Fortitudo Bologna
Hic Sunt Leones – Ritorno al futuro, bis
La partita contro Cento lascia strascichi in infermeria Fortitudo, ma sono vietati cali di tensione in vista di domenica, quando arriverà Forlì
Hic Sunt Leones (S2, E12) – “Sono tornato dal futuro“. Forse è questo che ha detto Anumba ad Attilio Caja quando, sistemate le varie sfighe fisiche, il buon Simon ha provato a spiegare al suo allenatore perché fosse fondamentale il suo ritorno in campo. E il buon Caja, sicuramente con una mise lievemente più composta di Emmet Brown, ha inizialmente stentato a crederlo, ma un po’ per necessità, un po’ per premio per il dichiarato buon lavoro in palestra, alla fine è arrivata anche l’occasione del McFly dei giorni nostri, Simon Anumba, in Cento-Fortitudo.
(©1000cuorirossoblù)
Due parole su Cento-Fortitudo
Ora, descrivere il basket di Anumba come futuristico ci pare forse un pelo esagerato, ma checché ne dicano le statistiche del match di domenica, la presenza dell’ex Rimini sul parquet dal primo minuto è importante, a nostro avviso, per due motivi. In primis perché, visti i recenti aggiornamenti dall’infermeria, avere qualcuno con un po’ di muscoli pronto a entrare in campo non è affatto una brutta notizia.
In secondo luogo, 12 puntini fatti tutti d’avvicinamento al ferro, in 1vs1, con un po’ di quella fotta che a tratti è mancata domenica, è roba che non è scontato vedere da chi ha passato in panchina, manciate di secondi spot a parte, più o meno tutte le giornate disputate sinora. Il Marty McFly che ci meritiamo. E forse, come dice l’attore “è un miracolo che io sia nato“, visto che alcuni avevano perso le speranze di vederlo esordire in biancoblù.
Simon Anumba a Cento (©Fortitudo Pallacanestro)
Tra desaparecidi e infortuni
Poi ci saranno diverse (tante) considerazioni da fare, dal desaparecido Sarto che dalle meraviglie di Pistoia ha percentuali più basse al tiro della mia adorata nonna quando si tratta di beccare il nome del nipote al primo colpo, di Fantinelli, che a differenza dello scorso anno sta faticando nel trovare continuità in regia, nonostante anche contro Cento siano arrivati 10 assist.
E poi c’è da fare i conti con questa preoccupante, ennesima valanga d’infortuni, con Guaiana che si scaviglia dopo meno di 1′ di gioco e Mazzola a litigare con un ginocchio che va a singhiozzo, ultimamente. Serve solo un po’ di plutonio, consiglierebbe ancora McFly. Mettiamoci dentro anche un Cento che avrebbe spanierato anche i peluches piovuti dagli spalti della Baltur Arena, domenica, ed eccoci qui a parlare di una sconfitta che ci sta, dopo 5W consecutive, ma che deve ascriversi a un caso isolato, per evitare di perdere il buono (tanto) fatto fino a ieri.
In sostanza non è cambiato quasi nulla nella classifica, o meglio, niente che a oggi possa preoccupare più di tanto. Pesaro allunga sul +4 rispetto alla banda all’inseguimento, dove la Fortitudo, anche se non più sola, resta stabilmente inserita, senza dover sgomitare minacciando (in maniera speriamo più credibile) “Ehi-tu-porco-levale-le-mani-di-dosso“, ma nemmeno potendo permettersi ulteriori passi falsi, perlomeno in casa, ecco.
Matteo Fantinelli (©Fortitudo Bologna)
Ritorno al futuro, bis
Casa, dove torneranno domenica pomeriggio Antimo Martino e Pietro Aradori, visto che il match tra Fortitudo e Pallacanestro Forlì è in programma alle ore 18:00. Uno oramai navigato per quanto riguarda gli incontri con l’ex, che hanno per certi versi le stesse caratteristiche di quando ti fidanzi con la cugina dell’ex morosa e ogni tanto ci si incrocia per strada, con la voglia di conversare amichevolmente pari a quella di Carrie Fischer con John Belushi nei Blues Brothers. Poi si conversa, per carità.
Diverso, ed enigmatico, invece, il ritorno di Aradori al Paladozza. Il discorso sulla cugina dell’ex moglie lo fece al tempo definendola la migliore amica. Lui sì che era stato futuristico. La moglie tradita con la migliore amica, che a sua volta, lasciato il marito, lo ha visto recentemente fidanzarsi con la cugina. che a oggi sembra un po’ più bruttina, forse, e con la quale la parente non va esattamente d’accordo. Famiglia atipica. In ogni caso, non fu esattamente fatto di lacrime e abbracci l’addio di Doggy in Fortitudo, anche se 6 anni di matrimonio non si dimenticano in fretta, da un lato e dall’altro. E se i miei calcoli sono esatti, quando questo aggeggio toccherà le ottantotto miglia orarie ne vedremo delle belle.
Pietro Aradori (©Fortitudo Flats Service Bologna)
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