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Bologna

Io non invidio Cesena e Modena

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Non è successo niente che fosse imprevedibile. Eppure, il giorno dopo, Bologna si presenta al mondo con un aspetto spettrale. Mi viene da ridere: per tutti, questa squadra è retrocessa già da agosto, dopo la sconfitta con la Spal e il pareggio con il Frosinone, eppure il pareggio con il Milan viene accolto con un immotivato scetticismo e quello a Parma viene considerato “una mancata vittoria”, quindi non un punto in più, ma due in meno: alla luce di tutto questo, le campane a morto che risuonano da ieri sera (dopo i due ceffoni laziali) sembrano quasi L’Inno alla Gioia di beethoveniana memoria… Non è successo niente in positivo, purtroppo, così come non è successo niente in negativo, nel senso che lo sfinente campionato di Serie A “ciapanò” continua a vedere i rossoblù al terz’ultimo posto in classifica, ma al tempo stesso – al contrario di quanto cantava la Vanoni – gli “amici” non se ne sono andati, sono sempre lì a portata di mannaia, perché il livello tecnico generale è avvilente. Quindi, niente è perduto, a parte il senso del ridicolo. Quel senso del ridicolo violentato a piè spinto da tanti leoni da tastiera e, quel che è più grave, da alcuni miei colleghi. Ieri sera, ebbro di rabbia, il Migliore (detto senza ironia: è davvero il migliore, secondo me) di tutti noi se n’è uscito invocando pubblicamente l’addio di Saputo, “che tanto qualcuno che prende il Bologna salta fuori”, arrivando addirittura a invidiare Cesena e Modena “che primeggiano in Serie D”. Non faccio il flebologo, quindi non conosco lo stato delle vene o delle arterie mie e dei miei colleghi, ma prima di dover scrivere la solita reprimenda a carico di ignoti che espongono croci o attaccano teste di porco, vorrei richiamare tutti a un minimo di decenza intellettuale. Davvero stanno meglio al Manuzzi e al Braglia? Davvero vogliamo – volete… – che “qualcuno” a caso prenda a mano il club? Che fate, ritelefonate a Consorte o chiamate direttamente Zanetti e i “nanerottoli” (definizione del Migliore: ottima, come spesso gli accade)? Filippo Neri, uno che per sua fortuna non aveva a che fare con i social networks, diceva “state buoni, se potete”. Ai giorni nostri, non volendomi comunque sovrapporre a un Santo, rivisiterei il detto con un “siate seri, se potete”. Infine: in vita mia, ho avuto il privilegio di non conoscere l’invidia, quindi non invidio cesenati e modenesi. E voi?

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