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DAZN chiede i danni agli utenti pirata: e i suoi abbonati?

Dalle parole ai fatti: DAZN chiede il risarcimento agli utenti pirata. E gli abbonati, invece, quando penserà?

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DAZN, titolare die diritti TV della Serie A
(© DAZN)

Un risarcimento per i danni causati dall’utilizzo del “pezzotto”. Questa è l’ultima iniziativa di DAZN, comminata negli scorsi giorni a più di duemila utenti che hanno sfruttato metodi illegali per vedere le partite di Serie A. Un risarcimento volto a “chiudere” la questione, e non proseguire per vie legali.

Giusto? Sbagliato? Sicuramente la via degli streaming pirata mette il consumatore davanti a questi rischi. Ma gli abbonati a DAZN, invece, quali danni dovrebbero chiedere al broadcaster per il servizio che, ogni weekend, sembra valere sempre meno rispetto al costo dell’abbonamento?

DAZN, chiesti 500 euro di danni agli utenti pirata

Con la collaborazione della Guardia di Finanza su mandato della Procura di Lecce, la quale ha girato al broadcaster una lista di circa duemila utenti che hanno usufruito illegalmente della piattaforma IPTV, DAZN ora chiede i danni. In che forma? 500 euro, “per transare”. Diciamo, “per chiudere la questione e risarcire i danni”. Un segnale che l’emittente manda: dalle parole ai fatti.

Nulla di più giusto, dal loro punto di vista: nell’effettivo è una perdita di abbonati e guadagno per la piattaforma streaming. «Si sta limitando dunque ad utilizzare i dati esclusivamente per l’ottenimento del legittimo indennizzo per i danni patrimoniali e non subiti», dice la lettera, per la violazione del diritto d’autore. «Guardare illegalmente contenuti mette a rischio chi lo fa e colpisce lo sport alle radici. Un’azione risarcitoria, che può ammontare a diverse migliaia di euro, equivale a circa dieci anni di abbonamenti legali». Parole di Stefano Azzi, amministratore delegato di DAZN Italia.

E il servizio di DAZN?

C’è però un altro lato della medaglia. E nell’altro lato, ci sono gli abbonati a DAZN. Un abbonamento, quello alla piattaforma streaming, che aumenta ogni stagione di più e che non va di pari passo con la qualità del servizio offerto. Oltre ai consueti problemi, il servizio qualitativo di DAZN è calato rispetto alle prime stagioni per gli appassionati: meno pre-partita, meno post-partita, meno interviste ecc. E, per chi paga un abbonamento, questo non può essere superfluo. Non per un tifoso, non per un amante del calcio che vede in tutto ciò la giusta cornice. Quindi, giusto per DAZN avere il proprio risarcimento: ma quando la piattaforma penserà davvero agli abbonati? In quel momento, caleranno probabilmente anche gli “eventi pirata”.

Fonte – Corriere della Sera

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