Bologna FC
Altalene rossoblù: il percorso del Bologna verso la continuità (Il Resto del Carlino)
Il Bologna naviga tra alti e bassi: prestazioni altalenanti, qualche rimpianto in trasferta, ma ancora tanto margine per crescere
Il campionato, per fortuna rossoblù, concede una pausa di riflessione. La recente vittoria del Milan contro il Napoli e il pareggio tra Atalanta e Juventus hanno momentaneamente posizionato il Bologna a soli due punti dalla zona Europa, nonostante il rendimento in trasferta resti insufficiente: un solo punto conquistato in tre partite lontano dal Dall’Ara.
Un calendario complicato e prestazioni altalenanti
La lettura del calendario evidenzia come la squadra abbia affrontato, fuori casa, due delle attuali capoliste, prova tutt’altro che semplice in questo momento delicato della stagione. Tuttavia, ci sono fragilità evidenti. Se la fatica contro Roma, Milan o Aston Villa può considerarsi “normale”, la prestazione a Lecce lascia inevitabilmente qualche dubbio: il pareggio maturato all’ultimo minuto e i tre legni colpiti dai salentini raccontano un punto che sa di beffa, ma che va guardato dalla giusta prospettiva per essere compreso.
Infortuni e i nuovi dal mercato: l’inserimento non è completo
Torbjørn Heggem durante Bologna-Como (© Damiano Fiorentini)
Il mercato estivo e gli imprevisti legati agli infortuni hanno inciso sull’organico. Gli arrivi più recenti faticano a trovare continuità: Heggem, in occasione della gara contro il Como, è stata un’eccezione positiva, mentre Rowe deve ancora spiegare le proprie potenzialità. Immobile resterà fuori fino alla sosta, e Zortea sta affrontando la sua prima stagione da protagonista con il doppio impegno. Nel frattempo, il reparto difensivo ha ruotato diversi membri, senza ancora individuare un leader stabile. Lo scorso anno, a Cagliari, Zortea era impiegato più spesso da ala; il Bologna lo ha voluto per la sua capacità di spinta, ma il ruolo richiede tempo per essere assimilato.
Bologna, difesa come chiave per il futuro in campionato?
La fase difensiva rimane il nodo fondamentale da sciogliere. In sei partite tra campionato ed Europa League, il Bologna ha mantenuto la porta inviolata solo contro il Como. In quell’occasione, oltre alla solidità difensiva, la squadra ha mostrato anche la miglior produzione offensiva della stagione, segno che il Bologna esprime il suo miglior gioco quando controlla il pallino del match. Il centrocampo e l’attacco partecipano alla fase difensiva, ma serve un leader in grado di guidare la retroguardia, ridurre le distanze tra reparti e organizzare le linee. Lo scorso anno questa responsabilità era di Sam Beukema; Lucumi ha mantenuto buone capacità di costruzione, ma la leadership non è ancora consolidata.
Ma fermi tutti. La classifica resta corta e, ricordando quanto accaduto un anno fa, il Bologna può riscoprirsi già nelle prossime settimane. Serve però una scossa dai veterani e una maggiore integrazione dei nuovi: serve tornare ad essere squadra.
Fonte: Il Resto del Carlino
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