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Giappone-Spagna 2-1: nipponici e iberici agli ottavi a braccetto. I Samurai Blue compiono l’impresa. Germania eliminata

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fonte immagine: Twitter ufficiale Nazionale giapponese


Il Giappone compie l’impresa. Battendo la Spagna, supera il girone da prima nel girone, eliminando la Germania e portandosi dietro una Spagna spenta e impalpabile, autrice di un secondo tempo orribile, giocando col fuoco quando per 3 minuti è stata fuori da un Mondiale iniziato con un roboante 7-0.

La Spagna deve conquistare la qualificazione, ma per farlo le basta un pareggio di fronte ad un Giappone agguerrito e ancora in corsa per un posto agli ottavi. Luis Enrique si affida come al solito al 4-3-3 facendo ruotare un po’ gli elementi a sua disposizione. In porta, confermato, Unai Simon. In difesa, linea a quattro, da destra a sinistra, con Azpilicueta che rileva Carvajal, Rodri e Pau Torres in luogo di Laport e Balde. A centrocampo, trio catalano confermato con Busquets, Gavi e Pedri. In avanti, tridente inedito con Olmo confermato, mentre Nico Williams e Morata rilevano Ferran Torres e Asensio.
Il Giappone deve vincere se vuole escludere una tra Spagna e Germania da questo Mondiale, ma gioca certamente con un orecchio a quello che accade nella sfida tra Germania e Costa Rica, entrambe ancora in corsa. Il CT Moriyasu cambia rispetto alla sconfitta col Costa Rica, ma tiene fuori nuovamente Takehiro Tomiyasu. In porta confermato Gonda. Difesa a 3, da destra a sinistra con Itakura, Yoshida e Taniguchi. Linea di centrocampo a quatto con Ito a Destra confermati al centro Morita e Tanaka, a sinistra Nagatomo. In avanti la punta è Maeda, mentre ai lati Kamada a destra e Kubo sulla fascia mancina.

La Spagna inizia controllando il pallone e provando a creare superiorità numerica sulle fasce per crossare pericolosamente. La prima vera occasione è però del Giappone: i Samurai Blue recuperano palla alto, cercano di convertire immediatamente l’azione in gol, ma il tiro di Ito pur in area è da posizione decentrato e trova solo l’esterno della rete.

Il controllo del gioco della Spagna, con i centrocampisti, porta i suoi frutti. Gavi si muove in profondità, riceve, prova a mettere dentro. Il pallone viene ribattuto sui piedi di Azpilicueta, che crossa in area e fa 1-0. Per l’ex Juve sono 30 gol in Nazionale, in 60 partite e tre gol su tre partite al Mondiale come l’idolo spagnolo Telmo Zarra.

Intorno al 20’ il dato del possesso palla è disarmante: 86% possesso palla per la Spagna.
Al 23’ ci prova ancora Morata. Il possesso della Spagna attira il Giappone, che pressa il centrocampo delle furie rosse, che imbucano per Morata in profondità che conclude centrale da posizione defilata in scivolata.

Si gioca a ritmi bassissimi con la Spagna che tiene il pallino del gioco e addormenta il gioco per cercare improvvise verticalizzazioni. Il Giappone però si difende ordinatamente e lascia il possesso alla Spagna. Con un’eccezione intorno al 35’ quando la nazionale nipponica arriva in area di rigore senza mai però andare alla conclusione.

Dopo un minuto di recupero, il primo tempo viene archiviato col vantaggio di un gol per la Roja.

La Spagna cambia Azpilicueta con Carvajal. Due cambi nel Giappone all’inizio del secondo tempo: dentro Doan per Kubo, Mitoma per Nagatomo e il Giappone riparte fortissimo, mentre la Spagna sembra addormentata.
Al 48’ pressione altissima dei nipponici, palla recuperata al limite, conclusione violenta e gol del neoentrato Doan, che entra e segna come contro la Germania, ma Unai Simon tutt’altro che irreprensibile.

