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Bologna, cambio lato: con lo Shakhtar Donetsk è un’altra musica

Bologna-Shakhtar Donetsk sarà il battesimo europeo dei Rossoblù: la Champions League tira fuori un altro spirito, che può far cambiare la musica della stagione

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Bologna Champions League( © Damiano Fiorentini) in attesa dello Shakhtar

I bei tempi delle musicassette. Finito il primo lato, si passava al secondo. È una bella metafora, questa, per descrivere l’attuale momento del Bologna. I Rossoblù sono tornati all’opera dopo due settimane di sosta, ma non con gli auspici che ci si immaginava. In questa stagione, però, il fattore mentale dovrà fare uno step in più. Proprio questo rappresenta la metafora della cassetta: dimenticare il lato Serie A, per una sera, e girare sul lato Champions League. Con lo Shakhtar Donetsk serve una musica diversa.

La Champions League è una cosa a parte

Essere in Champions League è speciale. Quest’anno lo proverà anche il Bologna, sulla propria pelle e nella propria testa. Non sono rari i casi di squadre con andamenti diversi tra campionato e coppa. Proprio competizioni come queste, certe volte, servono a trovare certezze, e questo deve essere l’obiettivo del Bologna.

Nelle prime giornate – soprattutto nella partita di Como – si è vista una squadra quasi spaesata. I Rossoblù hanno sofferto tremendamente la pressione avversaria, senza quasi trovare contromisure. Ecco perché, per quando sembra assurdo, l’imminente esordio in Champions League potrebbe far bene al Bologna: l’attenzione dovrà essere ai massimi livelli, perché nessuno vuole partire con il piede sbagliato. La coppa dalle grandi orecchie tira fuori stimoli che non si possono nemmeno descrivere, se non si vivono in prima persona: non è utopistico, quindi, aspettarsi tutto un altro Bologna mercoledì.

Bisogna alzare il livello con lo Shakhtar Donetsk, e il Bologna lo sa fare

Come detto negli scorsi giorni, questo non è il Bologna. Negli interpreti, nelle idee e nella guida. C’è sicuramente qualcosa che non va, o che non fa andare le cose per il verso giusto. Troppe disattenzioni, troppi errori tecnici da giocatori che non possono permetterseli. Serve un cambio di passo. E la Champions, proprio per i discorsi fatti in precedenza, può aiutare sotto questo aspetto.

Senza sottostimare l’avversario – anche perché nessuno è nella posizione di farlo, forse nemmeno di pensarlo – l’inizio è totalmente alla portata del Bologna. Ma del Bologna visto l’anno scorso: non nel gioco, ma nella testa. Perché è dentro ognuno dei protagonisti che deve scattare quel cambio invocato. Il livello si alzerà, è la Champions League. E chi scenderà in campo, ha tutte le capacità per stare a quel livello. Lo hanno dimostrato ampiamente: tutto ciò che vivranno è guadagnato sul campo, proprio con quel livello.

Quindi, Bologna, fai quello che sai fare meglio. Una città nella quale scorre musica nelle vene, o per meglio dire, nelle vie, ha bisogno di una melodia diversa dalla propria squadra. C’è poco tempo, quasi nulla, ma tanto basta per cambiare lato di una cassetta che, si spera, suoni bene da entrambe le parti. Intanto, ascoltiamo il secondo lato, quello europeo: certe volte bisogna dare un “colpo”, per far funzionare bene il tutto.

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