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Bologna-Napoli (2-0): poco possesso, tutto controllo

Il racconto di una Bologna-Napoli passa anche dai numeri: ma cosa dicono di diverso?

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Juan Miranda dopo il gol del 3-1 contro il Parma (© Bologna FC 1909)
Juan Miranda dopo il gol del 3-1 contro il Parma (© Bologna FC 1909)

Come alla fine di ogni partita, il nostro occhio cade sulle statistiche. Ogni volta è come scartare un regalo: anche nella gara più eccellente c’è sempre la sorpresa. Oggi questa sorpresa è dolce, ed è il gusto che lascia Bologna-Napoli, la prestazione di un coro. Perché dietro al risultato c’è lettura tattica, gestione degli spazi e la capacità di capitalizzare le occasioni che poche statistiche riescono a raccontare.

Bologna-Napoli: possesso non significa dominio

Thijs Dallinga in Bologna-Napoli 2-0 (©Bologna FC 1909)

Thijs Dallinga esulta per il gol del momentaneo 1-0 in Bologna-Napoli (©Bologna FC 1909)

Nonostante un Napoli padrone del possesso palla (59% contro il 41% dei rossoblù), il Bologna ha dimostrato come il controllo del pallone non sempre equivalga a pericolosità offensiva. I padroni di casa hanno tirato 11 volte verso la porta, di cui 4 nello specchio, mentre i campani si sono fermati a 4 tiri, con una sola conclusione centrale. Questo si riflette negli expected goals: 0,92 per il Bologna, 0,24 per il Napoli. Quella di Italiano è una squadra più cinica e pronta a sfruttare le situazioni migliori.

La lettura della partita verte sopratutto sulla pressione offensiva: il Bologna ha registrato 14 tocchi nell’area avversaria contro i 13 del Napoli e ha concretizzato due grandi occasioni, mentre gli ospiti non sono mai riusciti a rendersi veramente pericolosi. I gol di Dallinga e Lucumì, entrambi nati da movimenti rapidi e precisi nella metà campo avversaria, dimostrano la precisione di uno schema tattico organizzato e studiato nei minimi dettagli, ma anche il guizzo speciale di chi ci crede fino in fondo.

Difesa rossoblù: numeri big

Italiano e Niccolini, in Bologna-Brann, non sono riusciti ad ottenere quel passo avanti in classifica (@Damiano Fiorentini)

Italiano e Niccolini, in Bologna-Brann, non sono riusciti ad ottenere quel passo avanti in classifica (@Damiano Fiorentini)

Sul piano fisico, il Bologna ha dominato nei duelli aerei (62% vinti) e nei contrasti (59%). Qui sta la compattezza difensiva e la capacità di recupero palla, concetti che portano a capire l’attenzione con cui quella fase è stata gestita: 47 recuperi e 17 chiusure difensive hanno neutralizzato gli attacchi del Napoli. A cosa porta questo? Costringe la squadra di Conte a numerosi tiri da fuori area. Da qui la poca pressione su Pessina, che ha compiuto un solo intervento decisivo, sufficiente a chiudere ogni spazio ai campani.

Anche la gestione dei calci piazzati e delle situazioni tattiche ha fatto la differenza: cinque calci d’angolo e numerosi cross precisi hanno messo costantemente in difficoltà la retroguardia partenopea. Il Bologna ha bilanciato concretezza e pazienza, mostrando come un approccio intelligente e analitico al gioco possa di fatto ribaltare il pronostico.

Cos’è questa se non una lezione di numeri?

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