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L’altro spogliatoio: il Cagliari di Eusebio Di Francesco

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fonte immagine: Twitter ufficiale Cagliari Calcio


Al Dall’Ara questa sera arriva il Cagliari di Eusebio Di Francesco, squadra il cui stato umorale è decisamente mutato rispetto all’inizio di campionato. Due vittorie consecutive con Torino e Crotone hanno ribaltato la situazione di classifica, ferma a un punto dopo il pareggio alla prima giornata. Dall’altra il Bologna di Mihajlovic che in settimana ha fermato la striscia negativa di partite con almeno un gol subito vincendo 2-0 contro la Reggina in Coppa Italia, e ora cerca la stessa “impresa” in campionato, per portare a casa i 3 punti che mancano ormai da più di un mese e non raggiungere le 40 partite consecutive in campionato con almeno un gol subito.

LA DIFESA – Come per i rossoblù emiliani anche il Cagliari deve fare i conti con un reparto difensivo deficitario. Sono infatti ben 12 i gol presi dei rossoblù isolani in questo inizio di campionato. Anche nelle ultime due vittorie i cagliaritani hanno subito 2 reti per ciascuna gara, mostrando una fragilità molto preoccupante per DiFra. El Flaco Godin, colpo dell’estate sarda, non ha ancora inciso in maniera determinante sul rendimento della difesa e nemmeno sulla crescita dell’arrembante compagno di reparto, il ventenne Waluckiewicz. Ma è soprattutto e sulle corsie difensive che il Cagliari sembra soffrire particolarmente. Infatti, a destra il nuovo arrivo Zappa è un giovane con esperienza solo in B, mentre a sinistra al momento il titolare è ancora il greco Lykogiannis, i cui limiti sono evidenti almeno da un paio di stagioni. Se dalla parte di Zappa, il 4-2-3-1, sembra reggere in maniera accettabile l’impatto con avversari efficaci sugli esterni, grazie alla presenza come esterno offensivo di Nahitan Nandez, a sinistra Joao Pedro e Sottil non sembrano altrettanto propensi a sacrificarsi per aiutare il terzino.

IL CENTROCAMPO E IL PRESSING – Appurato nelle prime apparizioni che il 4-3-3 non fosse il modulo più indicato per questo Cagliari. Di Francesco ha optato per il 4-2-3-1. Il nuovo modulo ha certamente favorito le caratteristiche di Marin, centrocampista rumeno che si era trovato in notevole difficoltà giocando da vertice basso davanti alla difesa, ma ha indebolito lo schermo davanti alla difesa. Infatti, col solo Rog vero interditore e Nandez largo a fare da stantuffo su tutto il fronte destro il Cagliari sembra piuttosto sbilanciato e molto fragile. Inoltre, centrocampo e difesa sembrano fare molta fatica a seguire il reparto avanzato nel pressing, lasciando spesso gli avversari liberi di uscire splendidamente con possesso palla di qualità.

IN AVANTI – Il reparto che non sembra minimamente soffrire del ricambio sul mercato è di certo l’attacco. La disposizione col 3-1 ha messo Simeone nelle condizioni di avere dei giocatori che lo supportassero veramente non abbandonandolo nella lotta con i difensori avversari, mentre Joao Pedro, inizialmente esterno nel 4-3-3, ora giocando centralmente e più vicino all’argentino ha ritrovato anche la sua vena realizzativa.
A sinistra ora c’è spazio per Sottil, ma anche per Adam Ounas. L’esterno ex Napoli scalpita alle spalle dell’ex Viola, e non potendo trovare spazio sull’esterno opposto con Nandez inamovibile, i due dovranno giocarsi il posto sempre sull’esterno mancino. Dalla panchina attenzione a Leonardo Pavoletti, centravanti che non ha bisogno di presentazione, ma di rientro da ben due infortuni ai legamenti crociati, e a Gaston Pereiro, ex PSV, che il Cagliari ha preso a un prezzo di favore, ma che per anni è stato nel mirino di diverse big europee, grazie alle sue doti offensive.

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