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ESCLUSIVA 1000 CUORI – Mangone: “Fortunato ad aver conosciuto una persona come Ingesson. E su Cacia…”

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In vista della sfida che vedrà il Bologna affrontare il Bari, al Dall’Ara, abbiamo intervistato in esclusiva per i nostri lettori un doppio ex. Stiamo parlando di Amedeo Mangone, che ha giocato nel Bari dal 1993 al 1996, prima di trasferirsi a Bologna e restare sotto le due torri fino al 1999. Ci ha raccontato i suoi anni trascorsi in Puglia e quelli in rossoblu, senza dimenticare due compagni speciali come Kennet Andersson e Klas Ingesson e un grande presidente come Gazzoni.

Domenica al Dall’Ara si affronteranno due squadre che nella sua carriera sono state molto importanti. Ricordi dell’una e dell’altra squadra?

“Il Bari è stato molto importante nella mia carriera perché mi ha dato la possibilità di giocare in Serie B e in Serie A, prelevandomi dalla C2. Il Bologna, invece, è stato importante perché mi ha fatto crescere e mi ha dato la possibilità di affermarmi ancora di più come giocatore”.

Non possiamo non citare due suoi ex compagni che hanno giocato con lei sia a Bari che a Bologna. Sto parlando di Kennet Andersson e Klas Ingesson. Ricordi di loro?

“Ho avuto la fortuna di giocare con tutti e due, con Klas che arrivò a Gennaio, dopo che con Andersson avevamo già fatto tutto il ritiro insieme. Oltre la qualità dei giocatori che hanno dimostrato negli anni, sono stati due ragazzi splendidi e sono fortunato ad aver giocato con loro e ad aver conosciuto due persone così. A Bari non avevamo vissuto un periodo bellissimo sotto il profilo dei risultati, perché siamo retrocessi, ma nonostante ciò, hanno sempre cercato di essere tranquilli e di dare il loro apporto a livello umano”.

Passiamo alla sua avventura in rossoblu: il piazzamento Uefa svanito per pochissimo, l’Intertoto vinto e poi quella semifinale con il Marsiglia. Ricordi?

“Quella con il Marsiglia è uno dei miei più grandi rimpianti anche perché avevamo la possibilità di giocare una  finale ed è un rimpianto anche per come è maturata l’eliminazione. A Bologna sono stati anni diversi: c’era una società molto più ambiziosa di quella che poteva essere, allora, quella del Bari, società che veniva da una retrocessione. Per il Bari era un periodo di transizione, mentre a Bologna si stava costruendo qualcosa  di importante,  sia con l’allenatore, Ulivieri, che aveva portato il Bologna in A, sia con giocatori importanti. Oltre a Andersson e Ingesson c’erano anche Paganin, Tarantino, Baggio e poi Signori, solo per citarne alcuni. Sono passati  giocatori veramente forti da Bologna, dando dimostrazione che la piazza esigeva questo tipo di giocatori e che la società si era messa al lavoro per portare giocatori importanti anche per fare un campionato di livello e disputare una buona Coppa Uefa”.

A proposito dei suoi anni a Bologna: quando lei giocava in rossoblu c’era Gazzoni Frascara come presidente. Oggi l’allora presidente è tornato a tutti gli effetti in società con la carica di presidente onorario. Cosa ne pensa di questa mossa della nuova società?

“È un grande gesto, un atto di rispetto nei confronti di una persona che ha dato tanto al Bologna e che si è trovato in difficoltà per questioni probabilmente non sue. È stata una dimostrazione di affetto anche perché la nuova società ha visto che la storia ha dato ragione a Gazzoni per quanto riguarda i risultati. Gazzoni ha dato dimostrazione di essere una persona che conosce il calcio e che gestisce bene una società come il Bologna”.

C’è un giocatore del Bologna, o comunque della Serie A, in cui si rivede?

“Devo dire che del Bologna conosco bene Cacia, con questo non voglio dire che mi rivedo in lui, però, l’ho visto che era ancora un ragazzino perchè eravamo a Vicenza insieme. Era giovane quando giocava con me e mi auguro che a Bologna trovi la sua dimensione ideale, e che possa portare il Bologna in A, essendo un giocatore determinante. Per quanto riguarda i giocatori in cui mi rivedo, ci sono giocatori davvero bravi ed è difficile fare paragoni in questo momento”.

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