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Il Punto sul Bologna – Facciamo da soli – 21 feb

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Alla fine di Bologna-Inter, ho cercato di fermare il cervello e la poca attività che di solito compie. Ho cercato di ragionare sugli eventuali errori commessi dal Bologna, da Donadoni, da Bigon, da Fenucci e perfino da Saputo. Ho pensato alla tattica collettiva e la tecnica individuale. Ho pensato al calciomercato, al progetto per il nuovo stadio e all’acquisizione del centro tecnico. Insomma, in poche parole ho ragionato sul presente e sul futuro della nostra amata squadra. E sono arrivato ad una conclusione: tutto questo è aria fritta. Ma, attenzione: non sono argomenti inutili in nascita, eppure è palese e sotto gli occhi di tutti che nulla cambierà mai se il fattore che tutto determina non è in equilibrio.

Il fattore in questione riguarda le regole alle quali tutto l’universo pallonaro si deve attenere. Sono le regole del campo; quelle regole che certificano come corretto ciò che devi ottenere e ciò per cui devi essere punito. Dunque, di qualsiasi cosa si parli, sempre da lì bisogna partire: le regole, le norme, la legge.

Dando questo per assioma, se c’è una cosa che balza alla vista immediatamente è che quelle regole vengono regolarmente disattese. Non solo per il Bologna, ovviamente; ma in questa stagione, la questione sta diventando piuttosto scomoda. Preciso: non dirò che al Bologna siano stati tolti dei punti, bensì altro. Ovvero che il Bologna ha giocato alcune di queste partite in modo falsato. In alcune (non così poche), gli errori commessi da chi è obbligato a far rispettare queste regole, sono stati chiarissimi, scritti nel cielo. E perfino evidenziati. Da chi? Da loro stessi.

E partiamo dall’ultimo caso in questione. L’ex arbitro ed ora moviolista, Tiziano Pieri dice che, nella partita tra Bologna e Inter, “C’era un rigore evidente per i rossoblu” confermando poi che si è trattato di “Un episodio grave”. Un episodio grave che fa il pari con uno ancora più grave ma che riguarda sempre il buon Mazzoleni. Stiamo parlando di Lazio-Bologna, ed il nostro eroe, questa volta da addizionale di porta, vede un rigore su Wallace nei minuti di recupero. Rigore completamente inventato, ma realizzato e valido per l’1 a 1 finale. A pensarla male, verrebbe da credere che il suddetto sia fortitudino solo per farsi scusare con una parte del pubblico bolognese. Ma, ovvio, di battuta si tratta. Meno divertente è stato l’incontro con il Napoli e quei sette pallini che ci hanno rifilato. Alla fine, dei saggi se la sono presa con mister Donadoni il quale, al termine dell’incontro, furoreggiava contro l’arbitro. “Ma come perdiamo 7 a 1 e il problema sono gli arbitri?” è stata la domanda che ci si è posti. Tuttavia, evidentemente il mister bergamasco tutti i torti non li aveva visto che Mauro Bergonzi, altro ex arbitro ed anch’egli attuale moviolista riferisce che “Callejon andava espulso prima, sul fallo da rigore” e che, altresì, “il fallo di Masina su Mertens non era da rosso diretto”. 

È stata poi la volta del Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, Marcello Nicchi che, a seguito di Sampdoria-Bologna, ha espresso il proprio parere: “Il rigore per la Sampdoria è un errore evidente”. Quel rigore che, aggiungiamo noi, ha determinato un cambiamento radicale sul risultato finale.

Quanto meno, dunque, si sta parlando di 4 partite che riguardano strettamente il Bologna, anche se poi dubbi se ne sono avuti anche in altre occasioni. Se fossimo in ambito di Diritto Civile, verrebbe da presentare immediatamente una richiesta di risarcimento, perché è altrettanto chiaro che il Bologna ha subito danni. Ma così non è. In ambito sportivo, quello che è accaduto, rimane inalterato. Lasciando a noi (giornalisti, tifosi e tutti quelli che gravitano intorno al Bologna) la possibilità di parlare di altro: ovvero delle pecche di Donadoni, degli errori del singolo giocatore o delle scelte fatte durante il calciomercato. Insisto, però, tutta questa roba è niente se le regole che noi diamo per scontate e su cui si basa questo gioco sono puntualmente disattese. Sono opinioni che non possono avere riscontro perché analizzano partite “false” e inattendibili.

Ed allora, l’unica cosa sensata che mi viene in mente, è quanto richiesto dal nostro Saputo riguardo alla messa in atto della moviola in campo. È una cosa sensata e non più rimandabile. Oppure, torniamo alla nostra gioventù, quando la partita in cortile la regolavamo direttamente noi. Così come le opinioni che abbiamo adesso.  

 

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