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Hic Sunt Leones – Una Sana e Consapevole Libidine

Arriva la corazzata Verona al Paladozza: la Fortitudo deve trovare la propria identità dopo la sconfitta con la Juvi Cremona

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Hic Sunt Leones crediti 1000cuorirossoblù
(©1000cuorirossoblù)

Hic Sunt Leones (S2, E7) – “I miss you, I miss you, I miss you, non così“, sussurrerebbe Zucchero nelle orecchie della Fortitudo, portatore sano di un sentimento che di questi tempi è tornato a ronzare, come la più fastidiosa delle zanzare, nelle orecchie dei tifosi biancoblù. É tempo? Non è ancora tempo? E la squadra di legionari che ha vinto a Treviglio, che ha stroncato Scafati di 30, dov’è? Che fa? Esisteva?

Fortitudo-Cremona, così non va

Chi siamo noi per dirlo, visto che nell’imbarcata (che si è trasformata, almeno, in una rimonta non conclusa) di Cremona il nostro pronostico era stato di una vittoria della Effe di una decina di punti, toccando la quota 80. Le stesse cose che succedevano in fisica al liceo, quando durante le verifiche il risultato veniva di 3 o 4 virgole superiore rispetto a quello corretto, spesso con le unità di misura del tipo grammi fratto pinguini. Maledette illusioni di prendere una sufficienza che ci lasciava il prfoessore, e maledette illusioni che ci aveva lasciato l’amarezza pesarese, con la certezza che una squadra così dotata d’attributi avrebbe saputo reagire contro un’avversaria che, dichiarazioni alla mano, punta a una salvezza tranquilla, e il resto, se arriva, è tanta roba. Senza togliere qualcosa alla Juvi, chiaramente, che aveva già mandato chiari segnali di solidità (e di centimetraggio degno dei Dinka).

Insomma, se serviva un’ulteriore conferma che se segni 7 punti in un quarto (6 contro Pesaro) è difficile vincere, anche domenica la Fortitudo ha potuto dire di aver ricevuto, per la seconda volta, una sonora lezione. Alla fine della fiera i “meno male” sono stati quelli che solitamente seguono da dietro la banda, senza prendersi le luci della ribalta, ma nemmeno facendo male: 6 in pagella a Guaiana e Della Rosa, bravi nel mettere in campo energia e intensità il primo, un po’ di mira e di imprevedibilità il secondo. E certo, anche Sorokas e Moretti, solo a far la legna, però, se serve, ma non basta per far fuoco. E poi c’è il gigantesco punto interrogativo Imbrò, che chissà se solo quando gioca contro la Fortitudo decide di ferire, e quando è con, pare alla ricerca della posizione su Maps, smarrito, perduto.

Matteo Imbrò crediti Fortitudo Bologna Pallacanestro

Matteo Imbrò (©Fortitudo Bologna Pallacanestro)

Libidine biancoblù

Forse, nelle ultime due settimane è mancata proprio quella sana e consapevole libidine nel gioco biancoblù. La bellezza dell’ingranaggio delle meraviglie paladozziane e dell’impresa meneghina opera ora senza lubrificante, quasi meccanicamente, zero ritmo, poca intensità. Un po’ come il detto che, quando ti sposi, si spegne la passione. L’errore forse è stato il maritarsi troppo presto, senza pensare che, per arrivare all’anello, bisogna fare lo slalom tra i difetti del partner, arrivando all’ultima curva che si è certi della propria connessione. E allora sotto con la ricerca di sinergia, col lavoro da 3 (pessimo sia con Pesaro che con Cremona), sotto con la testa da attaccare alla spina nel secondo quarto, sotto con ste maledette palle perse, che ormai poco ci mancava che la sfera fosse consegnata tramite pacco postale, missiva, insomma, ci siamo capiti.

E ora chissà se Verona non sarà un passo troppo più lungo della gamba per questa Effe, che dovrà ritrovare la libidine del suo Paladozza e soprattutto quel qualcosa (la consapevolezza, forse, perché di sani, in squadra, ce ne sono stati pochi sin dalla preseason) che le aveva permesso di presentarsi alla quinta giornata con la stessa dose di fiducia di Lola Bunny quando dice a Bugs di non chiamarla bambola. Poi, beh, sappiamo tutti com’è andata. Torna a pestare il suolo emiliano Bolpin, che chissà come sarà accolto dal mondo biancoblù, col quale l’addio non fu dei più cordiali. Una sconfitta farebbe rumore, più che altro per l’andazzo casalingo, una vittoria proietterebbe la banda di Caja sull’Olimpo degli eroi del nostro tempo. E che libidine, nel caso. Non ci sono mezze misure, solitamente. Questa volta, però, i pronostici ve li evito volentieri.

Hic Sunt Leones ©Fortitudo Bologna Pallacanestro 103

Hic Sunt Leones (©Fortitudo Bologna Pallacanestro 103)

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