Bologna FCEuropa League
Celta Vigo-Bologna (1-2): i numeri che piacciono all’Europa
La rimonta non racconta tutta la partita, perché dietro alla vittoria di Vigo, ci sono statistiche fondamentali, da tenere a mente per il percorso europeo.
Ci sono partite che una squadra vince due volte: prima in campo con tutto il peso emotivo, poi nell’evidenza delle statistiche. A Vigo il Bologna ha fatto proprio questo: ha saputo restare aggrappato alla gara soprattutto quando il risultato sembrava scivolare dalla parte del Celta, e poi l’ha vinta imponendo – azione dopo azione – la propria identità.
Il dato che più di ogni altro spiega il senso della serata è quello degli Expected Goals: 2.20 per il Bologna, appena 0.34 per il Celta Vigo. Una distanza abissale, che testimonia come i rossoblù abbiano costruito molte più occasioni. I rossoblù hanno prodotto 5 grandi occasioni, mentre gli spagnoli appena una, a conferma di una superiorità tecnica evidente.
Dove il Bologna ha deciso la partita
Il possesso palla è rimasto in parità (50%-50%), ma ciò che cambia è l’uso del pallone. Il Bologna l’ha gestito con più decisione: 71 ingressi in zona offensiva, quasi il doppio dei 39 del Celta. E nei trenta metri finali, gli emiliani hanno mantenuto una precisione del 72%, contro il 65% dei padroni di casa.
Il fronte offensivo racconta un’altra storia particolare: 15 tiri del Bologna contro i 3 del Celta Vigo, con ben 9 conclusioni in area. Ma la statistica più impressionante è quella dei 25 tocchi rossoblù nell’area avversaria – il Celta solo 6. Una presenza costante e opprimente, costruita attraverso rotazioni e un’aggressività che sembrava studiata.
Anche sul piano fisico il Bologna ha imposto le sue leggi: 59% dei duelli aerei vinti, 55% dei contrasti, 44 palloni recuperati contro 28. Perfino i calci d’angolo (5-0) mettono in luce una costante capacità di comprimere gli avversari nella loro metà campo.
La mentalità della grande squadra
La rimonta è stata accompagnata da una crescita statistica evidente: con il passare dei minuti aumentavano gli ingressi nel terzo offensivo, i contrasti vinti e i recuperi. Il Bologna non si è limitato a reagire: ha preso il controllo, costruendo una pressione sistematica.
La doppietta di Bernardeschi – un rigore impeccabile e una giocata di grande classe – è stata il riflesso tecnico di una superiorità chiara. Ma il vero segreto – come ribadito proprio dagli interpreti rossoblù – sta nella coralità: i 111 passaggi effettuati e consolidati in zona d’attacco raccontano una squadra che ha saputo giocare negli ultimi metri senza mai rompersi, sempre unita.
Il Bologna esce dal Balaídos con tre punti e qualcosa di più importante: in Europa, per essere credibili, non basta segnare. Bisogna dominare.
E il Bologna, a Vigo, ha fatto proprio questo.
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