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Ronci: «Alla Virtus si gioca e si migliora. Ci farebbe piacere continuare su questo nucleo»
Il Direttore Generale virtussino fa il punto sul 2025 sottolineando diversi degli aspetti già delineati in vista del nuovo anno. La volontà è quella di continuare a crescere partendo dal gruppo italiano
La Virtus Bologna si regala un Natale da capolista in LBA e un Sold Out in Eurolega per Santo Stefano, Ronci: «Un regalo per i tifosi della V Nera». Un regalo che si fa la Virtus e si fanno i suoi tifosi che in Arena assisteranno ad una sfida di altissimo livello tra bianconeri e biancorossi del Pireo.
Il direttore generale della Virtus Bologna, Paolo Ronci, ha rilasciato oggi un’intervista sulle colonne del Carlino. Temi importanti come il futuro di Pajola e Diouf, l’arrivo di Ferrari e i bilanci del 2025 legati alle previsioni per il ’26.
Un bilancio Virtus del 2025 per Paolo Ronci
Ronci: «Impossibile dimenticare le emozioni che ci ha dato lo scudetto. Aggiungerei, poi, la possibilità di programmare grazie alla disponibilità del presidente Zanetti e di Coach Ivanovic».
Il 2026?
«Mi rifaccio a quanto detto dopo la vittoria dello scudetto: siamo campioni d’Italia, ripartiamo senza essere favoriti ma con alle spalle una cultura e uno spirito che abbiamo costruito in questi anni. E un’anima italiana. Cavalcandoli ancora potremo divertirci».
Edwards (©Virtus Bologna)
Il rinnovamento e l’arrivo di Edwards
«Il presidente ci ha dato modo di muoverci per tempo. Abbiamo posto le basi per fare bene, seguendo anche le indicazioni del coach. Con Carsen eravamo ad un passo dalla firma anche un anno fa, i contatti e i rapporti sono rimasti. Quando abbiamo riavviato le trattative non siamo partiti da zero».
I rinnovi di Pajola e Diouf
«Siamo contenti di un gruppo che è felice. Ci farebbe piacere continuare su questo nucleo. Chiaro che la volontà dev’essere reciproca. Ne stiamo parlando tra noi con serenità e rispetto».
Pajola (©Virtus Bologna)
Ferrari e il nucleo italiani
«Abbiamo sempre avuto un nucleo italiano importante. L’idea non è tramontata. Agli ultimi europei quattro giocatori su dodici erano targati Virtus. Niang è il miglior 2004. Esordiente in Eurolega che gioca 19 minuti di media. Da noi si gioca e si migliora. Dopo quelli del 2004 guardiamo ai 2005». Francesco Ferrari è, non a caso, un classe 2005.
La crescita di Momo Diouf e l’impatto di Akele
«Quando Cacok si è infortunato, non abbiamo preso altri giocatori. Abbiamo creduto in Momo. Qua si viene e si migliora. Così come successo anche a Cordinier. Vogliamo giocatori che abbiamo il desiderio di dare sempre qualcosa in più e sentire poi che ricevono apprezzamento per l’impegno, umano e sportivo. Penso a chi ci ha salutato da poco come Belinelli, Toko e Isaia».
Il futuro di Hackett e il rientro di Taylor
Sul veterano in maglia 23 Ronci parla di un patto tra i due: «Ci capiamo al volo. Parliamo spesso». Il patto sembra poter essere chiaro e per quanto detto anche dallo stesso Hackett in passato la sua carriera potrebbe finire proprio con la V Nera sul petto.
Su Taylor invece Ronci parla di faccia giusta, sottolineando come Brandon d’altronde sia sempre così, associabile ad un sorriso.
Ivanovic (©Virtus Bologna)
La durezza di Coach Ivanovic
«E’ cresciuto con tecnici della scuola slava e ne ha ereditato la durezza. Ma ha a cuore la squadra e gli stessi giocatori». Ronci pone l’accento su come la sua durezza abbia il solo fine di migliorare i singoli e la Virtus più in generale. Così come con Jallow: «Lo volevamo e lo abbiamo preso».
Un’esempio di crescita sotto la guida di Ivanovic è Morgan: «Ha capito tante cose del ruolo». Ora il 30 bianconero è un cambio di lusso, di quelli che solo le grandi squadre si possono permettere di tenere in panchina. Ronci sottolinea anche come stia già crescendo Alston: «Non conosceva l’Eurolega. Ora è uno dei migliori tiratori da tre». La chiave per il direttore generale di Virtus Bologna è la pazienza che porta a dare possibilità di sbagliare, crescere e migliorarsi ai giocatori.
©Virtus Bologna
Quali sono gli obiettivi?
«Vogliamo essere competitivi, sempre. Abbiamo una licenza triennale e tra meno di un anno ci sarà un palazzo nuovo. Due asset dei quali essere orgogliosi, oltre alla squadra che è il motore emozionale di tutti noi Virtussini».
Fonte: Alessandro Gallo – Il Resto del Carlino
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