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A TU per TU – Intervista esclusiva a Daniele Pagani: “Bologna, ti presento Abram e Bobsin”

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ESPN

Buongiorno, Daniele. Per la difesa rossoblù si parla di Luis Abram del Vélez Sarsfield. Quanto vale questo calciatore e, secondo te, sono tanti gli 8 milioni chiesti per lui?

“Ha giocato da titolare l’ultima Copa América con il Perù e l’anno scorso è stato eletto miglior difensore della Superliga, oltre ad essere stato inserito nell’undici ideale degli stranieri attualmente in attività nel campionato argentino. Io credo sia pronto per attraversare l’Atlantico. Parlando di Abram, ricordiamo comunque che si tratta di un giocatore classe ’96 che vanta già quasi 200 partite nel professionismo, in principio con lo Sporting Cristal in patria e successivamente con il Vélez. È un centrale solido, ha senso della posizione e inoltre, vantaggio non trascurabile, possiede il passaporto italiano. Considerando poi quella clausola da 8 milioni, mi verrebbe da dire che il ragazzo li vale. C’è anche l’Ajax che monitora la situazione, e gli ajacidi sbagliano raramente quando pescano in Sudamerica e in America Latina: vedi Tagliafico, Edson Álvarez, David Neres e Lisandro Martínez, un mio pupillo. Un altro profilo che non mi dispiace in quel ruolo è il chileno Sebastián Vegas, coetaneo di Abram che attualmente milita nella Liga MX messicana con la maglia del Monarcas Morelia. Parlai di lui cinque anni fa in un articolo per il mio vecchio blog, purtroppo non più reperibile, ed è un profilo che mi ha sempre intrigato. Resta il fatto che Abram potrebbe essere un ottimo affare per i rossoblu, se l’obiettivo è quello di rinforzare il reparto, più che propriamente tassellarlo”.

Su cosa deve migliorare e come potrebbe inserirsi nella difesa del Bologna?

“Personalmente, credo che non avrebbe eccessive difficoltà nel ritagliarsi un ruolo da protagonista nella difesa rossoblu. Danilo è ormai da considerarsi un veterano della Serie A, Corbo è molto giovane, Bani e Denswil fanno la loro parte, nonostante qualche fatica in più per l’olandese in termini di adattamento. Complessivamente, a suo vantaggio, Abram non ha lacune significative e sotto la guida di Heinze non ti nego di aver notato in lui una crescita importante in fase d’impostazione. È migliorato notevolmente in termini di qualità del fraseggio e anche nei contromovimenti fondamentali quando occupi un ruolo così nevralgico nella tua squadra. Non per caso, nella passata stagione, è stato il calciatore della Superliga argentina con la più alta percentuale di passaggi riusciti: il 90.1%, che mi sembra un dato eccezionale nella valutazione del giocatore e emblematico di ciò che ho appena asserito”.

Per il centrocampo gli occhi sono su Victor Bobsin, del Grêmio: cosa puoi dirci di lui?

 Non ha ancora compiuto il suo debutto nel professionismo con la maglia del Grêmio, ma è comunque un giocatore il cui nome gravita da diverso tempo sui taccuini dei top club europei. Mi è capitato spesso di vederlo all’opera, soprattutto nelle giovanili della Seleção, prima al Sudamericano e poi al Mondiale di categoria del 2017, e mi ha restituito ottime impressioni. Nel suo modo di stare in campo e nella calma dominante con cui gestisce il pallone e gli spazi mi ricorda vagamente Brozović. Ha dimostrato di avere ottime qualità anche nell’ultimo passaggio, pur partendo generalmente come vertice basso, da mediano puro, e inoltre sembra sempre riuscire a responsabilizzarsi della leadership tecnica quando la squadra necessita di una marcia in più. Il Bologna completerebbe un acquisto importante, in prospettiva, ma la cosa non mi sorprenderebbe più di tanto, appurato il trend della linea verde cominciato dalla società in queste ultime annate”.

Un centrocampo sudamericano con Bobsin e Domínguez come potrebbe comportarsi proiettato sul futuro?

“Sarebbero una coppia ben assortita. Nella scorsa intervista avevo già parlato della fiducia e della stima che nutro verso le qualità di Domínguez, che nella vittoria di San Siro contro l’Inter ha anche realizzato l’assist decisivo per il gol del vantaggio di Barrow. Bobsin, per caratteristiche, potrebbe essere la giusta tessera del puzzle a completamento dell’argentino. Personalmente, riuscire a vederli giocare insieme mi intrigherebbe non poco. Nicolás è dinamico, ha ottime doti di inserimento, potrebbe diventare l’uomo in più nelle scorribande offensive degli attaccanti di Mihajlović. Invece, Bobsin, è più nevralgico nel cuore della manovra”.

Hai altri nomi dal Sudamerica che suggeriresti alla dirigenza rossoblu?

“Considerando le necessità del Bologna, cercherei di assicurarmi un centravanti di peso. Palacio il mese scorso ha prolungato di un anno il suo contratto e Barrow si sta facendo valere, ma nella mia visione a Mihajlović manca un attaccante capace di farsi valere spalle alle porta. In tal senso, si era parlato nel recente periodo di Gaich,anche se ormai è fatta con il  CSKA. Le cifre erano abbordabili, è un gran peccato: io ci avrei fatto più di una semplice riflessione”.

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