Il Giappone continua a spingere e al 51’ trova il pareggio! Su un cambio di gioco, Doan serve palla in profondità, cross basso con Unai Simon indeciso sull’uscita bassa. La palla scorre, Mitoma ci crede e in scivolata rimette al centro il pallone, rimasto per un minuscolo spicchio sulla linea di fondo come dimostra il controllo VAR lungo due minuti di assoluta suspense, e tap-in di Tanaka praticamente sulla linea di fondo.

Al 57’, Luis Enrique fiuta il pericolo (poco dopo arriverà il pareggio della Costa Rica sulla Germania) e cambia la sua Spagna cercando di tornare alla sua formazione tipo: dentro Asensio per Morata e Ferran Torres per Nico Williams.
Al 61’ cambia anche il Giappone, fuori la punta Maeda per un’altra punta, Asano.

Il Giappone spinge e si presenta nell’area di Simon regolarmente, mentre la Spagna non sembra riuscire ad alzare il ritmo per il pareggio. Le ripartenze del Giappone sono veloci e pericolosissime.

Ancora cambi. Luis Enrique prova il tutto per tutto. Dentro Jordi Alba per Balde, ma soprattutto Ansu Fati per Gavi, con Dani Olmo che scala centrocampo. Nel Giappone ecco il cambio difensivo dentro l’ex rossoblù Tomiyasu per Kamada.

Subito dopo i cambi, arriva il gol della Costa Rica che mette temporaneamente fuori la Spagna e il Giappone spinge. Ripartenza sulla sinistra di Mitoma che mette dentro e trova Asano che conclude malissimo dal limite solo davanti a Unai Simon.
La Germania pareggia, ma la Spagna continua a non riuscire ad alzare i ritmi anche se schiaccia il Giappone nella sua metà campo.

Dopo una lunga fase difensiva ordinata senza subire nemmeno un tiro, i giapponesi all’81’ rimettono il naso fuori dalla propria metà campo e provano a fare male. Punizione dai 30 metri, palla al centro e colpo di testa di Tomiyasu, ma debole tra le mani di Gonda.
All’84’, è ancora il Giappone a farsi potenzialmente pericoloso. L’errore nel palleggio della Spagna a centrocampo, manda nell’uno contro uno Ito a campo aperto, ma Jordi Alba lo ferma.

A quattro dalla fine, Tanaka, autore del 2-1, esce tra gli applausi e al suo posto entra il centrocampista Endo.

All’89’ si sveglia la Roja. Prima occasione Spagna, con conclusione da fuori di Asensio, con Yoshida che anticipa il tap-in di Ferran Torres. Subito dopo, uno-due di Ferran con Dani Olmo e conclusione dell’esterno del Barcellona facilmente controllata da Gonda.

Il recupero scorre con tranquillità con la Spagna ancora con le marce molto basse, mentre la Germania va 4-2 sulla Costa Rica, che però non basta ai teutonici.

Agli ottavi ci vanno Giappone e Spagna, ma nell’ordine meno prevedibile: Giappone 6, Spagna 4, Germania 4, Costa Rica 3. E ora negli ottavi: Giappone-Croazia e Marocco-Spagna.

La Germania fuori ai gironi per la seconda volta consecutiva!

TABELLINO

SPAGNA 4-3-3: Unai Simon; Azpilicueta (46’ Carvajal), Rodri, Pau Torres, Balde (68’ Balde); Busquets, Pedri, Gavi (68’ Ansu Fati); Nico Williams (57’ Ferran Torres), Morata (57’ Asensio), Dani Olmo.

GIAPPONE 3-4-3: Gonda; Itakura, Yoshida, Taniguchi; Ito, Morita, Tanaka (86’ Endo), Nagatomo (46’ Mitoma); Kamada (69’ Tomiyasu), Maeda (62’ Asano), Kubo (46’ Kubo).

MARCATORI: 12’ Morata, 48’ Doan, 51’ Tanaka

AMMONITI: Itakura 39’, Taniguchi 44’, Yoshida 45’

 

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