Bologna FC
Bologna-Genoa 2-1: il Bologna da 1 a 10
Scopriamo i segreti del match grazie alle 10 statistiche chiave
Un Bologna che soffre e, soprattutto, un Bologna che vince. Questa è l’estrema sintesi della gara casalinga contro il Genoa ma, se volete saperne di più, ecco i punti cardine del match grazie alle 10 statistiche chiave.
1- Il duello a terra vinto da Heggem
Direttamente da Trondheim, a Bologna è arrivato un pezzo di ghiaccio, come avevamo già detto dopo la prima gara contro il Como. Ma ne siamo veramente sicuri? Perché Thorbjorn è glaciale, freddo, impassibile contro degli attacchi organizzati, ma, a differenza dei sedimenti che sicuramente il piccolo Heggem si trovava sul vialetto di casa, lui resiste e non si scioglie mai. Da l’impressione di poter difendere un giorno e mezzo, senza calare di attenzione o intensità. Poi, chiaramente, vanno sistemate alcune imprecisioni tecniche in impostazione, come testimoniano le nove palle perse. Ma se non avesse nulla da sistemare, non sarebbe di questo mondo.
2- I gol di Orsolini in questa Serie A
Va bene che Castro lo protegge, ma per calciare un rigore così pesante a due centimetri dal palo ci vuole un cuore di marmo. La crescita di Orso è passata anche da questo aspetto: oggi il 7 sa caricarsi i suoi sulle spalle, anche quando magari non offre la miglior prestazione possibile. La definizione più corretta è responsabilità.
3- I salvataggi di Skorupski
Nel primo tempo, grazie ad un suo guizzo felino i rossoblu restano ancora in piedi, e si ripete almeno in un altro paio di circostanze. Subisce gol sul suo palo, è vero, ma il tiro di Ellertsson era una sassata oggettivamente complessa da gestire. Un altra promozione a pieni voti per il Benjamin Button polacco.
4- Match del Bologna senza reti nel primo tempo
Per la quarta gara consecutiva, il primo tempo dei ragazzi di Italiano si conclude sullo 0-0. E il motivo è abbastanza semplice da capire, anche perché risiede nell’approccio iniziale dei rossoblu in questa stagione. Una partenza lenta, controllata, quasi di studio, per poi cercare di scatenarsi verso il finale e nel secondo tempo. Strategia che potrebbe pure rivelarsi controproducente, in certe situazioni ma che, con la corretta condizione atletica, può rendere i felsinei più saggi.
5- I duelli a terra di Dominguez
Gioca un calcio elettrico, quasi focoso il ragazzo di La Plata. Pur senza giocare non perde quel magico senso del dribbling, che trasporta chi lo guarda in un’altra dimensione, in un’esperienza psichedelica, ma ciò che ancora non c’è, come giusto che sia, è la condizione. L’anno scorso, all’esordio sempre contro il Genoa, aveva sofferto la fisicità della difesa avversaria. Ieri è accaduto l’opposto, e questo è un signor punto di ripartenza.
6- I tiri in porta del Bologna
La preoccupazione generale riguardava la sterilità dell’attacco rossoblu, con appena tre conclusioni in porta nelle prime giornate. Ieri, invece, i ragazzi di Italiano hanno saputo spingere con ferocia, segnando due reti e aggiungendone una in fuorigioco. La strada è quella giusta.
I rossoblù si riuniscono prima di Bologna-Genoa (©Bologna FC 1909)
7- I duelli vinti da Miranda
Obiettivamente, Juan era stato troppo impreciso a Milano per essere vero. Così, una settimana dopo è arrivato un riscatto importante, che vuol dire fiducia: la sua è una gara puntuale, precisa e grintosa. Non ancora al top, ma decisamente in crescendo.
8- I duelli a terra di Bernardeschi
Fede appare leggermente fuori posizione nel primo tempo e prende un giallo evitabile, ma lotta per tutta la partita con grandissima resilienza e, al rientro dagli spogliatoi, sistema ciò che era andato male nei primi 45. Manca ancora qualcosa, ma l’atteggiamento continua ad essere quello giusto.
9- I duelli di Castro
Sempre il solito Santi, ma con una marcia in più data da una rete di altissima scuola, dalla raffinatezza surreale. Una pennellata futuristica, quasi senza senso e che, alla fine, ha regalato ai rossoblu la spinta decisiva, non può e non deve essere la sintesi della sua gara. Sarebbe senza dubbio riduttivo, perché il lavoro che svolge per i compagni è qualcosa di poetico. Un Braveheart cresciuto con l’asado e coccolato a suon di tortellini, che difende la sua maglia fino all’ultimo respiro.
10- I passaggi precisi di Ellertsson
L’anno scorso a Venezia si era presentato al grande calcio italiano e, quest’anno, con una squadra più preparata, continua a mettersi in mostra. Oltre al gol, crea almeno un altro paio di spunti per la squadra e dimostra di aver superato definitivamente i compagni nelle gerarchie. Da tenere d’occhio, perché l’islandese gioca a calcio con la C di concretezza.
Fonte: Sofascore
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nino
22 Settembre 2025 at 9:53
Troppe distrazioni nella difesa, grazie a Skoru non abbiamo subito più gol, registrare la difesa