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Come gioca il Genoa di Gilardino? Basi ed evoluzione tattica della formazione rossoblù

Focus tattica sulla formazione ligure, allenata dall’ex bomber del Bologna 2012/13

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Alberto Gilardino, Allenatore del Genoa
Alberto Gilardino (© Genoa CFC)

Domani uscita ufficiale, stagionale per il Bologna che, nell’occasione, saluterà Thiago Motta che lascerà il club dopo due intensi anni assieme. L’ultima trasferta sarà tutt’altro che agevole, i rossoblù faranno visita al Ferraris di Genova per la sfida al Genoa di Alberto Gilardino.

Un match che dirà molto o quasi tutto sulle possibilità dei felsinei di arrivare al 3° o al 4° posto in classifica. Una posizione che varrà comunque la qualificazione in Champions League: se infatti il Bologna vincerà sarà certamente 4° e in ottica 3° costringerà l’Atalanta a fare 6 punti nelle ultime due gare, Torino e Fiorentina, il prossimo 2 giugno; un pareggio e una sconfitta invece comporteranno un occhio attento alle gare della Dea, ma anche della Juventus.

Il Genoa di Gilardino, una solida base tattica

Fin dal suo arrivo, Gilardino ha impostato il suo Genoa su un solidissimo 3-5-2. Come in Serie B due soli ko da dicembre ad oggi, anche in Serie A Gila ha impostato la stagione su un 3-5-2 molto arcigno e difficilmente scalfibile. Nella prima parte di stagione, dove i liguri hanno costruito una grande parte della sua salvezza, Gilardino ha consolidato il 3-5-2. E in fase di non possesso, la formazione genoana è sempre stata molto attenta, chiudendosi con un baricentro basso e sfruttando gli spazi lasciati dall’avversario.

Sulla solidità difensiva e della fase di non possesso, Gilardino ha costruito gran parte dei suoi risultati. Solo, progressivamente, nel corso della stagione, il tecnico ex Siena e Primavera stessa del Genoa con il miglioramento della classifica dei rossoblù ha inserito nuovi concetti di gioco che svilupperà presumibilmente il prossimo anno.

Riaggressione e sovrapposizioni dei terzi di difesa

A sprazzi, la formazione ligure ha proposto concetti di gioco visti tra le big del campionato di Serie A. Il Genoa di Alberto Gilardino, nel corso dei mesi, ha organizzato una pressione alta sempre più intensa e ragionata. Gila pressa con baricentro alto per recuperare il pallone in posizioni avanzate e attaccare direttamente il pallone. Il 3-5-2, da schieramento tattico difensivo è diventato un modulo a trazione offensiva. Oltre ai quinti di centrocampo a spingere sulle fasce esterne del rettangolo di gioco, i terzi di difesa si sovrappongono. Le due mezzali attaccano l’area di rigore con costanza.

Inoltre, Gilardino ha più volte schierato il Genoa con un 3-5-2 ultra offensivo. Con il recupero di Ekuban a più alti livelli, Gila ha cominciato a schierare con più frequenza Gudmundsson come mezzala. L’islandese, nella posizione di centrocampo, si è dimostrato un elemento utile sia come presenza in non possesso, ma soprattutto in possesso. Albert, infatti, è una spina nel fianco per la fase di non possesso altrui, liberandosi molto bene negli halfspace tra centrocampo e difesa avversarie.

Il Grifone, all’andata al Dall’Ara, mise in grande difficoltà il Bologna di Thiago Motta con una gara più solida e reattiva, piuttosto che pro attiva. Domani, probabilmente, il Genoa di Gilardino scenderà in campo con un atteggiamento più propositivo.

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