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Corriere di Bologna – A pieni polmoni, così i rossoblù sono in zona Europa

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Damiano Fiorentini


Il Bologna corre e non rincorre più. Ventuno punti in tredici partite ne sono l’emblema. L’anno scorso all’arrivo di Thiago Motta i rossoblù avevano la necessità di star dietro alle avversarie, fin quando con il lavoro a Casteldebole non si è riuscito ad imprimere una filosofia di dominio del campo. I frutti di quel lavoro, iniziato ormai più di un anno fa, stanno uscendo fuori ed ora i ragazzi dell’Italobrasiliano fanno dell’intensità della forza e della velocità le loro caratteristiche principali. 

Giovani corridori 

I felsinei dopo tredici turni sono la seconda squadra capace di percorrere più km in una singola gara, la media è infatti di 112,9km, solo la Lazio riesce a fare meglio con ben 115,2km di media a partita. Thiago Motta esige continuo movimento dai propri giocatori con scambi in mezzo al campo che possano aprire il giusto varco per le infilate offensive, forse anche per questo si è puntato ad una rosa tendenzialmente giovane: contro il Torino l’età media dell’undici titolare è stata di 23,1 anni, a differenza dei 27,5 dei granata. Proprio nell’ultimo turno di Serie A i rossoblù hanno percorso 113,8km contro i 106,3 di Zapata e compagni. 

Il lavoro a Casteldebole 

Forza, velocità e intensità sono le parole chiave del preparatore atletico Simon Colinet, il duro lavoro in settimana è infatti l’unico segreto di tanti km macinati con lucidità, che ora sembra esserci anche al momento di dover andare in gol: vedere le reti segnate lunedì sera da Fabbian prima e da Zirkzee poi. Chi sta giovando più di tutti del lavoro fisico in settimana è sicuramente Lewis Ferguson, lo scozzese è il maratoneta di questa serie A, con ben 12,3km percorsi a partita accompagnati dalla sua forza fisica e tanta lucidità nella giocata. Un altro che fa la differenza a livello fisico è Riccardo Calafiori, il classe 2002 riesce ad imporre tutta la sua forza sia in fase difensiva che di ripartenza, come nel caso specifico del uno a zero siglato da Fabbian, dove esce fuori con forza e apre il campo verso Beukema che può verticalizzare sulla corsa del giovane classe 2003.  

Direzione Lecce 

Contro i salentini sarà una sfida tra filosofie differenti, la squadra di D’Aversa percorre circa 4km in meno del Bologna a partita (108,1) occupando così meno campo. Sarà questo uno degli aspetti sui quali potranno fare leva i ragazzi di Motta per riuscire a dominare tatticamente il Via del mare e trovare la prima vittoria esterna della stagione, tre punti fuori casa che significherebbero un ulteriore passo verso la maturità di chi ha nuovi obiettivi rispetto al passato. 

Fonte: Alessandro Mossini – Corriere di Bologna

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