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Bologna FC

Quando il Dall’Ara sa soffrire

Sofferenza, lucidità e orgoglio: è così che il Bologna ribalta il Genoa. Ma, a raccontarla, sono proprio i protagonisti rossoblù…

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Il Dall'Ara festeggia (©Bologna Fc 1909)
Il Dall'Ara festeggia (©Bologna Fc 1909)

Ci sono partite che non brillano, e proprio per questo restano. Bologna-Genoa non sarà ricordata per le giocate scintillanti, ma per il modo in cui i rossoblù l’hanno ribaltata: con pazienza, con carattere, e con un finale che somigliava più a un duello psicologico che a un’azione di calcio.

Bologna-Genoa e il gesto nascosto

L'esultanza di Riccardo Orsolini e di Santi Castro in Bologna-Atalanta 1-1 (© Damiano Fiorentini)

L’esultanza di Orsolini e Castro in Bologna-Atalanta 1-1 (© Damiano Fiorentini)

Il momento decisivo arriva al 97’: Orsolini segna dal dischetto e fa esplodere il Dall’Ara. Ma dietro a quel gol c’è un dettaglio che racconta molto del gruppo. Castro prende il pallone, si espone agli avversari, poi lo consegna al compagno con una finta che ride in faccia alla pressione. È un gesto quasi complice, che racconta una squadra coesa, che sa come alleggerire i suoi leader: è la fotografia di un gruppo che si copre le spalle.

La panchina che cambia la trama

Italiano lo ha detto con schiettezza: «Potevamo mollare, invece l’abbiamo ribaltata». Ma come si ribalta una partita negli ultimi minuti? Una componente fondamentale, in questo caso, sono stati i cambi. La partita ha iniziato a girare in un altro senso proprio dall’entrata di Cambiaghi. Questo, forse, è il vero tesoro della giornata: il Bologna non è legato a undici nomi, ma ad una rosa che può scrivere finali diversi. In un anno di Europa e tour de force, questa è la notizia migliore.

Non solo bellezza, Orso

Vincenzo Italiano durante Bologna-Como (© Damiano Fiorentini X 1000cuorirossoblù)

Non è stata una vittoria brillante, e Orsolini lo ha ribadito: «Quando non puoi giocare come vorresti, l’importante è non arrendersi mai». Questo – contro ogni aspettativa – è un passo avanti: il Bologna non vive soltanto di estetica, ma sa adattarsi, stringere i denti, trovare il modo di vincere. Italiano insiste sull’identità da preservare, ma intanto il suo Bologna sta imparando a declinarla in più modi.

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