle che arrivano dai giovanotti biancoblù, quelli che in estate erano stati definiti scommesse, aggiunto che il terzo giovane del trio, Guaiana, ha ben figurato soprattutto marcando alla morte gente del calibro di Francesco Ferrari. Senza dimenticare tutti gli altri: il buon Sorokas, ancora una volta tra i migliori della Lega, Fantinelli tutto fare, il decisivo Moore, il generoso Della Rosa.
Mercoledì, nella tana dell’Urania
Di tempo per gongolare la vetta momentanea ce ne sarà poco: mercoledì si gioca con l’Urania Milano, la prima gara dello scorso anno che, forse, fu triste presagio di una stagione che sappiamo poi come è andata. Un’Urania che forse non è la stessa mina vagante di un anno fa, ma che, come tutte le squadre in questo campionato, sa bene di dover fare delle mura casalinghe un fortino. Sarà curioso vedere come reagirà la truppa biancoblù in trasferta, voce che, sin dall’anno scorso, si potrebbe ascrivere in cima alla lista dei problemi dell’Aquila, alla pari, forse, della pioggia di infortuni che si sono dovuti gestire in questi 16 mesi.
Che dire: è un campionato strano. Dopo 3 partite tutte le squadre hanno conosciuto almeno una sconfitta e dove l’unica a 0 punti è la povera Ruvo di Puglia. Rieti, definita scarsa dopo soli 40′, manda a casa Forlì sul -30 dopo aver toccato un eloquente 70-29. Fossimo ad aprile potremmo tirare qualche somma, ma per ora ci dovremo accontentare dello scettro di gomma da prima della classe che, nella peggio delle ipotesi, durerà fino a mercoledì sera. Ma, come direbbe il sopracitato Gatto Silvestro, “Questo regalo è per me! Un topo di gomma? Ma non era meglio qualcosa di più pratico, tipo un topo vero?“.
Hic Sunt Leones (©Fortitudo Bologna Pallacanestro 103)
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