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Bologna

Il Resto del Carlino – L’ex CT del ciclismo, Cassani si gode il suo Bologna: «Zirkzee come Van der Poel e Ferguson come Pogacar. Europa? Pensiamo prima al Verona»

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Fonte immagine: federciclismo.it


«Finalmente c’è un Bologna che mi regala emozioni bellissime». È un Davide Cassani raggiante quello che parla del “suo Bologna”, la squadra che ama fin da quando era bambino, ereditando la passione la passione di papà Vittorio. L’ex CT della Nazionale di ciclismo fa parte della colonia romagnola in cui il cuore batte forte il cuore per la maglia rossoblù ed essendo del 1961, Cassani racconta che finalmente è l’ora di “godere”: «Specialmente per me – dice Cassani – Quando ho visto la mia prima partita del Bologna, la filastrocca era “Son finiti i tempi belli di Pascutti e Bulgarelli…”».

Il Bologna, prima di tutto una squadra

Da uomo di sport, di ciclismo, Davide Cassani parla del suo Bologna, della bellissima squadra che è diventato con grande soddisfazione: «Vedo come Thiago ha plasmato il gruppo, dandogli un’identità e un gioco dominanti. Ma fondamentale è l’idea di squadra: ogni giocatore che entra lascia il segno, come El Azzouzi con la Lazio. Non esistono titolari o riserve, questo Bologna è un tutt’uno». Non è il singolo a vincere, ma tutta la squadra, tutta la rosa rossoblù: «È esattamente cosi: è la squadra che vince. E una squadra diventa vincente quando ognuno, nel suo ruolo, esprime il massimo delle sue potenzialità. E’ una massima che si può applicare alla lettera a questo Bologna: tutti sono importanti, tutti sono protagonisti».

Società forte, squadra forte

La squadra e i suoi risultati però discendono direttamente da una catena di comando forte e competente. Come Giovanni Sartori che, al secondo a Bologna, dopo la squadra che l’anno scorso ha fatto l nuovo record di punti del Bologna in A, quest’anno rischia di aver costruito un Bologna da Europa:  «Sartori ha costruito la squadra con grande acume. Aggiungere al gruppo giocatori che nelle rispettive ex squadre hanno fatto cose importanti come Freuler all’Atalanta e Saelemaekers al Milan si è rivelato fondamentale per la crescita dei giovani». L’ex ciclista romagnolo non manca però di citare il presidente Saputo, artefice numero uno di questi risultati: «Dietro Sartori c’è Saputo: vedere un Presidente che in campo esulta con la squadra come ha fatto domenica all’Olimpico per un tifoso è bellissimo».

Bologna, piedi per terra

Non si fa prendere troppo dall’entusiasmo l’ex CT della Nazionale di ciclismo. Quando viene incalzato sulla possibilità che il Bologna realisticamente possa andare in Europa guarda solo al futuro prossimo, il Verona: «Come dice l’allenatore, la prossima partita è la più importante. Ora c’è il Verona che ha appena fermato la Juve: testa al Verona – dice Cassani, che poi ovviamente e scaramanticamente glissa sull’Europa – Non devi pensare al domani, altrimenti corri il rischio che ti vengano le vertigini. Non devi neanche porti un obiettivo che non sia quello di ricavare il massimo. Ora godiamoci il presente, a fine maggio vedremo dove saremo arrivati».

Motta, il suo lavoro e il futuro

Toccati i punti che riguardano il bellissimo presente e una società che funziona, Cassani parla di Motta ed in particolare del futuro del tecnico, una questiona irrisolta finora: «Quello che sta facendo Thiago è logico sia sotto gli occhi di tutti in Italia e non solo. Da tifoso spero resti, ma so anche che non posso escludere un addio». Prestazioni da stropicciarsi gli occhi, come conferma anche il figlio di Cassani, Stefano che allena il Victor San Marino in Serie D: «Mio figlio era al Dall’Ara per vedere la gara con la Fiorentina e mi ha detto: “Papà, questo Bologna per quanto gioca bene è illegale”».

I beniamini di questo Bologna

E poi ci sono i giocatori, gli idoli che in campo regalano gioie ai tifosi come Zirkzee e Ferguson. Inevitabile chiedere all’ex CT e ora commentatore tecnico della Rai un parallelo per questi due beniamini del pubblico: «Zirkzee è come Van der Poel, un cecchino che non sbaglia gli appuntamenti che contano. Mentre per Ferguson mi viene in mente Pogacar: riesce ad eccellere in tutto, vince sia le classiche che le corse a tappe».

Il Tour de France in Emilia-Romagna

Inevitabile in chiusura una battuta anche sull’evento dell’anno: ovvero la partenza del Tour de France dall’Italia e passerà in Emilia-Romagna, con l’arrivo previsto il 29 a Rimini, il 30 a Bologna (con partenza da Cesenatico) e la partenza della 3^ tappa da Piacenza. Cassani ne parla così, con grande soddisfazione: «C’è stato un grande lavoro dietro perché il sogno potesse diventare realtà. Un po’ come questo Bologna».

 

Fonte: Massimo Vitali, Il Resto del Carlino

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